LETINO - Si è concluso oggi al Tribunale di Isernia l'incidente probatorio per l'omicidio di Marinalba Costa e Silva, una prostituta brasiliana assassinata con una coltellata al petto in un monolocale del centro storico della città.L'omicidio fu compiuto esattamente un anno fa. Il perito della Procura, Giacomo d'Agostaro, ha consegnato i risultati del confronto di 57 dna con cinque tracce ematiche rilevate dai carabinieri del Ris di Roma sulla scena del crimine. La novità più eclatante è che non c'é alcuna corrispondenza tra il dna del 24enne di Letino, Ignazio Fortini, arrestato per l'omicidio e il profilo di dna ricavato dalle tracce ematiche trovate anche sulle pareti del monolocale. Non sono neppure corrispondenti al dna del cugino di Fortini, in un primo momento indagato per favoreggiamento. Una traccia ematica, invece, è riconducibile al dna della sorella della vittima. "Andremo avanti - ha dichiarato Giuseppe Stellato, legale difensore di Fortini - seguendo una linea di coerenza. Ci siamo sempre dichiarati completamente estranei ai fatti. La perizia ha rilevato che all'interno della casa c'erano più persone e che le tracce ematiche non appartengono al Fortini". Resta tuttavia un'altra incognita da chiarire. L'ex fidanzata di Fortini aveva con sé il telefono cellulare di Marinalba e afferma di averlo ricevuto da lui. "Aspettiamo di conoscere gli atti - ha commento l'avvocato Stellato - e poi chiariremo anche questo". Il prossimo passo sarà la fissazione dell'udienza del Gup per il rinvio a giudizio. Una giornata, quindi, molto favorevole all’imputato che si è sempre detto innocente rispetto alle accuse a lui mosse. Si attendono, ora, le decisioni dei giudici. Gli investigatori dovranno cominciare da zero.
Nessun commento:
Posta un commento