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martedì 30 agosto 2011

RIARDO - COLTIVAVA DROGA IN PIENO CENTRO STORICO. ARRESTATO 43ENNE


RIARDO – Aveva trasformato il giardino della sua abitazione – in pieno centro storico di Riardo – in un campo per la coltivazione di marijuana. Via gli aranci, i fichi, i nespoli e i melograni per far posto “all’erba”. Una coltivazione ben curata con piante alte oltre tre metri. Una casa come tante nel cuore del borgo antico del piccolo centro ai piedi del Monte Maggiore - famoso nel mondo per la sua acqua con le bollicine - che Rocco La Villa, 43 anni del posto, aveva trasformato in un autentico centro per la produzione e la trasformazione di sostanze stupefacenti. Hanno scoperto tutto i carabinieri della stazione di Pietramelara – guidati dal maresciallo Pasquale Mariano - che hanno tratto in arresto l’uomo e posto sotto sequestro, in totale, oltre cinquanta chilogrammi di droga. Durante la perquisizione sono state trovate alcune dosi di stupefacenti già pronte allo spaccio e attrezzature per il confezionamento. Le piante erano in ottimo stato di coltivazione e pronte per essere raccolte e avviate all’essiccazione. L’intera piantagione è stata estirpata e posta sotto sequestro. Nei prossimi giorni sarà avviata alla distruzione. Dopo le formalità di rito La Villa è stato tradotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini dei carabinieri continuano e tenteranno di accertare la destinazione della droga e l’eventuale esistenza di una ben definita rete di spacciatori incaricati di piazzare sul mercato il prodotto finito. L’operazione dei carabinieri si innesta nell’ambito della quotidiana lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti, un fenomeno che non risparmia i piccoli centri.

giovedì 25 agosto 2011

Pietramelara - La sagra al borgo

pietramelara. La Sagra al Borgo di Pietramelara è un evento che oramai non ha bisogno più di presentazioni; giunta oramai alla quarantesima edizione, questa goliardica festa della gastronomia tipica locale e della musica popolare dimostra di saper conservare intatto lo smalto e lo spirito che l’hanno caratterizzata e contraddistinta rispetto alle altre manifestazioni sin dall’inizio.

Il meraviglioso Borgo medioevale che la ospita, strutturato a forma eliocentrica intorno ad una torre centrale che domina tutto il paesaggio, insieme al folclore, ai riti, ai costumi alle stravaganti tradizioni di questa bella gente che riesce a coinvolgere tutti i visitatori attraverso dei brani e delle nenie di musica veramente rara e caratteristica, formano un connubio eccezionale capace di diffondere nell’aria un’atmosfera festosa senza eguali. Lodevole anche l’organizzazione dei giovani della
Pro Loco capaci di programmare l’evento nei minimi particolari. Profondamente realistico il corteo di Dame e Cavalieri, musici e sbandieratori, armigeri ed arcieri etc.. che apriranno la sagra in piazza S. Agostino alle ore 17:00 di sabato 27 Agosto.
Naturalmente non potevano mancare all’appuntamento i cantori del Borgo in costume pietramelarese antico che sapranno allietare i visitatori attraverso cantate popolari di epoche lontane, ma dal significato attualissimo.
Il profilo gastronomico dell’evento non ha bisogno di essere pubblicizzato in quando i prodotti che riesce ad offrire la Sagra a Borgo Pietramelarese sono unici e certificati da una genuinità senza eguali. Sulla tavolata del gusto, questo è il nome più adatto per definire questo ben di Dio, i visitatori potranno trovare la carne salsicciara, le pettule con i fagioli,i cavati al sugo, il coscio dell’armigero, il caso antico, la mozzarella di bufala, il prosciutto a punta di coltello e veri e propri fiumi di vino dal sapore unico.
Un forte plauso al coordinatore della quarantesima sagra al borgo Giuseppe Izzo che ha saputo ancora una volta offrire il meglio di se in perfetta sintonia con il presidente della Pro Loco Fabrizio Bonafiglia, con il vice Salvatore Bonafiglia e con il grande Maestro Giuseppe Pascale che come sempre curerà l’aspetto scenografico dell’evento. Il protagonista, come come per le precedenti edizioni, sarà il centro storico della città,autentico gioiello dell’Alto Casertano.

Vairano Patenora - Centro storico: regno dei rifiuti

vairano patenora. “Passato il Santo, passata la festa”-così commenta amareggiata la Cipollone- “è sotto gli occhi di tutti lo stato di abbandono e di degrado in cui versa il borgo medievale di Vairano Patenora a tutt’oggi, da quando si è svolta la festa che lo ha visto protagonista il 6 e il 7 agosto.

”Siamo alla fine di agosto e il borgo è un immondezzaio lasciato a se stesso: cartoni, bicchieri e piatti di plastica, bottigliette di vetro di vario genere, sono disseminati per le vie del borgo, per non parlare dei sacchi di immondizia che devono essere ancora ritirati.
E’ una vergogna! -continua la dirigente socialista- E’ vergognosa la noncuranza di questa amministrazione non solo di fronte alle emergenze del territorio, ma anche nei confronti di quei tanti cittadini che pacificamente hanno fatto sentire la loro voce per denunciare l’incuria del castello vairanese. Non riusciamo a capire quali siano le finalità, i propositi di questa amministrazione, che non è riuscita a mettere in atto nessuna progettualità finalizzata almeno al mantenimento di un buon stato di salute del borgo. Non capiamo, allo stesso modo, l’omertoso silenzio delle tre opposizioni di questo consiglio comunale, a cui , di sicuro, in periodo pre-elettorale tornerà un gran vocione. Siamo Stanchi! Siamo stanchi di vedere sperperati i soldi delle casse comunali e non vedere realizzato nessun progetto che sia tale per tutta la nostra comunità. E nauseati di vedere come i cittadini vengano trattati chi come figli chi come figliastri!”.

Riardo - Oasi Ferrarelle: l'azienda continua disboscare. I carabinieri allargano l'indagine

riardo. Nuovo scempio nel cuore dell’oasi Ferrarelle. I mezzi meccanici dell’azienda famosa nel mondo per le sue bollicine, questa volta, hanno raso al suolo diverse centinaia di alberi - in gran parte querce - messi a dimora dagli uomini della comunità montanta del Montemaggiore nel periodo dal 2006 al 2008. Tre anni di interventi, tutti a favore dell’azienda Ferrarelle - utilizzando esclusivamente soldi pubblici - senza nulla in cambio per la collettività. La fetta di rimboschimenti cancellato, questa volta, è stata quella che la comunità Montana realizzò come prolungamento naturale del secolare bosco già esistente.

Probabilmente, le nuove illuminate menti che stanno gestendo l’oasi - stravolgendola totalmente, hanno ritenuto di poter cancellare, con qualche ora di lavoro di un mezzo meccanico, gli interventi attuati dalla comunità montana del Montemaggiore, durati diversi anni. Intanto, nelle scorse settimane, i carabinieri di Pietramelara - guidati dal maresciallo Pasquale Mariano - avrebbero acqusito grosse quantità di documentazione sull’intera questione dell’Oasi Ferrarelle.
Inoltre, gli stessi invesitgatori, avrebbero acquisito importanti testimonianze da parte dei capo-cantieri che all’epoca del rimboschimento attuarono gli interventi per conto della comunità montana del Montemaggiore. Altre testimonianze potrebbero essere acquisite nei prossimi giorni. Quello che potrebbe configurarsi è un autentico arricchimento illecito ottenuto dall’azienda del gruppo guidato da Carlo Pontecorvo che ha ricevuto, per anni, gli interventi attuati dalla comunità montana del Montemaggiore, senza tuttavia dare nulla in cambio. Appare infatti impensabile che un ente pubblico attui degli interventi così costosi e prolungati su un suolo privato senza che lo stesso venga sottoposto ad alcun vincolo in favore della collettvità. Sembra essere esattemente ciò che è successo nell’oasi Ferrarelle dove l’imprenditore avrebbe ottenuto una serie di favori da parte dell’ente pubblico - Comunità Montana del Montemaggiore - per riprendere poi, quando ha ritenuto opportuno, il controllo della zona, trasformandola in qualcosa più simile ad un campo da golf che ad un’oasi naturale. Potrebbe essere l’indagine avviata già qualche mese fa dai carabinieri della stazione di Pietramelara a spiegare l’intera vicenda e ad attribuire eventuali responsabilità.

mercoledì 24 agosto 2011

Alife - Una pagina Facebook per Antonio

Alife - E' stata appena crata una pagina si Facebook in memoria di Tonino. Il titolo per iscriversi é: " Per la Pace: In Memoria Di Tonino Fiorillo (Antonio Fiorillo)".

Ad Alife è ritenuto un esemplare giovane della comunità volato prematuramente al Cielo nella giornata di domenica 21 Agosto 2011. “Vogliamo ricordarlo ancora perchè siamo convinti che la vita va oltre la morte fisica e perché é importante proporre ai giovani e adulti della nostra epoca esempi propositivi, visto che i media e i giornali sanno propinarci solo esempi negativi, che contribuiscono a disperdere e e dividere gli uomini più che a unirli. Allora proponiamo l' esempio di questo giovane - precisa l’ambascitrice di pace Agnese Ginocchio - nell'ausilio che possa spronare chi si é inceppato in strade impervie ed insicure a riflettere sul significato della propria vita e a comprendere che la vita e la vera felicità possono essere tali solo se sanno di essere "dono e ricchezza" gratuita per la comunità...Tonino é stato un grande lavoratore, esempio di vita per gli operai e per tutti i lavoratori. Una vita di stenti e di sacrifici, non si é mai tirato indietro di fronte al dovere e alle responsabilità familiari, ma con grande senso di servizio e di abnegazione ha saputo ben adempiere fino in fondo il suo dovere e nel contempo conciliare il tempo dedicato al lavoro a quello degli affetti familiari e a quello della fede cristiana verso la quale era particolarmente legato. Sempre disponibile con tutti, soffriva molto per le ingiustizie, provava forte disagio per i mali e le sofferenze del mondo.
Acoltava ben volentieri e imparava gli insegnamenti sull'impegno sociale e civile, quale condizione per coltivare la Pace e la Giustizia sulla terra. Aveva un carattere molto particolare, schivo, umile, semplice e incapace di pensare e di fare il male, non l'avrebbe fatto nemmeno ad una mosca...Un " Fiore" raro che nel deserto di questo mondo non riusciva ancora a trovare la sua giusta collocazione... probabilmente, come tutte le persone particolari, é stato portato via da questa terra prima che la sua tenera pianticella venisse soffocata dalle radici velenose del male causa di tutti i mali e le ingiustizie del mondo. Vorremmo - conlcude Ginocchio - che in sua memoria venisse issato un Monumento, o intitolata una strada, perché Tonino merita questo ed altro per quello che é stato”.

Pietravairano - Castello, scatta l'inchiesta delle fiamme gialle

pietravairano. E’ stata completata, eri, l’acquisizione degli atti realitivi al castello della città. Le fiamme gialle, ora,hanno gli elementi necessari da cui partire per fare chiarezza nell’intera vicenda che potrebbe portare ad un nuovo scossone dopo quello terribile di “Longa Manus”.

Tutto partirebbe dalla concessione - probabilmente non proprio trasparentissima - di una grande fetta di bosco, alle spalle del castello, alla stessa società che pochi mesi prima aveva acquistato la fortezza. Una grossa parte di terreno comunale concesso dalla precedente amministrazione comunale, in uso gratuto alla ditta, senza alcun ritorno per le casse comunali.
Poi, sarebbe spntata una cartellina con le copie di alcuni assegni che potrebbe dare l’impulso ad una nuova indagine nell’ambito delle tangenti al comune di Pietravairano. Non si tratterebbe di un caso nuovo ma di un episodio o di una serie di episodi legati alla precedente amministrazione comunale, quella capeggiata dal sindaco Dario Rotondo. I documenti - probabilmente molto compromettenti - sarebbero venuti fuori per caso, nascosti, fra i faldoni del municipio. Ieri il blitz delle fiamme gialle di Piedimonte Matese che si sarebbero recate in comune, a Pietravairano, per acquisire l’intera documentazione e per avviare l’inchiesta necessaria a chiarire i fatti.
Sarebbero degli assegni rilasciati dalla società toscana che alcuni anni fa comprò l’antico castello della città dalle mani della famiglia Bruno dopo che la stessa l’aveva offerto - gratuitamente- al comune che rifiutò perchè ritenne costoso dover pagare il solo atto notarile della donazione.
Gli assegni sarebbero spediti, alcuni anni fa, per posta al municipio pietravairanese e messi a disposizione dell’amministrazione dell’ex giunta guidata dal sindaco Dario Rotondo.
Saranno ora le fiamme gialle matesine- che già condussero l’inchiesta su “Longa Manus” a chiairire le ragione dell’emissione degli assegni e i motivi e chi li ha incassati.
L’acquisione dell’intera documentazione potebbe continuare ancora oggi, da parte delle fiamme gialle matesine che drovanno fare luce sulla questione.

martedì 23 agosto 2011

Pontelatone - Una spedizione alla ricerca delle strade di Annibale

pontelatone.  Studenti e professori universitari provenienti da diversi paesi europei scaleranno i monti Tifata alla ricerca degli accampamenti del condottiero Annibale.  Un luogo magico che, secondo gli studiosi, fu determinate per la futura sconfitta del condottiero cartaginese. L’iniziativa è del  gruppo archeologico Trebula. I lavori saranno articolati all’interno del corso Castra Hannibalis (Gli accampamenti di Annibale). La principale missione sarà quella di ritrovare gli accampamenti di Annibale sul Monte Tifata,  accampamenti di cui parlano Tito Livio e Polibio (la sua opera di ricerca storica è importante per il suo resoconto della Seconda guerra punica e della Terza guerra punica). Si andrà alla ricerca degli accampamenti dei famigerati  “ozi di Capua, segnati persino sulla Tanula Peutingeriana, una mappa stradale romana del IV secolo d.C. (a sei secoli dalla Guerra Annibalica). Si tenterà di rintracciare le strade percorse da Annibale  tra Sannio e Campania ed analizzare le sue scelte tattiche studiandole insieme al dato topografico. Speciale attenzione sarà data alle città campano sannitiche coinvolte nella’invasione di Annibale. Trebula, Cubultaria, Capua, Casilinum, Nola, Atella, Allifae, Telesia, Larinum, fra quelle che hanno avuto continuità e espansione.   Altre sono scomparse come il Callicula Mons; la collina attraverso la quale Annibale si sottrasse di notte  all’accerchiamento romano con l’espediente dei buoi  resi incendiarie folli da fascine fissate sulle corna. Sarà anche illustrato una prima delineazione di un itinerario di Annibale tra Campania e Sannio. All’iniziativa, che partirà il prossimo 27 agosto, parteciperanno, fra gli altri, i professori Giovanni Brizzi, Adriano La Regina, Giuseppe Guadagno e la Professoressa Rosalba Antonini, Gianfranco De Benedittis, Pietro Di Lorenzo, Giuseppe Grossi, Alessia Ventriglia e Domenico Caiazza , scopritore di buona parte delle cinte fortificate sannitiche della Campania del nord (Montemaggiore, Monte Cesima, Matese,Taburno,Tifata, e coordiantore storico-archeologico del progetto.

Piedimonte Matese - La Motta vende un rene, interviene Napolitano

piedimonte matese. Il presidente delle Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato informato della vicenda di Vincenzo La Motta. Grazie all’ambascitrice di pace Agnese Ginocchio che ha scritto una lettera al presidente per tentare di aiutare il 50enne di Piedimonte Matese.

L’altro giorno, lex precario annunciò, su Facebook: “vendo unb rene per sorpavvivere. Vende un rene per salvare la propria famiglia e per evitare che la madre – invalida al 100%– venga sfrattata dalla sua stessa casa, costruita dopo anni di duro lavoro in Francia. Un’abitazione prima ipotecata e poi acquistata all’asta. E’ la disperazione, probabilmente, a spingere Vincenzo La Motta – 50enne – ex collaboratore scolastico precario, trasformato dalla riforma Gelmini da uomo normale in disperato. L’annuncio, La Motta, lo fa attraverso il social network Facebook. Poche righe nelle quali si coglie bene il drammatico momento che vive il 50enne di Piedimonte Matese. «Per gli eventi recenti della mia vita ho deciso di vendere un rene per continuare a sopravvivere. So benissimo che è reato, ma è anche reato - di coscienza - appropriarsi e vendere una casa dove abita un'anziana invalida e indifesa per soddisfare gli "usurai legalizzati”. Non vedo la differenza fra donare e vendere, nella sostanza è uguale: si toglie un rene. La differenza è solo nel compenso. Basta guadarsi intorno per capire che tutto si fa per lucro, quindi facciamo meno gli ipocriti. Ho un rene a disposizione per chi ha bisogno, ma al suo prezzo.

Alife - Muratore morto in piscina, domani i funerali

alife. C’è sgomento e incredulità, soprattutto, per la morte del giovane muratore di Alife, Antonio Fiorillo che domenica pomeriggio, in seguito ad un malore, dopo avere fatto il bagno in piscina è morto. Non si conoscono ancora le cause del decesso ma una congestione potrebbe essere alla base del decesso. Morire a 35 anni appena, con un fisico apparentemente integro è qualcosa che lascia davvero sgomenti. Le cause della morte verranno dunque accertate nel corso dell’autopsia a cui la salma, nella mattinata di oggi, verrà sottoposta presso il Gabinetto di Medicina legale di Caserta. Antonio che in pese era conosciuto e stimato da tutti ha lasciato in tanti un ricordo straordinario: sono in tanti a ricordarlo come una persona seria ed onesta, dal carattere giocoso ma soprattutto un grande lavoratore. Non si conosce ancora la data dei funerali. Il tutto è condizionato dall’esame autoptico e al conseguente rilascio della salma.

L’uomo a quanto si apprende, aveva appena finito di pranzare. Una giornata di festa dunque si è trasformata in pochi attimi in una vera tragedia. Sarà stata l’afa di queste ultime ore ad incoraggiare il giovane muratore ad un bagno in piscina, poco dopo aver pranzato con alcuni familiari ed amici in una villetta a Piedimonte Matese, in località San Pietro. L’uomo, Antonio Fiorillo, originario di Alife evidentemente stravolto dall’afa che si è abbattuta anche sul Matese in modo impietoso non ci ha pensato su due volte: si è svestito e via il tuffo in piscina in cerca di refrigerio. Ma il suo gesto, sicuramente imprudente, è stato fatale per il giovane che già subito ha avvertito i primi malori. Poi i parenti hanno lanciato l’allarme e chiamato sul posto il servizio 118 che in pochi attimi, anche per la distanza ridotta dalla postazione è giunto nella villetta ma ormai non c’era piu’ nulla da fare.  L.A.

Teano - D'Aiello, sindaco di fatto

teano. Gianpaolo D’Aiello, attuale vice sindaco della città sidicina, starebbe gestendo - di fatto - la macchina amministrativa teanese come vero sindaco.

Una gestione che il numero due della giunta guidata dal sindaco Raffaele Picierno, ha attuato durante il periodo in cui il primo cittadino è stato lontano dalla gestione della cosa pubblica, per motivi di salute.
In realtà, secondo tante indiscrezini raccolte negli ambienti politici locale, Picierno non ha ancora irpreso - pienamente - il controllo della gestione, lasciando così ancora campo libero al suo numero due, l’avvocato Gianpaolo D’Aiello.

Getta le basi per essere sindaco
Un autentico regalo che D’Aiello starebbe gestendo, soprattutto, per rafforzare la propria figura politica, in vista del rinnovo del consiglio comunale.
Un lavoro che D’Aiello starebbe facendo anche a danno di altri aspiranti sindaci della sua stessa maggioranza e senza “la benedizione” dello stesso Raffaele Picierno che vedrebbe al suo posto,inqualità di successore, l’attuale assessore ai lavori pubblici.

L’ostacolo Toscano
L’assessore Flavio Toscano potrebbe essere il vero antagonista di D’Aiello in una sfida fratricida all’interno dell’attuale gruppo di governo locale che potrebbe spaccarsi in diversi gruppi.
Quest’ultimo, però, da qualche tempo, starebbe riflettendo molto su una sua possibile ricandidatura e in special modo su una sua possibile discesa in campo per aspirare alla fascia tricolore.
L’applicazione della politica fatta sul campo avrebbe deluso, probabilmente, l’assessore che ora medita sul suo stesso futuro di amministratore.
Tuttavia sono in tanti a dirsi certi che Toscano, alla fine, scenderà in campo per contendere la fascia tricolore proprio a D’Aiello.

I punti di forza
L’attuale vice sindaco, D’Aiello, fra le altre cose - nella prossima campagna elettorale - potrebbe contare anche sul sostegno della moglie, una figura molto influente nell’ambito dell’Asl.
L’assessore Toscano, sempre nell’ottica di una sua probabile discesa in campo per la fascia tricolore, potrà contare sul sostegno del padre - Mario Toscano - già sindaco di Teano e persona capace di calamitare ancora numerosi consensi.

Altri aspiranti sindaci
D’Aiello e Toscano, non sembrano essere gli unici aspirtanti sindaci sidicini. Man mano che il capo carismatico - Picierno - si avvicina sempre più al tramonto, aumentano i nomi dei papabili sindaci.
Fra essi spiccano i nomi di Roberto Conca e Carmine Corbisiero.

Pietravairano - Tangenti, nuovo blitz della Finanza in comune

pietravairano. Una cartellina con le copie di alcuni assegni potrebbe dare l’impulso ad una nuova indagine  nell’ambito delle tangenti al comune di Pietravairano. Non si tratterebbe di un caso nuovo ma di un episodio o  di una serie di episodi legati alla precedente amministrazione comunale, quella capeggiata dal sindaco Dario Rotondo.
I documenti - probabilmente molto compromettenti - sarebbero venuti fuori per caso, nascosti, fra i faldoni del municipio. Ieri il blitz delle fiamme gialle di Piedimonte Matese che si sarebbero recate in comune, a Pietravairano,  per acquisire l’intera documentazione e per avviare l’inchiesta necessaria a chiarire i fatti.
Sarebbero degli assegni rilasciati dalla società  toscana che alcuni anni fa comprò  l’antico castello della città dalle mani della famiglia Bruno dopo che la stessa l’aveva offerto - gratuitamente-  al comune che rifiutò perchè ritenne costoso dover pagare il solo atto notarile della donazione.
Gli assegni sarebbero spediti, alcuni anni fa,  per posta al municipio pietravairanese e messi a disposizione dell’amministrazione dell’ex giunta guidata dal sindaco Dario Rotondo.
Saranno ora le fiamme gialle matesine- che già condussero l’inchiesta su “Longa Manus” a chiairire le ragione dell’emissione degli assegni e i motivi e chi li ha incassati. L’acquisione dell’intera documentazione potebbe continuare ancora oggi, da parte delle fiamme gialle matesine che drovanno fare luce sulla questione.

Teano - Le ombre sulla morte dell'avvocato Zarone

teano. Nell’agosto di due anni fa moriva, improvvisamente, Guido Zarone. Restano tutti i misteri intorno alla morte dell’ex sindaco.

I conti dell’uomo vennero in breve tempo prosciugati e su questo aspetto, dopo un preciso esposto di alcuniparenti, la Procura avviò anhe una indagine.
Nella sua casa, un palazzo nobiliare, vennero attuati diversi furti nonostante i sigilli apposti dall’autorità giudiziaria.
Furti ripetuti come se si cercasse qualccosa di specifico.
Al momento della morte, secondo alcune indiscrezioni, l’avvocato, stava scrivendo una dura lettera contro l’ex moglie.
Il contenuto di questo documento non è mai stato reso noto, ne si ha conferma sul destinatario della missiva.
La città piange ancora la scomparsa l’avvocato Guido Zarone. Il “sindaco onesto” – come affettuosamente era soprannominato a Teano – venne ritrovato cadavere, dal fratello, nel suo studio di palazzo Gigli, nella notte a cavallo fra sabato e domenica scorsa.
L’esame medico legale non è bastato a chiarire le cause del decesso tanto che è stato disposto un ulteriore esame tossicologico i cui risultati si conosceranno nei prossimi giorni. L’ipotesi più accreditata è quella di un improvviso malore – probabilmente un infarto - che avrebbe fatto perdere i sensi all’avvocato che cadendo avrebbe battuto il cranio su un mobile.
Come sempre, anche nel giorno della morte, Zarone era al lavoro, il suo computer è rimasto acceso sulla schermata di un atto che l’avvocato stava preparando. Sul tavolo una bottiglia di liquore, quasi piena, e un bicchiere; tutto intorno ogni cosa al suo posto.
A casa l’ex sindaco era solo, la sua famiglia da diverse settimane si trovava in vacanza. Fu sindaco di Teano nel finire degli anni ’90, quando con una vittoria storica – salutata da una festa popolare che durò due giorni - riuscì ad interrompere circa cinquanta anni di governo della vecchia DC. Zarone ha dedicato gran parte della propria esistenza allo studio della storia del paese, realizzando numerose pubblicazioni.
L’avvocato, nominato Cavaliere di San Gregorio Magno, apparteneva ad una delle famiglie più in vista di Teano: un suo antenato, Tommaso, nel 1700, fu l’ultimo Vescovo di Carinola prima che la diocesi venisse accorpata con quella di Sessa Aurunca.
Nei primi del ‘900 un altro Zarone, Lorenzo, fu il primo deputato del Collegio per diverse legislature. Infine, negli anni del fascismo, il padre Fabrizio, fu podestà per quattro anni.
REstano ancora diversi, quindi, i punti da chiarire legati alla morte dell’uomo; rispost che dovranno fornire gli inquirenti che stanno seguendo il caso. Il ricordo di Zarone è a

sabato 20 agosto 2011

Piedimonte Matese - Precario senza lavoro: "Vendo un rene per sopravvivere".

piedimonte matese. Vende un rene per salvare la propria famiglia e per evitare che la madre – invalida al 100%– venga sfrattata dalla sua stessa casa, costruita dopo anni di duro lavoro in Francia. Un’abitazione prima ipotecata e poi acquistata all’asta. E’ la disperazione, probabilmente, a spingere Vincenzo La Motta – 50enne – ex collaboratore scolastico precario, trasformato dalla riforma Gelmini da uomo normale in disperato. L’annuncio, La Motta, lo fa attraverso il social network Facebook. Poche righe nelle quali si coglie bene il drammatico momento che vive il 50enne di Piedimonte Matese. «Per gli eventi recenti della mia vita ho deciso di vendere un rene per continuare a sopravvivere. So benissimo che è reato, ma è anche reato - di coscienza - appropriarsi e vendere una casa dove abita un'anziana invalida e indifesa per soddisfare gli "usurai legalizzati”. Non vedo la differenza fra donare e vendere, nella sostanza è uguale: si toglie un rene. La differenza è solo nel compenso. Basta guadarsi intorno per capire che tutto si fa per lucro, quindi facciamo meno gli ipocriti. Ho un rene a disposizione per chi ha bisogno, ma al suo prezzo. Non dimentichiamo, questo è il mondo che abbiamo creato dove i sentimenti sono soffocati dalla grossolanità dell'avere e del potere. Tutto il resto è illusione ed apparenza».

La Motta ha scelto Facebook - uno strumento che coinvolge più di 500 milioni di utenti – per amplificare la sua provocazione. Il social network si conferma cassa di risonanza per tanti che vogliono dare visibilità alle proprie azioni, spesso estreme. Gli utenti di Facebook non sono solo ragazzini rintanati nelle loro stanzette, ma sono, per lo più, adulti che rinunciano alla privacy ed offrono momenti della propria vita, per fare nuove amicizie o riscoprirne di vecchie, per evadere dalla quotidianità, per vivere minuti di celebrità e, spesso, per raccontare al mondo intero la propria disperazione. Su facebook si annuncia il proprio suicidio o la strage al college – come spesso accade nelle scuole americane. Si tratta - precisano gli esperti – di autentiche richieste d’aiuto quasi sempre inascoltate o sottovalutate. Anche per Vincenzo La Motta Facebook è diventato l’ultima spiaggia per mostrare al mondo intero la propria rabbia. “La mia storia – precisa La Motta - è una tipica storia italiana, mi è mi è stato tolto il diritto di lavorare. Come si può pretendere di fare il dovere quando ti negano il tuo diritto costituzionale, quanto ti lasciano senza lavoro?".
“La Motta - precisa Vincenzo Cappello sindaco di Piedimonte Matese - rappresenta un disagio sociale diffuso in tutta la nostra Nazione, generato da continui errori nella gestione della cosa pubblica. Noi comuni vediamo le risorse destinate alle politiche sociali sempre più ridotte. Per questo abbiamo scelto di rinunciare alle nostre indennità per poter utilizzare parte di quei fondi a beneficio dei più deboli. Piedimonte Matese sa ancora essere generoso con chi attraversa momenti difficili”.
“L’annuncio di Vincenzo La Motta rappresenta - sottolinea Agnese Ginocchio cantautrice e testimonial per la pace - il drammatico epilogo di una caso umano, purtroppo non più caso isolato nella nostra società.
La Motta è una delle tante vittime di un sistema politico-finanziario malato, incapace di garantire equità sociale ma capace di pesare sempre e solo sulle fasce più deboli. Negare il diritto al lavoro è un autentico crimine contro la dignità delle persone”.

Riardo - Tutti "I parenti di Alice" (la vergogna della raccomandazione)

riardo.  Tutti “i parenti di Alice” potrebbe sembrare il titolo di un film, magari un nuovo episodio di “Alice nel paese delle meraviglie”. Invece è la frase con cui a Riardo i cittadini, quelli “perdenti” indicano - con ironia - l’infornata di nipoti, mogli, figli e parenti  - diretti e indiretti - degli attuali amministratori comunali riardesi nel nuovo centro commerciale. Diversi i casi eclatanti, quelli in cui sembra essere stato smarrito qualsiasi timore reverinziale. L’assessore Vittorio Caiazza  è riuscito a sistemare la figlia e una nipote mentre l’assessore Sandro Pezzella - negli ambienti politici locali conosciuto come Scilipoti -  ha sistemato più di un nipote. L’altro caso significativo appare quello del consigliere comunale Raffaele Mancini la cui moglie da giorni lavorerebbe al centro commerciale. Certo, tutti hanno il diritto di lavoraree, ma se ciò diventa più facile quando hai qualcuno nella stanza dei bottoni, allora la gente borbotta. Mancini, Caiazza e Pezzella, difficilmente potranno essere ricordati - in qualità di amministratori - per aver fatto qualcosa di concreto per la collettività. Per le rispettive famiglie, sicuramente, sono già degli eroi.

giovedì 18 agosto 2011

Piedimonte Matese - Così il ministro Gelmini mi ha distrutto la vita

piedimonte matese. La riforma voluta dal ministro Gelmini trasforma  un precario in disperato. Una legge che, praticamente, ha negato il lavoro a tanti che, nonostante la loro precarietà, trovavano, ogni anno, l’occupazione con la quale davano dignità alla propria esistenza. Drammatico il caso di Vincenzo La Motta. Cinquant’anni, ex collaboratore scolastico, felicemente sposato, tre anni fa, proprio a causa della riforma Gelmini, si ritrova senza lavoro. In poco tempo la sua vita cambia. Arriva prima Equitalia per tasse non pagate, poi qualche banca e alcuni creditori. In poco tempo la sua unica proprietà – una villetta nel centro del paese – finisce ipotecata e poi venduta all’asta. Il suo matrimonio in pochi mesi va a rotoli.
L’uomo si ritrova solo, con la madre totalmente invalida da accudire. Anche lui, dopo un grave incidente stradale  resta invalido al 68%. “La mia storia – precisa La Motta - è una tipica storia italiana, mi è mi è stato tolto il diritto di lavorare  e  per questo valido motivo non ho potuto adempiere al dovere, di pagare le tasse e altro. Come si può pretendere di fare il dovere quando ti negano il tuo diritto costituzionale, quanto ti lasciano senza lavoro?".  L’ex collaboratore scolastico ha subito l’intera proceduta di vendita della sua casa senza un’assistenza legale. “Tutta la procedura è stata svolta con tante anomalia e con probabili abusi – precisa La Motta - dato che non ho un avvocato. Il ricavato  della vendita è stato superiore alle spettanze dei creditori, ma dopo un anno mi è stato restituito nulla. Una cosa è certa la giustizia è per i ricchi e i potenti e non per noi uomini semplice”. Ma i problemi per il 50enne non sono finiti; infatti da qualche tempo è “abusivo” nella sua stessa casa visto che il nuovo proprietario vuole  che lasci libero l’immobile. La madre, invalida al 100%, sembra decisa a vivere gli ultimi giorni della propria esistenza nella casa che ha costruito con enormi sacrifici. Da giovane, appena sposata, emigrò in Germania con il marito e dopo anni di duro lavoro ritornò in paese dove realizzò il sogno della sua vita: una casa che ora gli hanno portato via. Non manca il sostegno di tanti vicini che collaborano, come possono, con Vincenzo. Anche l’amministrazione comunale si è interessata, in più occasioni,  alla vicenda. “Un caso incredibile – precisa il sindaco Vincenzo Cappello – quello di La Motta. La nostra amministrazione, nell’ambito delle politiche sociali, è  corsa più volte in suo aiuto. Nei prossimi giorni sarà nostro impegno saldare fatture scadute relative alla fornitura di energia elettrica. Situazioni come queste, non solo nel Matese, sono oramai all’ordine del giorno. Da noi almeno – conclude Cappello – esiste ancora la solidarietà

Piedimonte Matese - Faceva l'usuraio in ospedale, arrestato infermiere

Piedimonte Matese - La Squadra Mobile della Questura di Caserta, su mandato del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per usura continuata. Guglielmo Ravone, 45 anni, dipendente della Asl di Caserta presso la Direzione sanitaria del presidio ospedaliero di Piedimonte Matese, che e' anche presidente dell'associazione onlus "Arcobaleno", ha preteso tassi di interessi pari al 10% e al 20% mensili a fronte di prestiti effettuati ad alcuni colleghi dipendenti nello stesso ospedale. In particolare, Ravone, tra il 2009 ed il 2010, avrebbe prestato a un'impiegata del nosocomio, in varie tranche, 35mila euro, pretendendo il pagamento, a saldo degli interessi maturati, la somma di 270mila; poiche' la donna non era in condizione di pagare, l'ha costretta a stipulare tre polizze vita per un importo di 120mila euro, nelle quali egli veniva indicato come beneficiario esclusivo. Poi, agli inizi del 2010, ha prestato 2.500 euro a un altro dipendente dell'ospedale, ricevendo nei 12 mesi successivi somme a titolo di interessi per l'importo complessivo di 5mila euro

martedì 16 agosto 2011

Teano - Sert, l'autogol del vicesindaco D'Aiello

teano. Si è conclusa oggi la terza giornata in piazza promossa dall’Associazione Città Sottili Teano insieme al comitato per la salvaguardia del diritto alla salute. La petizione sostiene la permanenza dello storico servizio SERT a Teano presente in città dal 1980. Il programma di sensibilizzazione sulla diffusione delle droghe nel nostro territorio promosso dal comitato prosegue speditamente e a giudicare dalle firme raccolte (oltre mille), l’iniziativa evidentemente è stata accolta con molto favore dalla cittadinanza.
I cittadini infatti hanno sottoscritto il documento e lo hanno fatto con piena convinzione,  prima di firmare la petizione hanno voluto conoscere ogni particolare della vicenda e a differenza degli amministratori di Teano, hanno fermamente incoraggiato tutti i componenti del comitato e dell’associazione invitandoli e continuare la lotta, perché Teano ha bisogno di gente combattiva e disposta a tutto pur di fermare l’emorragia di servizi in atto. I cittadini soffermandosi con gli organizzatori   dell’iniziativa hanno   sottolineato che sono anni ormai che la città di Teano si impoverisce  sempre di più grazie all’inerzia delle istituzioni locali. Grande apprezzamento hanno avuto i cartelloni preparati dal comitato a sostegno dell’iniziativa, quello più apprezzato e veritiero, oltre alla lettera aperta della sorella di un paziente del SERT, è stato il cartellone preparato dal gruppo di ragazzi di  Teano inscritto al SERT.
Il cartellone merita di essere citato perché lancia un messaggio forte e chiaro nei confronti dell’istituzione locale, testualmente recita nell’intestazione: “NON SIAMO APPESTATI ed è seguito da un collage di articoli tra i più significativi pubblicati sul SERT che  hanno centrato con il titolo il nocciolo del problema, “SERT: è una scelta di civiltà - SERT: da gioiello a imbarazzante presenza - SERT: la rivolta delle famiglie - SERT: un problema politico - Nessun locale comunale per il SERT - SERT: Una lezione di civiltà. Il messaggio dei  “tossici” di Teano, scritto per dare un firma al cartellone è rivolto ad un esponente della maggioranza,  testualmente dice  “ I NOSTRI VOTI PERO’ SONO STATI BUONI”. La querelle sulla possibile chiusura del SERT di Teano è iniziata nell’ultimo consiglio comunale con l’intervento del consigliere di opposizione Ciro Balbo che attacca l’amministrazione comunale per l’immobilismo sulla fuga di servizi da Teano.
A Balbo risponde D’Ailello, capogruppo e assessore alle politiche sociali dell’amministrazione targata Picierno, il quale afferma che se il SERT verra’ trasferito da Teano, non sarà una grossa perdita per la città. Dall’intervento del rappresentante di maggiore spicco dell’attuale maggioranza si percepisce una nota di compiacimento alla notizia. In effetti D’Aiello, non è la prima volta che esprime la sua opinione sul SERT, anche durante l’Amministrazione Zarone è stato tra i promotori della delocalizzazione del SERT, allora fu individuata una scuola dismessa in aperta campagna nella frazione Santa Maria Versano, un edificio in completo stato di abbandono quasi in aperta campagna, bisognava solo costruire un recinto e poi la brillante idea avrebbe avuto il suo coronamento. 

Riardo - Fuoco all'oasi Ferrarelle, in cenere centinai di alberi



riardo.  Le fiamme attaccano e divorano parte del bosco dei cinquemila alberi nell’oasi Ferrarelle.
Ai danni prodotti qualche mese fa dall’opera distrutrtiva delle ruspe - sgunzagliate dalla stessa azienda Ferrarelle  nell’oasi per realizzare un canale abusivo, stoppate poi dall’intervento dei carabinieri - vanno aggiunti quelli prodotti dal fuoco pochi giorni fa. Chiaramente, risalire agli autori del rogo diventa, per ora, praticamente impossibile.
Quello che appare evidente però è  che da qualche tempo l’idea originale dell’oasi - sposata in un primo momento dalla Ferrarelle e utilizzata in maniera massiccia per vendersi, attraverso pressanti campagne pubblicitarie, una verginità ambientale unica - è stata definitivamente abbandonata dalla stessa Ferrarelle che in pochi mesi - utilizzando le ruspe - ha praticamente cancellato il lavoro fattoi n diversi anni dalla comunità montana.

Macchie di bosco cancellate
Il lavoro delle ruspe nell’ex oasi Ferrarelle è andato avanti, praticamente per diversi  mesi. Sono state anche cancellate diversi macchie di bosco che avevano visto gli uomini della comunità impegnati per la piantumazione.

Le foto
Alcune immagini, scattate  da alcuni ambientalisti del posto, potrebbero aiutare gli investigatori a capire esattamente  la differenza  che si è creata dopo gli interventi e la cancellazione delle macchie mediterranee.
Particolarmente grave, dal punto di vista ambientale, appare la distruzione di oltre cinquanta roverelle  figlie della ultracentenaria quercia di Roccaromana. Alberi che erano che erano stati messi a dimora dagli operai della comunità montana perchè producessore semi.

Arricchimento illecito
Quello che potrebbe configurarsi è un autentico arricchimento illecito ottenuto dall’azienda del gruppo guidato da Carlo Pontecorvo che ha ricevuto, per anni, gli interventi attuati dalla comunità montana del Montemaggiore, senza tuttavia dare nulla in cambio.
Appare infatti impensabile che un ente pubblico attui degli interventi così costosi e prolungati su un suolo privato senza che lo stesso venga sottoposto ad alcun vincolo in favore della collettvità.  Sembra essere esattemente ciò che è successo nell’oasi Ferrarelle dove l’imprenditore avrebbe ottenuto una serie di favori da parte dell’ente pubblico - Comunità Montana del Montemaggiore - per riprendere poi, quando ha ritenuto opportuno, il controllo della zona, trasformandola in qualcosa più simile ad un campo da golf che ad un’oasi naturale.

L’inchiesta
Potrebbe essere l’indagine avviata già qualche mese fa dai carabinieri della stazione di Pietramelara a spiegare l’intera vicenda e ad attribuire eventuali responsabilità.
Bisognerà capire, ora, se esistono danni arrecati alla collettività, la stessa collettività che per anni, attraverso le tasse, ha pagato gli operai della comunità Montana impegnati sui terreni della Ferrarelle.     gdm

sabato 13 agosto 2011

Pietramelara - Sperpero di denaro pubblico, la rabbia di De Ponte

pietramelara.  Il gruppo consiliare di opposizione “Uniti per Rinascere” ha saputo risvegliare il dibattito politico cittadino nel bel mezzo dell'estate denotando come la calura estiva abbia causato già numerose vittime tra gli amministratori che, con ogni probabilità, essendosi esposti troppo al sole hanno cominciato a dare un po' di numeri dimenticando che la demagogia dei numeri e delle cifre non ha mai risolto alcun problema.
Il sindaco e la sua amministrazione con una sequela di presunti finanziamenti ottenuti o in arrivo, ha sottoposto alla cittadinanza una noiosa relazione matematica identica al compitino che, puntualmente, ci viene propinato quando si discute il  bilancio comunale; se è vero che la nostra comunità in questo quadriennio ha beneficiato di tutti questi fondi, alla luce degli impalpabili risultati ottenuti possiamo solo constatare che si è trattato di
sperpero di denaro pubblico.
Costoro si vantano di aver ottenuto finanziamenti per impianti fotovoltaici nelle zone rurali dimenticando di aver posizionato i pali solo nei pressi delle abitazioni degli amici; hanno il coraggio di citare i finanziamenti per le strade rurali quando tutto il paese sa cosa è avvenuto in via Pescara dove, con l'asfalto si è fatto di tutto di più... e, ironia della sorte, a pochi mesi la situazione è tornata peggio di prima.
Hanno citato un finanziamento per la sistemazione idraulica del Montemaggiore di oltre 5 milioni di euro e non hanno avuto ancora il coraggio di chiarire che stanno solo cementificando il nostro patrimonio boschivo a beneficio esclusivo di professionisti ed imprese forestiere; decisione assunta a colpi di maggioranza mentre solo il gruppo Uniti per Rinascere votava contro, motivando in maniera chiara la pericolosità e l’inutilità dell’opera.  Continuano dall'inizio del mandato a sventolare l'acquisto dell'ala nobile del palazzo ducale mentre il nostro meraviglioso borgo medioevale cade a pezzi dietro l'incuria, la sporcizia ed il disinteresse di chi dovrebbe tutelarlo.
In merito alle fantomatiche cifre sulle nostre scuole sarà il tempo a darci ragione (a proposito, dopo il nostro manifesto, hanno finalmente deciso di rifare le finestre dell'edificio di Via Marconi) , mentre scopriamo con triste rammarico l'esclusione del nostro comune dal fondo regionale per l'adeguamento sismico degli edifici scolastici probabilmente gli amministratori erano troppo concentrati sulla circumvallazione, un'opera gestita in maniera dilettantistica in tutte le fasi, basta dare un'occhiata alle “cessioni bonarie” con le quali è avvenuta la solita distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B. Al quanto discutibile l'atteggiamento degli amministratori nei confronti degli esponenti  della passata amministrazione: quattro anni fa fianco al fianco in campagna elettorale per raggiungere il fine…Comune…; oggi, in vista delle elezioni, hanno preferito scaricarli addossando loro ogni negatività questa si chiama ipocrisia.
Ci fa piacere che da qualche tempo il dibattito politico cittadino si sia arricchito della presenza dell' IDV, siamo contenti poiché si tratta di giovani che possono dare molto in termini di idee al paese, ma in quanto tali non devono distrarsi scivolando inconsciamente sulla buccia... della demagogia lasciata da qualcun altro.

Riardo - Cambia il revisore dei conti. Menditto all'unanimità

riardo. Cambia il reevisore dei conti presso l’ente riardese. Sarà la commercialista Ubalda Menditto a verificare, d’ora in poi, la giustezza dei conti  municipale.
L’elezione è avvenuta, pochi giorni, durante l’ultimo consiglio comunale, all’unanimità. Un nome quindi sul quale hanno trovato pienissima convergenza minoranza e maggioranza.
Questo a conferma del valore della professionista e del suo distaccamento dai “clan” politici che da tempo si affrontano in paese.

Pietravairano - I nas chiudono la piscina comunale, il sindaco la riapre

pietravairano. Piscina comunale, braccio di ferro fra Carabinieri del Nas e sindaco della città. I Nas impongono la chiusura della struttura - per una cavillo buroicratico - il primo cittadino esegue l’ordine ma in poco tempo, qualche ora appena, sistema la pratica ed emette nuova ordinanza di riapertura del sito che,a quell’ora, è già pieno di clienti. Blitz  dei carabinieri del Nas presso la piscina comunale di Pietravairano.
La vicenda si è sviluppata ieri quando presso la struttura sportiva, affidata in gestione ad un privato dopo regolare procedura, sono giunti iNas e i tecnici dell’Asl. Mancava solo una relazione tecnica per  la gestione del sito così come previsto per le piscine costruite per ospitare meno di duecento persone. Da qui la decisione dei nas di chiudere la struttura.
Il sindaco Francesco Zarone, prima ha chiuso la piscina, poi, dopo aver ottenuto la relazione tecnica mancante, ha riaperto il sito. Il tutto senza alcun disagio per le numerose famiglie

Letino - Taglio alla spesa, saranno cancellati sei comuni

letino.  Sono sei i comuni del Matese che rischiano di essere soppressi  - come entità municipale - per garantire un taglio alla spese pubblica.
Se la manovra di asuterità prevista dal governo centrale, andrà in porto, allora comuni come  Valle Agricola,    San Gregorio Matese,    Fontegreca, Letino, Gallo Matese, Ciorlano, potrebbero essere accorpati in un unico ente, oppure “aggregarsi” ad altri comuni vicini più grandi.
Intanto esplode già la protesta dei sindaci dei comuni interessati che si dincono pronti ad intraprendere ogni forma di lotta consentita per evitare la chiusra dei municpi.
Ci sono anche coloroc he, invece, vedono di buon occhio un eventuale accorpamento che consentirebbe una gestione migliore e meno dispendiosa.

venerdì 12 agosto 2011

E' MORTO BENIAMINO CLEMENTE, DIRETTORE DE "LA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA".

E’ mancato all’affetto dei suoi cari, oggi, venerdì 12 giugno, verso mezzogiorno,  Beniamino Clemente, dirigente Anas in pensione e papà dell'amico e collega Pasquale Clemente a cui vanno le condoglianze di questa redazione. I funerali si svolgeranno domani a Montesarchio.

Teano - Omicidio Mollicone, esame del Dna per la famiglia Mottola

teano. Tutti d’accordo, i sei nuovi imputati dell’omicidio della studentessa di Arce, Serena Mollicone, nell’acconsentire di sottoporsi al test del DNA, che, allo stato, dato che sono passati più di dieci anni dalla morte della diciottenne ciociara, appare come una delle poche strade ancora percorribili onde dare un volto all’autore di un atto di assoluta efferatezza criminale.

L’esame
L’appuntamento per l’esecuzione della prova in parola è fissato per la mattina del 16 settembre prossimo, presso l’apposito settore dell’Università di Tor Vergata. Tra i sospettati,si inseriscono, a vario titolo, l’ex Maresciallo dei Carabinieri, Franco Mottola, sua moglie, Anna Maria Mottola, e il loro figlio, Marco, tutti di Teano. I tre membri dello stesso nucleo familiare sidicino, che, pur non presenti davanti al Giudice per le Indagini Preliminari all’atto dell’apposita udienza, avevano delegato a rappresentarli gli Avvocati Luigi e Francesco Germani, sono pronti, dunque, ad adempiere a questo nuovo dovere civico onde permettere ai titolari dell’inchiesta per l’assassinio della studentessa laziale di scoprire a chi appartiene la mano che l’ha uccisa.Con loro, anche l’ex fidanzato della sfortunata giovane, Michele Fioretti, la di lui madre,Rosina Partigianoni e il Brigadiere Francesco Suprano, in servizio presso la stazione di Arce il giorno in cui fu consumato l’atroce delitto. Per tutti, le ipotesi di reato sono quelle di omicidio volontario ed occultamento di cadavere. Il 16 settembre, dunque, a cura del professor Giuseppe Novelli, analista-ricercatore alo scopo incaricato dalla Magistratura cassinate, procederà al prelievo di campioni di saliva ed altro materiale biologico degli indagati, in modo da confrontarli, una volta eseguito il test in programma, con i profili di campioni dei reperti biologici rinvenuti sul luogo del delitto e sul corpo della vittima.

Il giallo
Si spera, così, di venire a capo di un fatto di cronaca che, anche per le vicissitudini che ha avuto(quelli più eclatanti sono rappresentati dall’arresto, dalla condanna e dalla successiva assoluzione, per non aver commesso il fatto, di Carmine Belli, un carrozziere 36enne di Arce e dal suicidio del Brigadiere Santino Tuzzi, uccisosi nell’aprile del 2008), ha scosso non poco l’opinione pubblica dell’intero territorio nazionale. Come certamente si ricorderà, Serena Mollicone si allontanò di casa il primo giugno del 2001. Il suo corpo, senza vita, fu rinvenuto due giorni più tardi, tra le sterpaglie del boschetto di Anitrella.
Aveva le mani e i piedi legati e la testa avvolta in un sacchetto di plastica. Niente segni di violenza sessuale né di colluttazione, a parere degli inquirenti, la giovane sarebbe stata colpita alla testa con un oggetto piatto, tipo una tavola lignea, e trasportata ancora in vita nel luogo del ritrovamento.
La morte sarebbe sopraggiunta per asfissia a causa del sacchetto, che le impediva di respirare. 

Vairano Patenora - Comunali, Ilio al fianco di Cantelmo


vairano patenora. L’attuale consiglere comuanle, con delega alle politiche sociali, potrebbe schierarsi - alle prosisme amministrative -  con la lista che candiderebbe Bartolomeo Cantelmo quale sindaco della città. In questa direzione vanno forttissime indiscrezioni raccolte n egli ambienti politici locali e che vogliono un Cantelmo già al lavoro per preparare la formazione conc ui conqusitare la maggioranza nel parlamentino viaranese. Una formazione che punta, fra le altre cose,  a raccogliere i pezzi pregiati dell’attuale governo guidato da Giovanni Robbio. Il web, da qualche tempo, sta monopolizzando le discussioni e i dibattiti. Nascono siti inc ui i giovani e meno giovani si confrontano per discutere delle problematiche. Sempre più in difficoltà coloro che non hanno dimestichezza con i nuovi strumenti di comunicazione.
Le elezioni che fr aun anno circa porteranno al rinnovo del consiglio comunale potrebbero essere influenzate fortemente da internet. Il paese è in fermento in vista dell’appuntamento, i “vecchi volponi” della politica si dimenano, forse, per recuperare il terreno che sentono di aver  perso.  Intanto, in paese, la situazione  politica, proiettata alle prossime comunali, appare confusa. Il sindaco attuale, Giovanni Robbio, avrebbe scelto di non ricadindarsi lasciando ad altri l’onore della sfida. L’assessore Ferdinando Zanfagna potrebbe sceglie di passare con “nemico”. Incerto ancora il futuro dell’attuale vice sindaco Mario De Quattro che sembra tentennare su una sua futura discesa in campo. Se ciò avverrà, ritengono in tanti, potrebbe essere solo per puntare alla fascia tricolore. 

Alvignano - La città in lacrime saluta Domenico

Alvignano. Tra due ali di folla imponenti, fuori da Santuario dell’Addolorata  di Alvignano è stata  accolta la bara di Domenico Mauro il 22 enne di Alvignano che ha perso la vita nella notte dello scorso lunedì in seguito ad un grave incidente stradale avvenuto ad Alife. Una folla commossa: tanti giovani in lacrime, tutti amici, conoscenti del ragazzo scomparso erano li in Chiesa per l’ultimo saluto  e ancora sgomenti per l’accaduto. Tutti in silenzio, con le  lacrime agli occhi e con una domanda che tutti si ponevano:   come è possibile perdere la vita a 22 anni, dopo una serata passata con gli amici.  Domenico aveva giocato a calcio nei vari tornei ma anche nella locale squadra , il Real Volturno, che da quest’anno non c’è piu’. La  cerimonia funebre è stata celebrata da Don Emilio Meola nel corso della quale il sacerdote si è limitato a poche ma sentite parole .Non ha tralasciato il ricordo per altri due giovani scomparsi nell’arco di questo ultimo anno.”Non si è ancora spento la eco per gli altri due ragazzi scomparsi per lo stesso motivo che già ci troviamo di nuovo di fronte ad una nuova drammatica realtà, quella di oggi che ci porta a salutare Domenico, ragazzo onesto e tranquillo”.
lorenzo applauso

mercoledì 10 agosto 2011

Marzano Appio - Militare si impicca nella stessa casa dove 20 anni prima si era uccisa la madre

marzano appio. Militare 24enne s’impicca nella sua stanza.
Domenico Cherella si è tolto la vita ieri pomeriggio. La madre si suicidò circa venti anni fa lanciandosi dal balcone.
la cronaca del dramma
La tranquilla comunità di Marzano Appio sconvolta dal dramma che nel pomeriggio di ieri ha colpito la famiglia Cherella, così come era successo già drammaticamente anni fa.
Nel pomeriggio di ieri, infatti,
Domenico Cherella, militare 24enne, si è tolto la vita impiccandosi nella stanza al secondo piano dell’abitazione di famiglia dove circa venti anni fa, si era suicidata la madre lanciandosi dal balcone.
Il corpo del giovane è stato ritrovato verso le ore 18, dato che la sua prolungata e inspiegabile assenza dopo il ritorno dal lavoro aveva insospettito i familiari, che dunque sono saliti al secondo piano per vedere cosa era successo.
Poi la macabra scoperta del corpo del giovane.
Subito dopo il ritrovamento del cadavere, sul posto sono arrivate due ambulanze del 118 e gli agenti del commissariato di polizia di Sessa Aurunca.
Ma anche i parenti, gli amici e l’intera comunità marzanese, appresa la notizia del tragico evento, si sono recati presso l’abitazione della famiglia Cherella per portare una parola di conforto in un momento così difficile a causa del gesto estremo compiuto dal giovane.
chi era domenico cherella
Diplomato presso l’istituto tecnico industriale, Domenico Cherella aveva vinto anche un concorso in Finanza e quindi si apprestava a seguire la carriera del papà, brigadiere della Fiamme Gialle in servizio prima a Teano poi a Sessa Aurunca.
Domenico era un ragazzo con una vita molto regolare, senza eccessi, tranquillo e aveva anche una fidanzatina.
Quindi non c’erano, almeno in apparenza, elementi o comportamenti che facessero pensare ad un disagio interiore, ad un male di vivere così forte da convincere il ragazzo a farla finita.
Anche perché il ragazzo non avrebbe dato motivo di preoccupazione fino a ieri e non ha lasciato una lettera  di addio alla famiglia.
Forse le ragioni profonde di quanto accaduto vanno ricercate proprio nel destino che ora ha accomunato la madre e il figlio.

Alvignano - Gli amici piangono la morte di Domenico. Eugenio racconta l'ultimo incontro con l'amico

alvignano. Increduli gli amici non riescono  a mettere a fuoco l’accaduto. Un giovane, un giovanissimo ventiduenne strappato alla vita a causa di un incidente stradale. Era immerso nella vita, Domenico Mauro. Tipica serata estiva quella alla vigilia del suo onomastico, onomastico che non ha potuto festeggiare. Era in sella al suo scooter Biagio Beverly 500 grigio. Era vitale, e sicuro di sé. Quella sicurezza che solo la giovane età è in grado di dare perché si crede di avere il mondo il tasca e tutto il futuro davanti. Non è stato così. Eugenio Valentino amico della vittima che è stato in sua compagnia sino a pochi minuti prima del tragico evento ci racconta che voleva salutarlo. Ma lui ha risposto “Eugè, t pienz che nun c verimm chiù!”  E così è stato…Le giornate per i suoi amici non sono più le stesse. Ieri in gruppo si sono recati all’ospedale per andare a trovare l’amico di Domenico che ha subito l’impatto ma che, fortunatamente è fuori pericolo.   “ Simpaticone, generoso, vitale, disponibile, sempre con il sorriso sul volto - spiega Eugenio -  frequentava la ragioneria; giocava a calcio…si era sperimentato imprenditore, aveva messo un punto gioco ad Alife, poi dato subito dopo in gestione”. In poco tempo Alvignano ha perso diversi giovani a causa di incidenti stradali…Cosa pensava della morte. dei suoi amici? “Ricordo - racconta Eugenio - che scrisse su Facebook le seguenti parole dedicate all’amico Antimo Inutile, deceduto nel 2010 a causa di un incidente stradale: Nel cuore un battito sussulto di nostalgia...con la mente rimpiago momenti bellissimi passati insieme e volo col pensiero...mi rivedo accanto a te e modifico il futuro vagando con la mente...e la vita ke gustavamo insieme a ora un aspro sapor....nn ti dimenchero mai ti porterò x sempre nel mio cuore” .
Come avete saputo dell’accaduto? Eravamo insieme al bar “Dragon fly”,  in sei di noi, a consumare un brindisi per il suo onomastico. Ridevamo e scherzavamo come nostro solito, poi ci siamo recati  di seguito a Piedimonte  dove ci siamo divisi un attimo.
Eléna Italiano

Alvignano - Schianto mortale, la città in lutto per Domenico

alvignano. Drammatico incidente stradale, poco prima della mezzanotte di lunedì scorso alla periferia di Alife. Nel grave sinistro ha perso la vita un giovane di 22 anni di Alvignano, Domenico Mauro. Ferito non grave, per fortuna, il compagno che viaggiava con lui in moto, A.F. di 17 anni, anch’egli di Alvignano. Tre morti in  un anno: tutti giovanissimi, tutti di Alvignano: una fatalità o anche qualche colpa? Ma non c’è spazio per queste riflessioni.  “E’ davvero una maledizione”- ha detto il sindaco di Alvignano Angelo Di Costanzo appena saputa la notizia. La dinamica di questi incidenti  è ormai classica. I due giovani erano a bordo di uno scooter Beverly di grossa cilindrata e avevano lasciato da poco un locale di Piedimonte Matese dove avevano trascorso la serata. Poi, avevano deciso di rientrare a casa ad Alvignano. Giunti alla rotatoria di Alife, sulla strada provinciale, svoltano sulla strada che porta in località “Totari” per poi immettersi sulla strada interna, da pochi mesi aperta alla circolazione, proprio per evitare, probabilmente, il pericolo della strada Alife- Dragoni e per arrivare prima a casa. Ma non è stato così, purtroppo: i due, giunti in prossimità di una seconda rotonda  che li avrebbe portati in direzione Alvignano, finiscono dritti contro l’aiuola della rotonda. L’impatto è violentissimo. I due vengono scaraventati a qualche metro dal punto di collisione. Qualcuno di passaggio si rende conto subito che qualcosa di gravissimo è avvenuto e chiama immediatamente  il servizio 118, che nel volgere di pochi minuti arriva sul posto, dove sono già arrivati i Carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese. Due le ambulanze impegnate, quella di Piedimonte e quella della postazione di Caiazzo. Il personale di bordo cerca ogni soluzione per rianimare Domenico Mauro ma le sue condizioni, come si intuisce subito, sono disperate. Infatti, l’ambulanza, a sirene spiegate, raggiunge il pronto soccorso del Presidio ospedaliero di Piedimonte ma purtroppo non c’è nulla da fare. Domenico Mauro muore qualche istante dopo, probabilmente per un trauma toracico con conseguente emorragia interna che ora solo   l’autopsia potrà chiarire. Le condizioni dell’altro ragazzo, invece, non destano preoccupazioni. Il giovane è stato ricoverato presso il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale matesino con una frattura ad un piede, guaribile in una quarantina di giorni. I carabinieri hanno effettuato i rilievi di rito per verificare se nella dinamica ci sono eventuali responsabilità  di altre persone. Intanto, la salma del ragazzo è stata trasportata presso il gabinetto di medicina legale di Caserta per eventuali esami autoptici. “E’ davvero una maledizione – ha detto il sindaco di Alvignano. Abbiamo perso purtroppo tre giovani nel giro di un anno. Poco meno di due mesi fa, ricordiamo Antonio Vitelli altro giovanissimo e prima ancora Antimo Esposito. Purtroppo, questo non basta. Siamo davvero costernati e vicini alle famiglie per questa ennesima tragedia che ancora una volta ha toccato duramente la nostra città”.
Lorenzo Applauso

martedì 9 agosto 2011

Alvignano - Schianto con la moto, muore giovane centauro. Paese in lutto


Alvignanese perde la vita a causa di un incidente stradale. A distanza di pochi mesi dalla prematura morte di Antonio Vitelli, un altro ventiduenne, classe ’89, resta tragicamente vittima dell’asfalto, a causa dell’elevata velocità.
L’impatto, avvenuto lungo la strada provinciale per Alife, si è consumato a causa di uno sbandamento che, disintegrando lo scooter, si  è rivelato fatale per Domenico Mauro.
Gli inquirenti indagano sulla dinamica completa del sinistro stradale.
Nonostante il senso rotatorio abbia sostituito un pericoloso incrocio, questo, non è servito a debellare il rischio di incidenti che risultano essere sempre più frequenti soprattutto tra i giovani.
Eléna Italiano

Teano - Il vescovo Aiello verso Sorrento

Teano. Il vescovo Arturo Aiello lascerà la diocesi. Per lui è stato già riservato un nuovo importante incarico.  Il Vescovo di Teano, probabilmente, è destinato a guidare la diocesi di Sorrento.
Si apre, nelle stanze vaticane, la corsa alla successione della massima figura della diocesi Teano-Calvi. In questa direzioni vanno indiscrezioni raccolte negli ambienti ecclesiastici locali che danno la notizia per certessima. Bisognerà attendere le prossimi settimane per conoscere i dettagli dell’intera vicenda.
Arturo Aiello nasce a Seiano di Vico Equense, in un piccolo borgo fedelissimo a Maria Santissima Delle Grazie Incoronata (detta Vecchia). Frequenta le scuole medie inferiori, il Ginnasio ed il Liceo nel Seminario minore diocesano e consegue la maturità classica. Come alunno del Seminario Regionale Campano di Napoli, ha seguito i corsi di Filosofia e di Teologia presso la Facoltà Teologica di Napoli, conseguendo il Baccalaureato nel 1979. Si laurea, inoltre, in Sociologia presso l'Università statale Federico II di Napoli. Il 7 luglio 1979 viene ordinato sacerdote da monsignor Antonio Zama, arcivescovo di Sorrento e vescovo di Castellammare di Stabia. È stato vicario coadiutore della parrocchia "S. Michele Arcangelo" sita in Piano di Sorrento dal 1982; in seguito ne è divenuto parroco dal 1992. È stato, tra l'altro, Vicario Zonale, Vicario Episcopale per la Liturgia e i Ministeri e Delegato vescovile per il Clero, Coordinatore dell'Unità pastorale, Delegato vescovile per la Vita Consacrata, Padre Spirituale nel Seminario maggiore diocesano di Vico Equense, Membro del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori. Il 13 maggio 2006 viene nominato vescovo di Teano-Calvi. L'ordinazione episcopale si è tenuta nel Centro Polisportivo Comunale di Piano di Sorrento il 30 giugno 2006 ed è stata presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, coconsacranti il cardinale Michele Giordano, arcivescovo emerito di Napoli e monsignor Felice Cece, arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia.

Teano - Comando carabinieri, Proietti saluta la città

teano. Dopo sei anni di servizio sul territorio teanese. il nostro Comandante, il Maresciallo Capo. Dott. Augusto PROIETTI, lascia il Comando della Stazione Carabinieri di Teano e si accinge a prendere il comando di una delle più importanti stazioni di Roma Nord, precisamente. Roma Cassia. Prima di giungere a Teano, il Maresciallo, quarant'anni il prossimo 30 luglio, laureato in giurisprudenza, laureato in scienze politiche, esperto in tecniche di difesa personale, ha insegnato presso la scuola Carabinieri di Benevento le materie di procedura penale e difesa personale, per poi svolgere attività di Polizia Giudiziaria nelle zone di Firenze, Milano

Pietraviarano - Trasportava rifiuti, arrestato un 36enne

pietravairano. Trasportava rifiuti, arrestato un 36enne. Oggi potrebbe svolgersi l’udienza di convalida - con la formula della direttissima a suo carico.
Protagonista della vicenda D.L. che è stato sorpreso dai carabinieri della stazione di Vairano Scalo - competente per territorio - che hanno sorpreso l’uomo mentre conduceva un trattore al cui traino era un carrello colmo di rifiuti.
Sul mezzo erano caricati materiali ferrosi e rifiuti di risulta. Il mezzo con i riifuti è finito sotto sequestro, mentre l’uomo, dopo le formalitò di rito è stato tratto in arresto e collocato agli arresti domiciliari, in attesa del processo cper direttissima che potrebbe svolgersi oggi stesso.
L’arresto del 36enne è avvenuto in base alla legge speciale - che si attua - solo per la Regione Campania - che è stata promossa proprio per contrastare l’abbandono dei rifiuti nelle campagne.
Una legge che continua a destare malumori da parte di tanti che la ritengono ingisuta e discriminante proprio perchè si attua solo per una regione. Intanto sono nmumerosi gli arresti eseguiti, in tutta la provincia, proprio dopo l’entrata in vigore della normativa.

Vairano Patenora. Ladri in azione, svaligiata casa imprenditore

vairano patenora. Furti, torna l’incubo in paese. L’altra notte, secondo  alcun eindiscrezioni raccolte inpaese, sarebbero state diverse le abitazioni prese di mira dai malviventi.
IN particolare, il danno maggiore, sarebbe stato quello arrecato alla famiglia dell’imprenditore De Angelis.
Il raid messo attuato dai soliti ignoti sarebbe scattato mentre  la casa era vuota. Così mentre la famiglia De Angelis era in piazza per assistere alla festa dei Normanni, scono sconosciuti, hanno ripulito l’appartamento.
Ingenti i danni subiti a cui vanno sommati quelli che hanno dovuto sopportare alte famiglie vicine.
L’episodio accaduto l’altra notte fa riemergere, in paese,  l’allarme per i furti in appartamento. Un allarme che alcune settimane fa aveva portato alla nascita di un gruppo di volontari  che si erano sacrtificati per  dei turni di guardia.
Con la stagione estiva ed il periodo di ferie aumentano i reati contro il patrimonio ed in particolare i furti in ville e appartamenti. I consigli suggeriti dagli organi di informazione e di polizia hanno negli anni scorsi consentito di avere un decremento del numero dei furti così anche quest'anno la Polizia di Stato ha ricordato alcuni semplici ma utili consigli per prevenire a agevolare l'operato delle forze dell'ordine. In particolare è stato ricordato che in previsione di assenze dalla propria abitazione è ci si deve assicurare sempre che tutti gli infissi e gli accessi siano debitamente chiusi. Inoltre quando la casa è dotata di un sistema di allarme bisogna verificare il suo stato di efficienza con revisioni periodiche. Mentre per il "dopo", in caso di furto, avere un archivio fotografico degli oggetti di valore (ad esempio gioielli, quadri, arazzi) è di utilità, quando forze di polizia sequestrano refurtiva, per risalire in breve tempo al proprietario.
Il furto resta uno dei reati più temuti e odiati dalla popolazione soprattutto perchè esso colpisce la casa.

Pietramelara - L'opposizione evanescente, protestano i giovani

Pietramelara.   “La minoranza consiliare capace di alzare la voce solo durante l’approvazione dei bilanci di previsione. Fiumi di parole spesi per citare norme e regolamenti, articoli e numeri che trovano poco riscontro con la realtà quotidiana. Silenzio assoluto, invece, sulle problematiche che investono la gente”.  E’ questo il commento di tanti giovani del paese che  si avvicinano alla politica e che “sferrano” attacchi sia alla maggioranza guidata dal sindaco Luigi Leonardo, ma anche ll’opposizione capeggiata da Andre De Ponte. L’accusa verso quest’ultimo è di eccessiva morbidezza verso un governo locale che fa poco e spesso sbalgiando. Una situazione in cui, probabilmnete, trova spazio l’idea dell’x sindaco Pasquale Di Fruscio che ipotizza una sua ricandidatura al rinnovo del consiglio comunale. Una ipotesi che sembra già scuotere il panorama politico locale.

sabato 6 agosto 2011

Teano - La città sempre più povera

teano. Una volta Teano era considerato uno dei maggiori centri della provincia. Infatti in queste lande erano ubicati oltre che alcune importanti  industrie come “La Precisa”, “L'Isolmer”, “l'Unicoop”,  anche importanti centri istituzionali come La Guardia di Finanza, l'Ufficio del registro . L'amministrazione locale ha politicamente beneficiato dell’allocazione di queste strutture, senza però mobilitarsi nel momento in cui tutte queste realtà sono state allontanate, depotenziate o smantellate. Questo inspiegabile disinteresse  ha raggiunto il suo apice con la chiusura dello storico ospedale di Teano. Infatti nonostante la grande mobilitazione popolare e il coinvolgimento delle massime autorità religiose, l'Amministrazione si è mossa flebilmente, controvoglia, e, a volte, ostacolando la genuina e spontanea reazione popolare.  L’indecente spettacolo del passato sta oggi tornando in scena: un'altra grave “ferita” sta per essere inferta  con la possibile scomparsa dello storico servizio SERT (il primo ad essere stato istituito in provincia di Caserta), che, come noto, assiste quella fascia di popolazione colpita da dipendenze, quali alcolismo, droghe e altre forme patologiche, e quindi particolarmente vulnerabile e bisognosa di assistenza. L'amministrazione comunale ha ribadito più volte negli ultimi giorni il suo disinteresse al problema o, cosa ancora peggiore, tenta di approfittare della criticità del momento per allontanare un servizio “scomodo”.  “Importanti” politici locali cercano di alimentare un “insano” allarmismo sulla eventuale dislocazione del SERT, creando così i presupposti per smantellare ciò che è indesiderato. Ciò è in evidente contrasto con la disponibilità dei Sindaci di altri comuni del circondario ad ospitare il suddetto servizio. L’associazione “Città Sottili Teano” non intende rimanere inerte, che non resterà ad aspettare sulla riva del fiume il passaggio dell’ennesimo cadavere eccellente, e con i suoi rappresentanti si mobiliterà schierandosi e sostenendo il comitato che si è spontaneamente costituito per difendere il diritto alla salute dei cittadini, specie di quelli più deboli, che non possono essere trattati come appestati o “diversi”.   L’associazione Città Sottili scioglie ogni riserva e scende in campo ed insieme al comitato intende portare in piazza l’indignazione collettiva di tutti i cittadini che non condividono l’assurda e inconcepibile posizione dell’Amministrazione di Teano. A tal fine l’associazione ha richiesto l’autorizzazione per sostenere la petizione popolare nelle principali piazze di Teano secondo il seguente programma: sabato 6 agosto in Piazza Marconi, domenica  7 agosto in Piazza Duomo, giovedì  11 agosto in piazza Municipio con orario 8-13.  Tutti i cittadini che condividono questa causa sono invitati a sostenere la petizione popolare proposta.

Riardo - il centro commerciale toglie il sonno ai residenti. Scattano le denunce

riardo. Un gruppo  elettrogeno sta distruggendo la tranquillità di numerose famiglie alla Croce di Riardo.
La macchina - alimentata a diesel - per generare energia elettrica necessaria al centro commerciale di Riardo.
Il generatore elettrico - un motore grand epiù di quello di un camion - produrrebb eun rumore fortissimo ventiquattro ore su ventiquattro.
Scoppiano le proteste  dei residente che soprattutto durante la notte devono subire il tremendo rumore prodotto dal motore del generatore. Un autentico inferno che avrebbe portato anche alcune persone a protestare presso gli uffici comunali, senza tuttavia riuscire ad ottenere alcuna risposta concreta da parte degli amministratori.
Neanche una ispezione fatta dal comando dei vigili urbani di Riardo sarebbe stata capace di giungere ad una soluzione del grave problema che investe tutti.  Insomma, improvvisamente la zona della Croce di Riardo, è diventata invivibile come il centro di una grande città. Saranno pure i costi del “progresso” ma diversi residenti non sembrano rassegnarsi e annunciano esposti e denunce alle autorità competenti per avviare una verifica sulla corretta emissione di rumore.

venerdì 5 agosto 2011

Piedimonte Matese - I misteri irrisolti del Matese

piedimonte matese. Ci sono diversi misteri, nell’area del Matese che da tempo aspettano la soluzione. Da tempo la gente chiede agli investigatori di fare luse sul alcuni casi che hanno turbatomolto la quiete che normalmente caratterizza la zona.

Il caso Ottaviani
Da diversi anni un imprenditore è scomaprso nel nulla lasciando nei pressi di un capannone la sua vettura e i suoi documenti. Da anni di lui non si hanno più notizie. Le indagine, condotte dai carabinieri della compagnia matesina, guidata dal capitano Salvatore Vitiello, non sono riuscite a dare risposte concrete alle domande dei familiari e della gente sul caso.

Le minacce di morte a Montone
Circa un anno fa qualcuno, in pieno giorno, consegnò un pacco al sindaco di Castello Matese, Antonio Montone, contenente alcuni proiettili e una testa di cane mozzata. Il tutto accompagnato da una lettera diminacce. Nonostante il lungo tempo trascorso, gli investigatori non sono riusciti, finora ad imboccare la pista giusta per risalire agli autori di quella minaccia che destà profondo scalpore e preoccupazione in tutta l’area del Matese.

L’assalto alla villa di Malinconico
Alcune settimane fa, sconosciuti, tentarano l’assalto alla villa dell’imprenditori Giovanni Malinconico. Un gruppo ben organizzato riuscì ad immobilizzare e disarmare le guardie all’esterno della casa per poi tentare l’ingresso nell’abitazione. Fu il coraggio dell’imprenditore - che esplose anche alcuni colpi di pistola in aria - a convicere i malviventi alla fuga. Anche per questo caso le indagini dei carabinieri sembrano essere su un binario morto.

giovedì 4 agosto 2011

Pietramelara - Comunali, Leonardo: io ci sarò

pietramelara. La prossima sfida elettorale per il rinnovo del consiglio comunale infiamma già iul dibattito. Alle voci circolate in paese, secondo cui Luigi Leonardo, attuale sindaco, rinuncerebbe alla sua ricandidatura spingono il primo cittadino a chiarire la vicenda.
“Voglio rassicurare tutti i nostri sostenitori che l’attuale squadra di governo cittadino, per la prossima    sfida elettorale, si riproporrà nella sua totalità. Probabilmente, continua Leonardo ci sarà qualche ricambio che rientrerà in quelli fisiologici.
Poche sera fa si è svolta una riunione in cui  è stata affrontata la questione e tutti insieme abbiamo deciso di ricandidarci. In merito alle ultime provinciali - ha sottolineato il sindaco - mi preme precisare che non c’è stato alcun accordo che possa avere riflessi poi sulle comunali. Semplicemente mi sono attivato, insieme ai miei sostenitori, per ottenere il consenso che ho ricevuto poi dagli elettori.

Riardo - L'0asi Ferrarelle cancellate dalle ruspe


riardo. L’oasi naturilistica di Ferrarelle cancellata dalle ruspe. Estirpate le pregiatissime siepi ricostituite negli ultimi anni e che rappresentavano una eccellenza per l’intera area. Siepi di spine e di arbusti che all’occhio inesperto appaiono come fastidiose macchie da cancellare ma che sono essenziali in un’oasi naturale. Da diverse settimane un mezzo meccanico è in azione lungo i fossi dei 15 ettari in cui la comunitò Montana del Montemaggiore intervenne per circa tre anni per realizzare l’oasi naturilistica che - poi - Ferrarelle ha speso come immagine pubblicitaria. La stessa Oasi in cui vennero liberati - alla presenza della Rai - alcuni rapaci fra cui un rarissimo biancone. La stessa oasi che la provincia di Caserta, negli anni scorsi, ha certificato apponendo il divieto di caccia in tutta la zona.  Già ora quella zona non può essere definita certamente un oasi naturale. Sembra più un campo da golf o un gigantesco giardino, non certamente un’oasi naturalistica.
Sono bastati pochi mesi per cancellare un lavoro di anni - fatto dalla comunità montana del Montemaggiore, a costo zero per Ferrarelle.
Le siepi hanno una funzione insostituibile all’interno di un’oasi perchè permettono ad tanti animali di nascondersi, nidificare e cacciare.
Agli occhi “della gente di città” o di coloro che vedono tutto in un’ottica industriale, la siepe è inutile e va spazzata via. Con una ruspa poi è tutto molto più semplice.
Nella stessa oasi (ex ormai) fu necessario - qualche mese - l’intervento dei carabinieri per bloccare la “solita” ruspa nel cuore del bosco dei 5mila alberi. Cinque le persone denunciate.

Teano - Dopo Picierno, sfida Toscano D'Aiello

teano. Manca ancora molto al rinnovo dellìamministrazione comunale sidicina, tuttavia le grandi manovre sono cominciate.
In trincea sembra essere sceso l’attuale vice sindaco - Gianpaolo D’Aiello - che punterebbe a raccogliere l’eredità di Raffaele Picierno, leader indiscusso del panorama politico locale nelgi ultimi venti anni.
Non potrà più candidarsi come sindaco e questo apre le porte ad una serie di possibilità che finora sembravano impossibili da percorrere.
D’Aiello potrà contare, inoltre, anche sulla propria consorte che in città - grazie al ruolo che ricopre - potrà sicuramente spendere qualche parola per sostenere la causa del marito nella corsa alla fascia tricolore.
Ma la corsa di D’Aiello non appare tutta in discesa.
Infatti, secondo alcune indiscrezioni raccolte negli ambienti politici locali, Picierno avrebbe già scelto il proprio successore da sostenere nella prossima campagna elettorale: Flavio Toscano. Il giovane ingegnere - figura equilibrata e astuta - sembra essere l’uomo giusto agli occhi dell’attuale sindaco.
Inoltre Toscano potrà contare sulla forza del “vecchio leone” della politica sidcina: suo padre Mario.
Insomma si profila all’orizzonte politico sidicino una sfida durissima per chi forrà indossare la fascia tricolore del dopo Picierno.

San Potito Sannitico - Gezov, il Tar respinge il ricorso

san potito sannitico. L’ottava sezione del  Tribunale Amministrativo Regionale della Campania con decreto  del 29 luglio scorso, ha respinto la domanda cautelare urgente presentata dagli utilizzatori dell’azienda agro-zootecnica  dell’area Gezov contro il Comune di San Potito Sannitico  per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia dell’ordinanza n.3 del 22 luglio scorso di sospensione dei lavori in corso presso l’area ex Gezov sita nel comune di San Potito Sannitico.
L’Amministrazione Comunale di San Potito Sannitico, guidata dal Sindaco Francesco Imperadore, attraverso l’ufficio tecnico, intimò ai  contitolari di sospendere i lavori in corso di esecuzione nella parte relativa alla collocazione di nuove coperture sui tetti dei capannoni dell’ex azienda Gezov, acquistata in sede
di fallimento dal Comune ora proprietario. Il T.A.R.  della Campania, rilevato che l’ordinanza si limitava a vietare la sostituzione delle coperture, senza interferire con gli ordini impartiti dal Giudice Penale e considerando che la misura adottata si basava non solo sulla violazione della normativa urbanistica ed edilizia, ma anche sulla mancanza del titolo di legittimazione  all’intervento ha ritenuto che non ricorrevano i presupposti della estrema gravità ed urgenza per l’accoglimento della domanda cautelare, presentata dagli utilizzatori della struttura, respingendo la domanda cautelare urgente. Considerando che la prossima camera di consiglio utile è fissata per il 7 settembre prossimo, in tale data è stata fissata la trattazione collegiale.
Una vicenda molto complessa che ha visto nei mesi scorsi anche l’intervento della guardia di finanza che con una imponente operazione ha messo i sigilli all’intera struttura produttiva. La vicenda inoltre, vede il comune  da tempo impossibilitato  a prendere possesso dell’intera area per la quale ha avuto anche un grosso finanziamento per la totale messa in sicurezza e per la compelta bonifica. Per anni gli animali da carne e da latte hanno mangiato e dormito sotto le eternit all’amianto.             Pietro Rossi