TEANO - “Mi sento pulito – afferma il primario del reparto di chirurgia dell’ospedale di Teano, Raffaele Di Robbio, uno dei 34 medici indagati – e per questo attendo con serenità gli sviluppi dell’indagine. Ho vissuto la perquisizione della finanza con rispetto e tranquillità. Certamente – insiste Di Robbio – sono amareggiato ma ho collaborato mettendo a disposizione la mia casa e il mio studio. Vivo e lavoro – conclude Di Robbio – in una piccola comunità per cui anche gli incassi sono modesti. Ho sempre versato quanto dovuto all’Asl.” Le parole del primario sono sposate da un altro medico, Giovanni Italiano, che opera nella struttura di Caserta: “sono estremamente sereno – precisa Italiano – resta solo l’amarezza per essere stato perquisito all’alba dopo aver dedicato una vita allo studio e alla professione”. I trentaquattro medici perquisiti l’altra mattina e indagati con l’accusa di peculato, si mostrano sereni e attendono l’esito della indagine con fiducia verso la Procura. Fra i professionisti, tanti i nomi di primissimo piano come Antimo Cappello, Lanfranco Acampora, Luigi Bergamin, Luigi Bifulco, Arnaldo Brienza, Carlo Capuano, Giuseppe Casino, Angelantonio Caso, Fabio Cecconi, Agostino Cirillo, Anna Cristillo, Dario D’Onofrio, Luigi Di Risi, Francesco Della Corte, Raffaele Di Robbio, Giovanni Di Tommaso, Fabrizio Ferraiolo, Fiovanbattista Forte, Giovanni Italiano, Roberto Landolfi, Alfonso Marra, Giuseppe Mastrobuono, Stefano Mennillo, Vincenzo Messina, Antonio Palermo, Guido Pane, Antonio Pontieri, Antonio Puorto, Michela Quarantiello, Giacomo Russo, Ignazio Scaravilli, Vincenzo Selva, Attilio Sgambato e Armando Volpe. Professionisti che, in gran parte, lavorano fra gli ospedali di Piedimonte Matese, Teano e Caserta, prestando, inoltre, attività profes
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