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mercoledì 1 giugno 2011

Riardo - Sequestro all'oasi Ferrarelle - Fai



Riardo. Violazione delle norme di sicurezza sul cantiere della Ferrarelle - Fai. Scatta il sequestro da parte dei carabinieri della stazione di Pietramelara che hanno operato per diverse ore.

Le constestazioni.
Gli uomini guidati dal maresciallo Pasquale Mariano hanno contestato la totale assenza di norme di sicurezza lungo un cantiere costituito in gran parte da uno scavo profondo, in alcuni punti, più di cinque metri, largo circa due metri, per una lunghezza che sfiora i quattrocento metri.
Un pericolo per gli stessi operai ma per qualsiasi persona che può accedere facilmente alla zona. Per queste ragioni i militari dell’arma della compagnia di Capua hanno bloccato i lavori.

Le contestazioni ambientali
Le violazioni relative alla sicurezza non sarebbero le uniche contestate sul cantiere Fai - Ferrarelle. Infatti, ieri mattina, si è mosso anche il corpo forestale dello stato - attraverso la stazione del territorio, ubicata a Pietramelara - che avrebbe contestato a Ferrarelle - Fai di aver eseguito lavori privi della necessaria autorizzazione all’interno di un’area sottoposta a vincolo boschivo.
Gli uomini della forestale hanno fatto scattare subito l’inchiesta che nei prossimi giorni potrebbe condurre nuovi sviluppi sull’intera vicenda.

La posizione di Ferrarelle
“Non crediamo di aver leso alcun vincolo, così come non crediamo di aver danneggiato la comunità. Chiariremo ogni aspetto della situazione, al più presto. 
La nostra speranza è che quanto accaduto non ritardi troppo la realizzazione di un’opera capace di apportare vantaggi alla comunità e al territorio”. Questo il commento dell’amministratore delegato di Ferrarelle spa, Giuseppe Cerbone.

Il bosco sventrato
I lavori di scavo e di posa in opera di una grossa condotta all’intero di un bosco realizzato dalla Comunità Montana del Montemaggiore nel 2006, hanno arrecato danni pesanti alla selva costituita da querce, lecci, aceri e macchia mediterranea.

L’incredile FAI
La cosa che sorprende di più è che il progetto in atto presso l’oasi Ferrarelle nasce da un accordo fra la stessa azienda e il Fai (Fondo Ambiente Italia). Un ente che per vocazione dovrebbe tutelare le risorse paesaggistiche e ambientali.
Purtroppo, non sembra essere andata così. Probabilmente al progettista - uomo di fiducia del Fai - sarà sfuggito il bosco dei 5000 alberi regalato dalla Comunità Montana a Ferrarelle.

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