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martedì 28 giugno 2011

Teano - Omicidio Mollicone, indagato l'ex maresciallo Mottola e suo figlio






teano. Padre e figlio, entrambi di Teano, coinvolti nell’inchiesta sull’omicidio di Serena Mollicone. Franco Mottola e suo figlio Marco sono accusati - insieme ad altre tre persone - dell’assassinio della 18enne di Arce (in provincia di Frosinone).

Comandava i Carabinieri di Arce
Il 55enne Franco Mottola, all’epoca dei fatti era comandate della stazione dei carabinieri di Arce. Iil figlio, Marco, all’epoca dei fatti 19enne, aveva in rapporto di amicizia molto stretto con la vittima.

Gli altri indagati
La Procura della Republbica di Cassino ha emesso avviso di garanzia nei confronti di Francesco Suprano - 43 anni residente a Sora - Michele Fioretti, 38 anni residente a Ripi, e di sua madre Rosina Partigianoni.

L’accusa
Secondo la Procura di Cassino, in concorso tra loro e/o con Ignoti, colpendo al cranio Serena Mollicone in prossimità della regione sopraccigliare sinistra con uno strumento contundente, legandole gli arti superiori dietro alle spalle e bloccandone le gambe con un nastro adesivo bianco e con fili accoppiati di ferro, nonché incappucciando il cranio con una busta dì plastica sigillata attorno al collo, ne cagionavano la morte, sopravvenuta a causa dello shoc traumatico e della asfissia meccanica, dopo ampio versamento ematico, con l'aggravante di avere agito con inutile crudeltà verso la vittima.
Inoltre i cinque indagati sono accusati perché, in concorso tra loro al fine di conseguire l'impunilà, occultavano il cadavere, trasportandolo in un viottolo recondito ed ivi abbandonandolo, dopo essersi impegnati, per ostacolarne il rintraccio, a ripiegare al di sopra della salma arbusti ivi vegetanti e ad utilizzare, come riparo, la sagoma di un contenitore metallico cilindrico.

La parte offesa
Secondo la Procura Guglirlmo Mollicone, padre della vittima, è la parte offesa nel procedimento penale a carico dei cinque.

La storia
A dieci anni dall'omicidio di Serena Mollicone - la 18enne di Arce scomparsa il 1 giugno 2001 e il cui cadavere venne fatto ritrovare nel boschetto all’Anitrella - c'è una svolta nelle indagini. Cinque persone sarebbero infatti state iscritte nel registro degli indagati. Il primo giugno, a compimento del decimo compleanno dell’omicidio, il capo della procura cassinate aveva annunciato tempi brevi per la conclusione elle indagini dicendo anche: "Sono circa 30 le persone che stiamo ascoltando, alcune sono del posto, altre le riteniamo informate sui fatti".
Indagato l'ex della ragazza Gli indagati, quattro uomini e una donna, dovranno essere sottoposti al test del dna.

Le impronte
"Noi abbiamo come elemento certissimo che sul nastro adesivo che legava le gambe di Serena vennero repertate due impronte papillari - ha spiegato il criminologo Carmelo Lavorino - una di queste impronte ha dodici punti, detti punti particolari, che sono stati ben definiti. Quindi abbiamo l’impronta papillare dell’assassino o del complice, che ha legato Serena. Mi sembra molto strano che all’epoca non abbiano fatto queste comparazioni anche perchè ricordo che presero le impronte di Michele Fioretti, della madre e anche del figlio del maresciallo".

L'altro testimone
La testimonianza di un carabiniere, poi morto suicida, e il ritrovamento di un'auto. Qui si sono concentrate le indagini della procura di Cassino che da dieci anni indaga sulla morte di Serena Mollicone, il cui corpo venne trovato due giorni dopo la sua scomparsa nella campagne di Arce, in Ciociaria. Ed è questo il filo conduttore che ha portato ad essere iscritto nel registro degli indagato Franco Mottola all'ora alla guida della caserma dei carabinieri di Arce e suo figlio Marco.

Il suicidio del brigadiere
Dopo il suicidio del brigadiere Santino Tuzzi che coinvolse nella vicenda il maresciallo Mottola, gli inquirenti trovararono l'auto con cui era stato trasportato il corpo della giovane. Si trattatava di una station wagon che apparteneva a un extracomunitario residente in provincia di Frosinone. La vettura era stata venduta allo straniero dal carabiniere. Stando alla ricostruzione di quell'epoca, Marco Mottola avrebbe colpito la ragazza e, credendola morta, chiese aiuto al padre per occultarne il cadavere.

Le comparazioni genetiche
Le accuse per i cinque sono di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Presto saranno sottoposti al test del Dna per confrontare i loro profili genetici con quelli rinvuti sugli abiti della vittima. Serena aveva solo 18 anni quando è stata assassinata. Dall'autopsia sul corpo della ragazza si evidenziò che la morte era avvenuta per asfissia circa 36 ore prima del ritrovamento del suo cadavere.

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