pietramelara. Molestie telefoniche, finisce sotto processo un ingegnere di Pietramelara. L’udienza di ieri è stata rinviata al prossimo dicembre.
E’ stata ascoltata la vittima che per due ore ha risposto alle domande delel parti e del giudici illustrando la dinamica dei fatti.
Prima dell’udienza l’imputato aveva presentato una memoria al giudice nel quale si dichiarava estraneo e si diceva vittima di un complotto ordito dalla donna e da un suo amico.
Sembra essere quindi svanita la possibilitò di accordo fra le parti, accordo che era sembrato possibile fino a pochi gioirni prima.
Secondo l’accusa, il progfessionista avrebbe molestato una donna e un suo am ico con una serie di messaggi sms e di telefonate.
Dopo la denuncia della donna, presentata alla polizia stradale di Caianello, scattarano le indagini che accertarono i fatti esposti dalle parti offese. I fatti sarebbero accaduti nel periodo compreso fra i mesi di settembre e dicembre del 2008. Sul banco degli imputati è finito Giovanni Palumbo - professionsita locale - che ha affidato la propria difesa all’avvocato Claudio Aronne. L’ingegnere ha sempre respinto ogni accusa mostrandosi sereno di poter dimostrare la propria innocenza durante il processo. Secondo le indagini svolte dal vice commissario della polizia stradale di Caianello - Luigi De Felice - scaturite dalla denuncia della donna, le parti offese dalle azioni attuate da Palumbo, sono due: Morena Campanile e un suo amico Giuseppe Bosco.
La donna ha affidato la propria difesa all’avvocato Vincenzo Cortellessa mentre l’uomo ha scelto come legale Fabio Di Francesco.
Entrambi le vittime si sono costituite parte civile nel procedimento attivo presso il tribunale di Carinola - sezione staccata di Santa Maria Capua Vetere. Tutte le figure in scena sono di Pietramelara.
Le parti torneranno in aula il prossimo mese, in quella occiasione, probabilmente, sarà ascoltato il vice commissaeio De Felice e un suo collaboratore, insieme condussero le indagini dalle quali nasce il processo in corso. Nutrito anche il numero di testimoni che l’imputato intende portare a sua difesa.
L’imputato si è sempre detto estraneo rispetto alle accuse che gli vengono mosse. Sarà il tribunale quindi - in assenza di un probabile accordo - a definire l’esatta dinamica dei fatti.
Il prossimo dicembre, quindi, se le vittime non ritireranno la denuncia, il processo riprenderà normalmente.
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