Vairano Patenora. Fulminato dall’alata tensione. Spunta un nuovo indagato. Il prossimo ottobre sarà davanti al giudice per l’udienza preliminare Ettore Zerbini.
Era responsabile del cantiere nel quale trovò la morte il 30enne vairanese.
In un primo momento Zerbini era stato escluso dal processo. Ucciso a soli 30 anni da una potentissima scarica elettrica. Finì così, alcuni anni fa, la vita di Attilio Filippone.
L’uomo - di Vairano Patenora - morì sul lavoro, mentre stava lavorando con una gru allo scarido di alcuni materiali in un cantiere a Santa Maria La Fossa.
Per quei fatti sono stati condannati, in primo grado di giudizio, ad un anno di carcere tre persone: Giovanni Malinconino, titolare dell’impresa per la quale lavorava la vittima; Camillo Mastracchio, coordinatore della sicurezza per conto del Consorzio di Bonifica; Antonio Leone D’Agostino, responsabile della sicurezza per l’impresa appaltatrice.
La sentenza emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere non sembra soddisfare i familiari della vittima che sono stati difesi dagli avvocati Vincenzo Cortellessa, Renato Jappelli e Giovanni Del Vecchio.
Il Tribunale, inoltre, ha condannato i tre al pagamento delle spes eprocessuali e al risarcimento del danno alle parti civili. Danni che dovranno essere quantificati in sede civile
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