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venerdì 24 giugno 2011
Fontegreca - Escursioni in cipresseta
fontegreca. Domani le Associazioni Spazio Donna, Vega e Wwf Caserta, nell'ambito del progetto Asso.Vo.Ce "Bandi di Idee 2010” e in occasione dell’ Anno Internazionale delle Foreste, hanno organizzato un’escursione presso la Cipresseta di Fontegreca. L’iniziativa, è stata pianificata grazie alla disponibilità della Dirigente del Settore Tecnico Amministrativo Foreste di Caserta Flora Della Valle e del funzionario del Settore Tecnico Amministrativo Foreste Agnese Rinaldi. Il gruppo di partecipanti, a numero chiuso (circa 50), si avvarrà della competenza dell’architetto Alessandro Furno del CAI che guiderà gli escursionisti nell’affascinante località di Fontegreca, che per le sue caratteristiche rappresenta una delle cipressete di maggiore interesse del bacino del Mediterraneo ed è meta di ricercatori botanici per la sua rarità. Va detto che la cipresseta di Fontegreca è un bosco spontaneo unico in Europa, si estende al di sopra della cittadina nel bosco degli Zappini fino alla vallata del fiume Sava, ed è meta di turisti, per la sua aria salubre, e di ricercatori botanici, per la rarità del tipo di cipresso, unico in Europa e nel mondo. La vide nel '600, e ne annotò la particolarità nelle sue "Memorie del Sannio", il dotto Ciarlanti, e se ne occupò anche la toscana Accademia dei Georgofili. La cipresseta è costeggiata dalla via Madonna dei Cipressi che sale fino alla zona storicamente più importante del paese, verso la Chiesa di S.Maria dei Cipressi, del cimitero storico, della grotta della Madonna e dei resti di una rocca posta su uno sperone roccioso alle spalle della chiesa.
Presso la Madonna dei cipressi è piacevole far colazione e visitare un mulino ad acqua mosso dal Lete che risorge poco più a monte dal corso sotterraneo. Sul suo territorio insiste la Cipresseta, che si estende, per circa 70 ha, tra il Bosco dei Zappini e la vallata del fiume Sava. La formazione forestale è assolutamente atipica, caratterizzata per il 90% da un ecotipo di cipresso della varietà horizontalis, tra i pochi resistere a una malattia, il cancro della corteccia, che ha messo a rischio la sopravvivenza di questi alberi.
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