A Bojano operava la "Slot Machine Molise" impresa che faceva da prestanome e copriva azioni delittuose. Volevano ottenere il controllo totale in Molise nella gestione delle slot machines.
Per questo hanno dato vita ad una serie di attivita' criminali che stamattina pero' hanno fatto scattare le manette ai loro polsi. Le nove persone arrestate su ordine del gip Gianni Falcione e su richieste del procuratore Armando D'Alterio (cinque sono ai domiciliari e 4 in carcere, ma la procura aveva chiesto la reclusione in cella per tutti) sono accusate a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, estorsione, atti di concorrenza con minaccia o violenza, incendio doloso. Ad incastrare l'organizzazione sono state le stesse vittime, titolari di attivita' commerciali, che si sono ribellate e hanno riferito di quanto stava accadendo alle forze dell'ordine. Il blitz e' scattato all'alba ed ha visto la collaborazione tra Polizia e Carabinieri. Tanti gli episodi finiti nell'inchiesta, accaduti tra la fine del 2007 e la fine del 2009. ''Le modalita' operative di queste persone - ha spiegato durante una conferenza stampa il procuratore D'Alterio - sono quelle tipicamente mafiose: l'intimidazione generalizzata, il tentativo di infiltrazione nell'economia criminale legale, ed in un settore sul quale tradizionalmente si appuntano interessi anche riportabili alla mafia siciliana e alla camorra campana, che in alcuni casi sono risultate essere infiltrate nelle societa' concessionarie''. E infatti tra le nove persone arrestate oggi cinque sono di origini campane (Napoli, Caserta, Milito, Castellammare). Tutte le persone coinvolte pero' (gli investigatori non hanno reso note le generalita') vivono stabilmente in Molise e ruotano attorno alla ditta ''Slot Machine Molise'' con sede a Bojano (Campobasso). Proprio questa azienda era lo strumento lecito sul quale si innestavano le attivita' delittuose. Grazie alle attivita' illecite, e quindi con minacce e violenze, il gruppo e' riuscito a sostituire i precedenti gestori dei videopoker e a cambiare, in decine di attivita' commerciali, le 'macchinette' precedentemente in attivita' con quelle della loro ditta. Questo comportamento ha consentito in breve tempo di dare un impressionante slancio all'attivita' commerciale tanto che il giro d'affari della societa' ha subito in tre anni una impennata notevole: quasi 465mila euro nel 2008, un milione e 700mila euro nel 2009 e infine ben 4 milioni e 600mila euro nel 2010.
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