Sant’Angelo d’Alife. Ecco la prova della remissione delle deleghe da parte del gruppo di Michele Caporaso. E’ opportuno pubblicare integralmente il contenuto della lettera sottoscritta dall’allora vicesindaco e fatta recapitare al primo cittadino Crescenzo Di Tommaso qualche giorno fa. Una operazione di trasparenza assolutamente necessaria al fine di sgombrare il campo dall’equivoco secondo cui il giornalista si sarebbe inventato di sana pianta la notizia, come propagandato in questi giorni da qualcuno per le vie del paese. Per correttezza nei confronti dei lettori del giornale e a dimostrazione che chi scrive lo fa con prove certe e inconfutabili, ecco riportata fedelmente la nota, protocollata in Comune, con la quale Caporaso rimette tutte le deleghe a lui conferite. Il contenuto della missiva è identico alle altre tre firmate dai dissidenti Vincenzo De Caprio, Massimo Pini e Rudy Vecchio. “Con la presente comunico alla S.V. – si legge nel documento inviato a Di Tommaso – la volontà di rimettere le deleghe conferite con Suo Provvedimento numero 1837 del 15 aprile 2010, in quanto è evidente la mancanza di condivisione delle scelte gestionali e di governo del nostro paese da parte dei consiglieri di maggioranza.
Una classe dirigente di rinnovamento che facilmente si lascia coinvolgere in futili discussioni e sterili provvedimenti di gestione non assolve all’incarico ricevuto e agli appuntamenti dettati dall’agenda politico amministrativa. Ritengo utile, per il bene della collettività, una rivisitazione degli incarichi e delle deleghe in una giusta concertazione del programma amministrativo che ci siamo dettati nella speranza di ritrovarsi nel perseguire i nobili ideali che hanno spinto tutti noi nella competizione elettorale.
Pertanto – conclude Caporaso – ritengo utile rimettere le deleghe che mi sono state conferite con Atto di Delega numero 1837 del 15 aprile 2010”. Ai lettori ogni giudizio. Francesco Mantovani
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