PIETRAVAIRANO – Respinta dal Tar la richiesta di sospensiva, avanzata dal comune di Pietravairano contro il progetto del gruppo Moccia-Buzi. Ora, il trasferimento delle cave e dei cementifici da Caserta a Monte Monaco, nel comune di Pietraviarano è più vicino. Fra le motivazioni assunte dalla terza sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, vi è quella della mancata perimetrzione del Parco del Montemaggiore, istituito nel dicembre del 2007. Per oltre un anno e mezzo, la politica e le amministrazioni, non sono riuscite a definire il perimetro del quindicesimo parco Regionale. I giudici del Tar rigettano la richiesta del comune – difeso dall’avvocato Giuseppe Palma – perché «ad un primo sommario esame, non ricorre il necessario fumus boni juris, tenuto conto del ruolo comunale nel procedimento de quo come scolpito nelle ordinanze del Consiglio di Stato nn. 3093/08 e 3081/08, nonché della ancora non avvenuta perimetrazione del Parco regionale Monte Maggiore». Il ricorso del comune di Pietravairano, guidato dal sindaco Dario Rotondo, è ricorso al Tar dopo l’approvazione – da parte della giunta Regionale di una delibera con la quale si stabilisce la delocalizzazione delle cave e del cementificio del gruppo Moccia spa, su Monte Monaco, nel territorio di Pietravairano. La decisione della giunta - assunta nella seduta del 18 settembre scorso, con la deliberazione numero 1500 - fu assunta nonostante che la stessa regione Campania, oltre un anno prima, avesse istituito il quindicesimo parco regionale – quello denominato del Montemaggiore e Monte Monaco – includendo in esso anche l‘area che i Moccia intendono cavare. Dopo tale istituzione però i sindaci dei comuni interessati non hanno mai attivato la perimetrazione dell’area del nuovo parco. Tale perimetrazione poteva rappresentare, da sola, la migliore difesa contro l’arrivo delle cave. Nel frattempo, però il gruppo Moccia è andato avanti per la propria strada, presentando anche il progetto definitivo – così come si legge nella stessa deliberazione adottata dalla giunta regionale – per trasferire cementificio e cave su Monte Monaco. “Si tratta – sottolinea Matteo Palmisani, delegato Regionale della Lipu - di una grave negligenza da parte dei sindaci dei diciassette comuni interessati. Il nuovo parco, insite Palmisani, non solo sarebbe stato un ottimo strumento per tutelare un territorio ricco di eccellenza, ma avrebbe rappresentato anche il miglior deterrente contro l’appetito dei cavaioli. Ancora una volta, conclude Palmisani, la politica ha dimostrato di non sapere difendere gli interessi dei cittadini e il territorio.” Un pensiero sostenuto dall’ex assessore provinciale all’ambiente Maria Carmela Caiola che ha sempre avversato la delocalizzazione sui colli della catena del Montemaggiore: “la decisione della giunta Regionale è un atto gravissimo – precisa Caiola – perché non tiene conto delle caratteristiche e delle vocazione del territorio dell’Alto Casertano.” Inoltre, l’esponente dei Verdi rimarca l’incompatibilità della decisione assunta della giunta regionale con l’adesione di Pietravairano al Parco delle Acque Minerali. Le cave che da decenni soffocano Caserta, quindi, si sposteranno a Pietravariano; l’area interessata all’estrazione è ricoperta da una lussureggiante vegetazione e rappresenta un habitat ideale per tanti animali. Come ogni medaglia, dall’altra parte esultano i comitati e i residenti di Caserta, in particolare coloro che da decenni subiscono il grave inquinamento ambientale prodotto dagli impianti estrattivi. Un’area la cui “liberazione”, dopo la decisione del Tar, appare più vicina.
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