VAIRANO PATENORA – Un comitato per contrastare l’ampliamento della cava Monte Sant’Angelo. Sono diversi giovani del posto a voler intraprendere l’iniziativa, coinvolgendo anche il giovanissimo comitato per l’ambiente, costituiscono alcuni mesi fa. L’idea è quella di bloccare il previsto ampliamento della cava alle porte della città; un ampliamento che potrebbe cancella una grossa fetta di montagna. Inoltre, il comitato ritiene che la comunità vairanese ha già sopportato da troppi anni i disagi e le problematiche conseguenti all’attività estrattiva. Sull’ampliamento, dovrà dire il “si” definitivo il Genio Civile che dopo la conferenza dei servizi di qualche mese fa dovrà dare il via libera all’ulteriore sfruttamento della cava di Vairano Patenora. Un sito che – secondo le richieste della società titolare dei diritti di coltivazione dell’impianto - sarà ampliata per consentire una estrazione ulteriore pari al 20% di quanto estratto finora. Una autentica enormità soprattutto in rapporto alle dimensioni della stessa collina che da molti anni è soggetta all’attività estrattiva. La proposta della società molisana – che fa riferimento al gruppo Patriciello, la famiglia dell’Europarlamentare Aldo - è stata già approvata dalla commissione integrata comunale. La richiesta avanzata dagli imprenditori è stata curata attraverso una conferenza dei sevizi e quindi attraverso la commissione ambientale. Ciò ha evitato che la questione approdasse in consiglio comunale e quindi avesse più visibilità per i cittadini. La cava in questione da decenni è sfruttata tanto che una grossa fetta di Monte Sant’Angelo è oramai un mero ricordo; inoltre da qualche tempo la cava è interessata da un progetto di sistemazione ambientale, scaduto nel 2007. I cittadini di Vairano, quindi, speravano che presto l’attività estrattiva del gruppo Patriciello cessasse. Invece ecco la sorpresa dell’ultima ora: gli imprenditori sfruttando una vecchia delibera degli anni novanta intendono ottenere la concessione per ampliare la cava. Un particolare sicuramente curioso ha voluto che quella delibera degli anni 90 fu partorita dall’allora sindaco Pasquale Picozzi, lo stesso Picozzi che oggi siede nei banchi della maggioranza con la carica di assessore.
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