TEANO - “Continuando su questa strada il Parco Archeologico si ridurrà unicamente a piccole aree discontinue, sottratte miracolosamente all’edificazione, difficilmente visitabili e sminuite nella funzione e nel migliore dei casi destinate a “deliziosi piccoli giardini” a decoro delle abitazioni private.” E’ il grido d’allarme lanciato da tante associazioni che intravedono il sospetto di azioni precise indirizzate ad una profonda destrutturazione dell’idea di Parco, limitando la sua estensione a pochi episodi della città antica minandone il disegno complessivo di fruizione, di valorizzazione e tutela. Infatti, il proliferare delle nuove costruzioni a macchia di leopardo provoca un processo di discontinuità tra zona e zona della città antica, con gravi conseguenze per l’integrità del tessuto urbanistico antico e per la ricerca scientifica. “Oggi assistiamo al proliferare di tante nuove abitazioni su zone della città antica che fino a poco tempo fa, tranne qualche intervento di manutenzione sulle masserie esistenti, si ritenevano intoccabili. In modo particolare ci si riferisce a tutta quell’area ubicata tra l’altura di masseria Loreto, S. Pietro a Fuoco, il teatro ed i terreni posti ad ovest della via Ferriera Vecchia. Proprio su quest’ultima area è in corso la costruzione di un fabbricato in cemento armato, che va a compromettere un settore della città ricco di presenze monumentali, quali il teatro e un grandioso ninfeo poliabsidato del I sec. a.C. Tale intervento, inoltre, pregiudica anche l’integrità ambientale del luogo, alterando in modo irreparabile quel continuum visivo nei confronti del complesso architettonico del teatro e degli edifici monumentali ad esso limitrofi.” E’ una piccola parte del lungo documento redatto dalle associazioni che continua così: “sono stati fatti altri sbancamenti come quello alla base della collina di Loreto, eseguito anch’esso per la costruzione di una abitazione ed altri sbancamenti sulla sommità della collina in prossimità della masseria di epoca medievale, in una parola una vera e propria azione combinata ai danni del futuro Parco Archeologico.”
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