VAIRANO PATENORA - Trasportava oltre cinque quintali di rifiuti speciali. Per questo ragione è stato arrestato un operaio edile – Pasquale S. di 28 anni, residente a Caiavano – e successivamente trasferito agli arresti domiciliari. Ieri mattina, a carico dell’uomo, si è svolto il processo con la formula della direttissima. Il giudice del tribunale di Carinola ha inflitto all’uomo la condanna a tre mesi di reclusione, con la pena sospese, rimettendolo perciò subito in libertà. L’operaio è stato sorpreso, l’altro pomeriggio, a bordo di un camion mentre viaggiava dal centro di Vairano verso la periferia della città. La pattuglia di carabinieri, al comando del maresciallo Campanile, dopo aver notato il carico irregolare del veicolo, lo ha inseguito e obbligato a fermarsi. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato tratto in arresto in base alla nuova legge, studiata e approvata appositamente per la Campania, e necessaria – secondo il legislatore – per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. L’operazione dei carabinieri della stazione di Vairano Scalo, si innesta su quanto previsto dall'art. 6 del decreto legge 172/2008. «Chiunque in modo incontrollato o presso siti non autorizzati - si legge sul testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - abbandona, scarica, deposita sul suolo o nel sottosuolo o immette nelle acque superficiali o sotterranee rifiuti pericolosi, speciali ovvero rifiuti ingombranti domestici e non, di volume pari ad almeno 0,5 metri cubi e con almeno due delle dimensioni di altezza, lunghezza o larghezza superiori a cinquanta centimetri, è punito con la reclusione fino a tre anni e sei mesi; se l'abbandono, lo sversamento, il deposito o l'immissione nelle acque superficiali o sotterranee riguarda rifiuti diversi, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da cento euro a seicento euro». L'aver limitato alla sola Campania l'arresto per chi abbandona rifiuti ingombranti in strada è una violazione del principio di uguaglianza: due presidenti emeriti della Corte Costituzionale, Valerio Onida e Antonio Baldassarre, dubitano della legittimità dell'ultimo decreto rifiuti. Se la questione verrà sollevata dinanzi alla Consulta, la norma - a detta di entrambi - rischia di subire una sonora bocciatura.
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