TEANO - La minoranza si scaglia contro il sindaco per la delicata questione dell’edilizia privata. Una vicenda che vede numerosi cantieri sotto sequestro e, in alcuni casi, delle famiglie poste sotto sfratto dalla Procura. Una vicenda – secondo la minoranza – che starebbe avrebbe anche pesando, gravemente, sull’economia della città. Attraverso un manifesto, Carmine Corbisiero e tutti gli altri componenti dell’opposizione, chiedono al presidente del consiglio, Carlo Giorgio la convocazione di un consiglio comunale straordinario, aperto anche alla società civile: “l’edilizia privata a Teano – scrive la minoranza - è gravemente inquisita e l’attività economica del settore ha raggiunto ormai i minimi storici. Il sindaco tace. Il suo silenzio – continua il documento - alimenta seri dubbi sulle sue responsabilità’ per i casi di sequestro e sfratto che hanno colpito i nostri concittadini, a causa della condotta politico-amministrativa tenuta dal sindaco Raffaele Picierno in tale delicato settore. Lui per primo nel 2005 – precisa la minoranza - mentre era sindaco, ha consentito che la propria consorte usufruisse di un permesso a costruire, già negato da suoi predecessori, la cui presunta illegalità è ancora all’esame della magistratura, mentre continua il sequestro del relativo cantiere disposto per esigenze giudiziarie. I cittadini di Teano – continua l’opposizione - che da anni attendono uno strumento urbanistico che permetta a tutti di costruire legalmente la propria abitazione, debbono a lui per primo ed alla imperizia e all’incapacità della sua maggioranza la responsabilità di quanto sta accadendo nella nostra città. L’opposizione consiliare, rispettosa delle autonome iniziative dell’autorità giudiziaria, chiede al presidente del consiglio comunale, la convocazione urgente di un consiglio – conclude la minoranza - allargato anche alla società civile, per valutare, alla luce degli ultimi eventi, l’adozione di misure che possano venire incontro alle esigenze dei cittadini.” E’ la prima volta che la questione delle licenze edilizie finite sotto sequestro diventa “pubblica” entrando così prepotentemente nel dibattito politico. Una vicenda che vede coinvolti, direttamente, consiglieri e assessori.
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