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venerdì 30 settembre 2011

Pignataro Maggiore - Dolore e rabbia per l'ultimo viagigo di Lorenzo Borrelli. La città piange l'operaio schiacciato da un carrello ponte

Un moomento del funerale di  Lorenzo Borrelli

Una folla commossa ha accompagnato Lorenzo Borrelli nel suo ultimo, prematuro, viaggio. Rabbia e Dolore i sue sentimenti che hanno caratterizzato l'intero funerale. Inconsolabile la moglie e i familiari dell'uomo.

Quattro persone sarebbero finite nel registro degli indagati. Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Pignataro Maggiore dovranno accertare eventuali responsabilità nella morte di Lorenzo Borrelli, schiacciato da un carrello-ponte.

Gli indagati
Gli inquirenti lavorano per accertare eventuali responsabilità del direttore della struttura  produttiva di Pignataro Maggiore, del responsabile della sicurezza dello stabilimento pignatarese, del responsabile della produzione e  quella dell’amministratore delegato dell’intero gruppo. Sarebbero loro, per ora, le quattro figure iscritte nel registro degli indagati della Procura di Santa Maria Capua Vetere.  Tuttavia, al momento, non si può escludere un allargamento dell’inchiesta che potrebbe coinvolgere altre figure dell’organigramma aziendale della Rieter.

I funerali
Ieri, intanto, è stato eseguito, a Caserta,  l’esame medico legale sul corpo dell’operaio. Oggi  si svolgeranno i funerali, il sindaco di Pignataro Maggiore – Raimondo Cuccaro – ha decretato il lutto cittadino. Ad accompagnare Lorenzo nel suo ultimo viaggio ci saranno i circa 300 compagni di lavoro e l’intero paese.
“Ancora una volta la provincia di Caserta viene colpita da un terribile lutto” si legge nella nota a firma del Segretario Provinciale della Ugl Sergio D’Angelo “nulla potrà consolare questa famiglia, ma almeno si faccia piena luce sull’accaduto ed emergano con chiarezza le responsabilità. Una morte sul lavoro non è mai una tragica fatalità” ha aggiunto il Coordinatore del settore industria Ferdinando Palumbo. Le morti sul lavoro – ha spiegato il segretario provinciale del Partito Democratico, Dario Abbate, sono una piaga tragica e inarrestabile a cui il Governo non riesce a dare una risposta efficace. Continua il bollettino di guerra dei caduti per lavoro in provincia di Caserta. E' assurdo – spiega il segretario dei democrati- che là dove il lavoro c'è, metta addirittura a rischio la vita di chi lo espleta”.

I fatti
Il dramma si è consumato l’altra mattina, intorno alle ore sette del mattino, l’operaio doveva sistemare una lastra di gomma  che il carello-ponte non aveva posizionato in maniera ottimale sulla piastra di riscaldamento.
Lorenzo ha tentato di far ripartire l’impianto ma sarebbe stato colpito al capo dal meccanismo  d’alluminio  che serve per trasferire i materiali sul piano di riscaldato. Probabilmente ha perso conoscenza mentre il carrello continuava a scendere, schiacciandolo. La linea di produzione è stata sequestrata dalla Procura che conduce le indagini per accertare eventuali responsabilità e violazioni delle norme di sicurezza. Lorenzo era da poco entrato in fabbrica per iniziare il turno delle 6, aveva dato il cambio al fratello Pietro.

Teano - Puc fantasma, spese concrete

Il municipio di Teano
teano. Per i teanesi Il Puc resta un sogno. Sono terribilmente reali, però, le spese che l’ente municipale sostiene per raggiungere “la terra promessa”. Infatti lìunivesità incassa circa 30mila euro per redigere il Puc. Ma per aver fatto cosa? E’ questo il dubbio che pesa su moti teanesi.
La giunta guidata dal sindaco Raffaele Picierno, nei giorniscorsi, ha deliberato di liquidare in favore dell'Universita degli Studi di Napoli "Federico II" e per esso il Dipartimento di
Progettazione urbana e di urbanistica la complessiva somma di €. 14.400 euro di cui €. 12.000,  per competenze e€2.400per rivalsa iva.
Una liquidazione atitolo di saldo corrispondente al restante 50% della somma in Convenzione.
Tutto prende avvio con deliberazione di G.M. 275 del 07.10.2009 veniva approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Teano e I'Università degli Studi di Napoli "Federico Il". Per la suddetta convenzione veniva stabilito un importo pari ad euro  28mila. Il comune di Teano, nonostante le tante tavole rotonde sulla questione, non ha ancora uno strumento urbanistico.
Il puc – così come previsto dalla legge regione Campania numero 16 – resta un sogno per molti cittadini sidicini. Uno strumento la cui adozione è davvero una storia lunga e complicata: con provvedimento  337 del 17 giungo del 1994 dell’amministrazione provinciale di Caserta, il comune di Teano fu commissariato per  la redazione del Piano Regolatore Generale. Fu nominato quale commissario Del Prete che incaricò l’architetto Pisanti della redazione del piano urbanistico che fu adottato nel 2002. Decorsi tre anni dall’adozione decaddero le norme di salvaguardia e nel giugno 2005 vennero meno le funzioni del commissario ad acta restituendo ai Comuni la potestà di pianificazione urbanistica.
La giunta guidata da Raffaele Picierno con delibera 331 del 2005 conferirono incarico agli architetti Pisanti e De Sano di redigere il nuovo PUC operando una scelta senza bando o selezione. Il PUC fu presentato al comune di Teano nel dicembre del 2006, seguirono le osservazioni delle associazioni a carattere collettivo e quelle dei privati; per convenzione con l’ente l’esame delle osservazioni doveva essere effettuato entro termini stabiliti dalla legge 16/04 dai redattori, sentito il parere di una commissione di esperti delle associazioni.

Pietramelara - Abuso su minore, sentenza a novembre

pietramelara.  L’accusa è gravissima: lo zio avrebbe abusato della nipotina. Ieri è partito il processo con la testimonianza della vititma. Prossima udienza a novembre, quando ci saranno le arriche dell’accusa e della difesa. Quindi potrebbe essere emessa anche la sentenza.
Accuse gravi, contro Roberto Nicolò, verso le quali l’imputato si è sempre professato innocente.
Una dichiarazione di innocenza che sarebbe confermata, in parte, anche da alcune perizie – commissionate dall’accusa - che escluderebbero violenza sessuale sulla bimba.
Il rinvio a giudizio dell’uomo è stato deciso nel 2008. Non sembrarono avere però dubbi i magistrati sammaritani che decisero di processare lo stesso il 40enne di Pietramelara che si sarebbe reso colpevole dei fatti accaduti nel 2005.  
I fatti, secondo l’accusa, sarebbero accaduti nel 2005, quando la presunta vittima aveva appena nove anni; la fanciulla si trovava a Pietramelara – in compagnia della madre – per trascorrere un periodo di vacanza.
Un giorno, mentre la madre era assente, l’uomo avrebbe portato la propria nipotina nella sua abitazione e ne avrebbe approfittato. 
Le indagini svolte  dai carabinieri della locale stazione, su delega del pubblico ministero, avrebbero  raccolto alcune prove per instaurare il processo ma non tali da determinare l’arresto dell’imputato.
Intanto l’imputato si professa innocente e smentisce ogni accusa formulata dalla fanciulla; in particolare anche le perizie dell’accusa non avrebbero evidenziato alcuna violenza fisica sulla minore.
Sicuro dell’innocenza del proprio assistito, l’avvocato Michele Mozzi, che si dice sicuro di riuscire a dimostrare l’estraneità dell’uomo rispetto alle accuse che gli vengono mosse.
Fra circa un mese i giudici diprimo grado potrebbero fare chiarezza sull’intera vicenda che  in paese è molto seguita.
Purtroppo il fenomeno degli abusi sui minori mette in evidenza che le mura domestiche sono spesso quelle più pericolose nell’ambito delle quali, sovente, propri familiari o persone di cui le vittime si fidano ciecamente operano con tranquillità.
In molti casi le famiglie delle vittime non sporgono denuncia.

Gioia Sannitica - Contrasto alla povertà, ecco l'elenco dei vincitori

gioia sannitica. Arrivano i sussidi ad integrazione reddito 2011 per i cittadini di Gioia Sannitica che hanno presentato domanda per tale servizio, detto anche e più comunemente "contrasto alla povertà".
Tali contributi  saranno erogati dopo la trasmissione dell'attestazione a firma del RUP in ordine all'avvenuta esecuzione dell'attività previste nel progetto personalizzato con indicazione delle ore svolte. Il Coordinamento istituzionale nella seduta del 22 luglio scorso ha stabilito un importo di 5 euro all'ora per l'assegnazione di tale integrazione del reddito. La spesa necessaria per l'attuazione del servizio nel comune in questione è pari a euro 10.175.05 di cui 8.964.18 sono destinati ai contributi economici diretti e 1.210.87 sono destinati all'attivazione dell'INAIL e per la polizza responsabilità civile. I cittadini che rientrano in questo progetto hanno iniziato il lavoro il 28 settembre con scadenza prevista per il 31 dicembre 2011, di otto ore con frequenza bisettimanale  per un numero di novantaquattro ore complessive, da cui scaturisce un totale contributo economico di circa 470 - 480 euro, assegnato sulla base dell'istruttoria effettuata dal RUP del comune di Gioia, Adriana Santagata. I beneficiari inseriti in graduatoria sono: Antonucci Daniel Jose, Barone Michele, Barone Michelina, Buonuomo Marcello, Carinci Silvana, Ciaburri Riccardo, Fattore Olga, Di Virgilio Adriana, Landino Massimo, Leonetti Vittoria, Moscatiello Raffaele, Omoregbee Ossunwen, Onofrio Amalia, Porto Angelo, Riccitelli Liberato, Santagata Nunzia, Tommaso Emilio, Uzzo Patrizia, Valente Alessandro.
Michela Vigliotti

Gallo Matese - Arriva il commissario, a casa il sindaco delle pale eoliche

Franco COnfreda, ex sindaco di Gallo Matese, rimosso dal Prefetto
gallo matese. Sarà il commissario prefettizzio Stefano Italiano a condurre il paese fino alle prossime elezioni che si svolgeranno  in primavera. Ieri, il Prefetto Ezio Monaco, ha posto fine a quella che sembrava essere diventata una telenovela mess ain piedi dall’ex sindaco Franco Confreda che si reggeva anche grazie a quattro consiglierei comunali eletti con zero voti e tuttiu forestieri. Mai come in questo caso la soppressione del comune prevista dal governo centrale sembra essere una cosa saggia.

Fontegreca - Lite in consiglio comunale, Cambio chiama i carabinieri e denuncia il sindaco

Elisabetta Cambio ha denunciato per abuso d'ufficio il sindaco Antonio Montoro
fontegreca. Consiglio comunale, lo scontro fra Elisabetta Cambio e il sindaco Antonio Monotoro finsice in Procura. Il consigliere, infatti, ha denunciato il sindaco per abuso d’ufficio. Già durante la seduta Cambio era stata costretta a richiedere l’intervento del 112 per “convincere” sindaco e segretario comunale a verbalizzare una sua dichiarazione.  Tutto nasceva dalle dichiarazioni del conmsiglieri che puntava l’indice contro il segretario comunale che ha l’abitudine di portarsi in consiglio “un aiutante” a cui lascia il compito di verbalizzare l’intera seduta. Un comportamento, secondo Cambio, non regolamentare. L’insofferenza poi di qualcuno che si sente leso nella maestà avrà fatto il resto.

Piedimonte Matese - Ferrovia alifana, chiuse due stazioni: scoppia la protesta dei sindaci

Il sindaco Vincenzo Cappello, capeggia la riivolta del Matese contro il nuovo piano dei trasporti
Piedimonte matese. Piano per la gestione dei trasporti, sale alta la protesta dei sindaci dell’Alto Casertano.
Ieri, l’assessore provinciale delegato al ramo, Luigi Maffei, nel corso dell’incontro svoltosi a Piedimonte Matese,  ha illustrato il nuovo piano adottato dall’ente di Corso Trieste ponendo l’accento sulla necessità di razionalizzare i servizi.
Maffei ha dichiarato che la Provincia, tuttavia,  ha optato per il potenziamento di alcune corse (su gomma), in particolare nelle ore del mattino a seguito di una indagine incentrata sulla concentrazione di studenti nelle varie scuole ubicate sul territorio matesino per non penalizzare gli stessi scolari. In generale, le fasce orarie privilegiate sono tre: dalle 7 alle 9, dalle 13 alle 15 e dalle 17 alle 19. Inoltre, si è reso disponibile ad un dialogo per ripristinare i collegamenti con le zone di maggiore attrazione turistica (San Gregorio Matese, Letino) nei giorni festivi. Nonostante gli sforzi, le fasce tricolori della zona hanno espresso forti perplessità in merito al piano messo in atto dalla Provincia, mettendo in risalto le moltissime lacune. Una su tutte: le stazioni ferroviarie di Alife e Piana di Monteverna della Metrocampania nordest resteranno chiuse da inizio a fine servizio.
Uno vero scandalo evidenziato con toni severi dal sindaco pedemontano Vincenzo Cappello. In particolar modo, sopprimere la stazione di Alife – dove insiste l’Istituto Professionale – è un errore colossale. Lo stesso primo cittadino del capoluogo matesino - riferendosi alle scelte adottate dalla MetroCampania Nord-Est - ha dichiarato che, sempre per ciò che attiene la rete ferroviaria, le corse soppresse non sono tre, ma addirittura sette. La fascia tricolore di Piedimonte Matese ha poi sottolineato, con profonda disapprovazione, che dal prossimo 13 dicembre, Metrocampania nordest, non avendo acquistato le tracce per l’anno 2012, dovrà prestare servizio da Piedimonte a Santa Maria Capua Vetere lasciando gli utenti privi della possibilità di raggiungere direttamente Caserta e Napoli e viceversa. Cappello ha anche consegnato una lettera per conto della Dirigente dell’istituto Alberghiero piedimontese in cui la stessa lamenta il fatto che ben 30 studenti non possono più raggiungere la scuola da Maddaloni proprio a causa dei tagli effettuati sui trasporti ferroviari.
Per tutti questi motivi, Cappello ha invitato i sindaci del comprensorio a scendere in piazza a Napoli per protestare e trovare soluzioni che vadano a scongiurare gli odierni disagi cui sono sottoposti moltissimi utenti del posto.
Il sindacato di Metrocampania nordest, nel suo intervento, si è espresso con toni più forti e decisi puntando il dito contro la politica e la “sua volontà di lasciare solo e abbandonato a se stesso l’Alto Casertano.
Le proteste di Cappello sono state condivise anche da numerosi altri sindaci del territorio matesino, presenti all’evento. Forte la protesta di Raffaele Santabarbara, primo cittadino di Piana di MOnte Verna per la chiusura della stazione del paese. Francesco Mantovani

Conca della Campania - Stragi naziste, la città rifiuta la medagla di bronzo

l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, conferì la medaglia di bronzo al valor civile a Conca della Campania

CONCA DELLA CAMPANIA - Stragi naziste, la medaglia di bronzo sta stretta a Conca della Campania. La giunta Municipale – guidata dal sindaco Alberico Di Salvo – la definisce “inadeguata” e scrive al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per ottenere quella d’oro. Nel piccolo centro – 1292 residenti,  adagiato lungo le pendici del vulcano di Roccamonfina -  il primo novembre 1943 furono trentanove le vittime di una terribile rappresaglia nazista scatenata da una pattuglia della divisione Herman Goerin per l’uccisione di un soldato nazista. Per quella strage, il municipio, con decreto del presidente della Repubblica – Carlo Azeglio Ciampi -  del 21 febbraio 2005 fu insignito della  medaglia di bronzo al merito civile. Un riconoscimento che la comunità di Conca della Campania ha sempre ritenuto “inadeguato” rispetto alla gravità dei fatti accaduti 68 anni fa. Già nel 2006 fu inviata una petizione popolare con 600 firme, in rappresentanza di tutte le famiglie del Comune, alla commissione ministeriale per il conferimento delle onorificenze di guerra. L’amministrazione comunale ha deciso di fare un ulteriore tentativo, annunciandolo con una recente delibera di giunta  comunale. Ma rispetto al 2006, questa volta  ci sarebbero delle novità importanti: si tratta di nuovi elementi storici e storiografici emersi nei convegni relativi alla istituita  “Giornata della Memoria, che da tre anni si svolge a Conca sui luoghi dell’eccidio per ricordare l’anniversario della strage nazista.  Ulteriori “prove” contenute in una relazione scientifica che in questi giorni sarà inviata alla commissione ministeriale tramite la Prefettura di Caserta. La relazione, redatta da un esperto incaricato dal Comune di Conca,   contiene  una  nuova ricostruzione dei fatti del ‘43 quale emerge dopo la lettura di alcuni documenti militari finora bloccati dal secreto. 

Pignataro Maggiore - Auto senza assicurazione, nei guai un vigile urbano

I carabinieri di Pignataro Maggiore hanno sequestrato l'auto di un vigile urbano
pignataro maggiore. Le legge è ugale per tutti, almeno quella che viene applicata dai carabinieri di Pignataro Maggiore che hanno operato il sequestro della vettura di un vigile urbano della stessa città. L’uomo, riferiscono, alcune indiscrezioni raccolte in paese, fuori dal servizio, guidava la propria vettura per le vie cittadine. E’ stato fermato ad un posto di blocco, istituito dai carabinieri della locale stazione, e durante il controllo sarebbe emerso che da mesi non possedeva la necessaria assicurazione, prevista per legge. Non c’è stata nessuna pietà: sequestro dell’auto e sanzionea amministrativa.

Pignataro Maggiore - Operaio schiacciato da un carrello, ecco i nomi degli indagati

Lorenzo Borreli, peer la sua morte sono indacati quattro persone
pignataro maggiore. Tragedia sul lavoro alla Rieter, quattro persone sarebbero finite nel registro degli indagati. Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Pignataro Maggiore dovranno accertare eventuali responsabilità nella morte di Lorenzo Borrelli, schiacciato da un carrello-ponte.

Gli indagati
Gli inquirenti lavorano per accertare eventuali responsabilità del direttore della struttura  produttiva di Pignataro Maggiore,  del responsabile della sicurezza dello stabilimento pignatarese, del responsabile della produzione e  quella dell’amministratore delegato dell’intero gruppo. Sarebbero loro, per ora, le quattro figure iscritte nel registro degli indagati della Procura di Santa Maria Capua Vetere.  Tuttavia, al momento, non si può escludere un allargamento dell’inchiesta che potrebbe coinvolgere altre figure dell’organigramma aziendale della Rieter.

I funerali
Ieri, intanto, è stato eseguito, a Caserta,  l’esame medico legale sul corpo dell’operaio. Oggi  si svolgeranno i funerali, il sindaco di Pignataro Maggiore – Raimondo Cuccaro – ha decretato il lutto cittadino. Ad accompagnare Lorenzo nel suo ultimo viaggio ci saranno i circa 300 compagni di lavoro e l’intero paese.
“Ancora una volta la provincia di Caserta viene colpita da un terribile lutto” si legge nella nota a firma del Segretario Provinciale della Ugl Sergio D’Angelo “nulla potrà consolare questa famiglia, ma almeno si faccia piena luce sull’accaduto ed emergano con chiarezza le responsabilità. Una morte sul lavoro non è mai una tragica fatalità” ha aggiunto il Coordinatore del settore industria Ferdinando Palumbo. Le morti sul lavoro – ha spiegato il segretario provinciale del Partito Democratico, Dario Abbate, sono una piaga tragica e inarrestabile a cui il Governo non riesce a dare una risposta efficace. Continua il bollettino di guerra dei caduti per lavoro in provincia di Caserta. E' assurdo – spiega il segretario dei democrati- che là dove il lavoro c'è, metta addirittura a rischio la vita di chi lo espleta”.

I fatti
Il dramma si è consumato l’altra mattina, intorno alle ore sette del mattino, l’operaio doveva sistemare una lastra di gomma  che il carello-ponte non aveva posizionato in maniera ottimale sulla piastra di riscaldamento.
Lorenzo ha tentato di far ripartire l’impianto ma sarebbe stato colpito al capo dal meccanismo  d’alluminio  che serve per trasferire i materiali sul piano di riscaldato. Probabilmente ha perso conoscenza mentre il carrello continuava a scendere, schiacciandolo. La linea di produzione è stata sequestrata dalla Procura che conduce le indagini per accertare eventuali responsabilità e violazioni delle norme di sicurezza. Lorenzo era da poco entrato in fabbrica per iniziare il turno delle 6, aveva dato il cambio al fratello Pietro.

giovedì 29 settembre 2011

Teano - Omicidio Mollicone, prelevato il Dna agli indagati fra cui un'intera famiglia di Teano

La giovane Serena Mollicone, uccisa dieci anni ad Arce. Coinvolta un'intera famiglia di Teano
teano.  I prelievi per eseguire il test sul Dna degli indagati, sono stati eseguiti, a partire dallo scorso 16 settembre. I riusltati dovranno fare chiarezza sull’omicidio della giovane di Arce (Fr), Serena Mollicone.
Un assassinio avvenuto circa dieci anni e che vede indagati, con diverse accuse, l’ex comandante della stazione dei carabinieridi Arce, Franco Mottola, suo figlio e sua moglie.
Franco Mottola (all’epoca comandante della  stazione  dei carabinieri di Arce, 55 anni residente a Teano ), il figlio Marco ( 29 anni in famiglia a Teano ) e la madre Anna Maria Mottola sono tutti difesi dall’avv. Francesco Germani,  che ha nominato propri consulenti,  il Prof. Luigi D’Ancora, esperto in medicina legale,  dell’Università di Napoli e  il  Prof. Ciro Di Nunzio, genetista, dell’Università di Catanzaro.
 “I miei assistiti,  signori Mottola”, ci ha detto l’avvocato Germani  – hanno prestato il loro assenso per il prelievo dei campioni. Si protestano innocenti e lo dimostreranno in corso di causa. Certamente la vicenda è ingarbugliata e vi sono molti profili non chiari,  ma il maresciallo, il figlio e la moglie,  hanno  la coscienza  tranquilla, hanno fiducia nella giustizia e dimostreranno di non  essere assolutamente coinvolti in questo truce delitto”.  Il Giudice per le Indagini Preliminari Dr. Lanna ha anche fissato l’inizio e la fine delle operazioni  peritale indicando il giorno 16 settembre per il prelievo dei campioni da esaminare,  e la discussione delle risultanze,  entro 90 giorni,  e cioè, il 16 dicembre, fissando, inoltre  l’udienza del 2 febbraio 2012,  per l’esame comparato delle risultanze della perizia. I prelievi sono stati effettuati presso il Gabinetto dell’Università Tor Vergata di Roma. Questo incidente probatorio è stato richiesto dal  Procuratore Capo Mercone,  il quale è fermamente convinto che tra i sei indiziati ci possa essere l’assassino di Serena Mollicone, il mandante ed i testimoni oculari dell’efferato  crimine,  avvenuto, come è noto, 10 anni or sono ad Arce.
Ma, la pubblica accusa è partita da molto lontano e non esclude di coinvolgere altre persone tanto è vero che il provvedimento notificato alle parti parla anche di “concorso con ignoti da identificare”.
Il Procuratore Capo, tuttavia, ha formulato una precisa accusa ed ha ipotizzato anche il probabile scenario del delitto. Il maresciallo Mottola, con il figlio  Marco,  con la moglie Anna Maria (ed in alternativa  con il concorso del brigadiere Suprano o con il concorso del fidanzato di Serena Mollicone e della madre di  quest’ultimo o con il concorso di ignoti) avrebbero ucciso la povera Serena “colpendola al cranio con uno strumento contundente (così è scritto nella ordinanza del Gip)  legandole gli arti superiori dietro alle spalle e bloccandone le gambe con un nastro adesivo bianco e con fili accoppiati di ferro, nonché incappucciando il cranio con una busta di plastica sigillata attorno al collo e tappando con altro adesivo la bocca ed il naso, ne cagionavano la morte, sopravvenuta a causa dello shock traumatico e della asfissia meccanica, dopo ampio versamento ematico; con l’aggravante di avere agito con inutile crudeltà verso la vittima”.  
Ed inoltre il Procuratore Capo ha contestato a tutti l’aggravante  all’occultamento di cadavere “al fine di conseguire l’impunità per il commesso omicidio occultavano il cadavere trasportandolo in un viottolo recondito ed ivi abbandonandolo, dopo essersi impegnati, per ostacolarne il rintraccio a ripiegare al di sopra della salma arbusti ivi vegetanti e ad utilizzare come riparo la sagoma di un contenitore metallico cilindrico”.
Ancora pochi mesi, quindi, e il mistero della morte della giovanissima Serena potrebbe essere  svelato e l’assassino o gli assassini inchiodati alle proprie responsabilità.  La pista che ora sta seguendo la Procura, negli anni scorsi, era stat apiù volte indicata dal padre della vittima.

Pignataro Maggiore - Sciacciato da un carro-ponte, domani i funerali del 33enne

Lorenzo Borrelli
Il reparto dove è avvenuta la morte dell'operaio

pignataro maggiore. L’ennesima tragedia sul  lavoro colpisce la provincia di Caserta. Muore schiacciato da un carrello-ponte Lorenzo Borrelli, 33 anni, sposato, padre di un figlio di appena due anni. Aveva da poco realizzato il sogno della sua vita acquistando una casa.
“Doveva sistemare una lastra di gomma – raccontano con la voce rotta dall’emozione i colleghi che hanno tentato di soccorrere il 33enne - che il carello-ponte non aveva posizionato in maniera ottimale sulla piastra di riscaldamento. Lorenzo ha tentato di far ripartire l’impianto ma sarebbe stato colpito al capo dal meccanismo  (PK è un carro prelievo materie prime) d’alluminio  che serve per trasferire i materiali sul piano di riscaldato. Probabilmente ha perso conoscenza mentre il carrello continuava a scendere, schiacciandolo. Lo abbiamo ritrovato  a terra immobile, un filo di sangue che dalla bocca ci ha fatto capire la tragedia”.   E’ la descrizione di alcuni degli operai che  ieri mattina hanno assistito alla tragedia. E’ accaduto ieri mattina, poco prima delle ore sette, nello stabilimento della Rieter, a Pignataro Maggiore, il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, ha decretato, nel giorno del funerale, il lutto cittadino. La linea di produzione è stata sequestrata dalla Procura che conduce le indagini per accertare eventuali responsabilità e violazioni delle norme di sicurezza. Un’inchiesta che dovrà chiarire, inoltre, le cause che hanno determinato la caduta dell’uomo nella pressa; una prima importante risposta arriverà  dall’esame medico legale che si svolgerà, probabilmente oggi stesso, presso l’istituto di medicina legale di Caserta.  Dove essere una mattina come tutte le altre, Lorenzo era da poco entrato in fabbrica per iniziare il turno delle 6, aveva dato il cambio al fratello Pietro. Ai circa 300 operai della Rieter – un’industria dell’indotto automobilistico -  si sono uniti nel cordoglio i lavoratori delle altre aziende presenti nella zona  Asi di Pignataro Maggiore. Nella bacheca apposta all’ingresso del cancello dello stabilimento industriale un cartello riportava i giorni senza infortuni all’interno dell’azienda, datando l’ultimo infortunio al 20 luglio 2011, dato che dovrà essere tristemente resettato.  Tutta la comunità pignatarese ricorda Lorenzo Borrelli come un giovane silenzioso, profondamente cordiale e con un forte senso del dovere, particolarmente legato alla famiglia e al proprio lavoro. ".  I sindacati, insieme alla dirigenza dell'azienda, hanno proclamato una giornata di lutto in memoria dell’operaio morto.
pasquale matarazzo
gianni del monte

mercoledì 28 settembre 2011

Pignataro Maggiore - Morto sul lavoro, il paese piange Lorenzo

Lorenzo Borrelli

L'area della Rieter  dove si è consumata la tragedita,  posta sotto sequestro

Pignataro Maggiore - Sequatrata la linea di produzione dove ha perso la vita Lorenzo Borrelli. Interrogati per ore, dai carabinieri, gli operai che erano presenti al momento dei fatti. Sarà l'autopsia - che eseguiranno i medici dell'istituto di medicina legale di  Caserta - a chiarire le esatte cause della morte di Lorenzo Borrelli. Ora il suo corpo è stato rimosso e trasferito presso l'ospedale di Caserta. La linea di produzione dove si è consumata la tragedia è stata posta sotto sequestro.Dramma alla Rieter, schiacciato da una pressa muore operaio 33enne. L'incidente sul lavoro all'interno dello stabilimento della ditta zurighese che lavora per l'indotto Fiat. Tragica morte sul lavoro questa mattina a Pignataro Maggiore, nella sede della Rieter perde la vita schiacciato da una pressa un operaio di 33 anni. Lorenzo Borrelli, questo il nome dell'uomo, lavorava per la multinazionale svizzera con sede centrale a Zurigo e stabilimenti a Marcianise e Pignataro. Proprio qui nel 2009 era stata trasferita gran parte della produzione auto della fabbrica che evade commesse nel settore «Automotive» nell'indotto Fiat PADRE DI UN BAMBINO DI DUE ANNI - Secondo quanto emerge da fonti sindacali Borrelli, sposato e padre di un bambino di due anni, sarebbe rimasto stritolato da una pressa per l'ennesimo caso di morte bianca dall'inizio dell'anno in Italia. Sulle cause dell'incidente indagano le forze dell'ordine in collaborazione con la direzione aziendale. Sul posto il magistrato di turno del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e il personale del 118, ma per l'operaio ormai non c'era più niente da fare

Pignataro Maggiore - Dramma alla Rieter, Il corpo di Borrelli trasferito a medicina legale, sequestrata la linea di produzione dove si è consumata la tragedia

La Rieter di Pignataro Maggiore, questa mattina un operaio è morto schiacciato da una pressa

Pignataro Maggiore - Sarà l'autopsia - che eseguiranno i medici dell'istituto di medicina legale di  Caserta - a chiarire le esatte cause della morte di Lorenzo Borrelli. Ora il suo corpo è stato rimosso e trasferito presso l'ospedale di Caserta. La linea di produzione dove si è consumata la tragedia è stata posta sotto sequestro.

Dramma alla Rieter, schiacciato da una pressa muore operaio 33enne. L'incidente sul lavoro all'interno dello stabilimento della ditta zurighese che lavora per l'indotto Fiat. Tragica morte sul lavoro questa mattina a Pignataro Maggiore, nella sede della Rieter perde la vita schiacciato da una pressa un operaio di 33 anni. Lorenzo Borrelli, questo il nome dell'uomo, lavorava per la multinazionale svizzera con sede centrale a Zurigo e stabilimenti a Marcianise e Pignataro. Proprio qui nel 2009 era stata trasferita gran parte della produzione auto della fabbrica che evade commesse nel settore «Automotive» nell'indotto Fiat PADRE DI UN BAMBINO DI DUE ANNI - Secondo quanto emerge da fonti sindacali Borrelli, sposato e padre di un bambino di due anni, sarebbe rimasto stritolato da una pressa per l'ennesimo caso di morte bianca dall'inizio dell'anno in Italia. Sulle cause dell'incidente indagano le forze dell'ordine in collaborazione con la direzione aziendale. Sul posto il magistrato di turno del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e il personale del 118, ma per l'operaio ormai non c'era più niente da fare

Teano: Storico incontro, enciclopedia Treccani: avvenne a Vairano

Il vice sindaco di Teano, Gianpaolo D'Aiello

L'assessore alla cultura del comune di Vairano Patenora, Vincenzo Cortellessa
teano.  Lo storico incontro non avvenne a Teano, ma a Taverna della Catena, nel comune di Vairano Patenora, allora quadrivio di Caianello. Lo certifica la Treccani c he dopo 150 anni, a pochi mesi dalle celebrazioni del 150esimo anniversario, scrive che: “Teano, la cittadina è stata a lungo considerata come il comune nel cui territorio il 26 ottobre 1860 ebbe luogo l’incontro nel corso del quale Garibaldi salutò Vittorio Emanuele II re d’Italia e gli consegnò il Regno meridionale che aveva quasi completamente conquistato. Accolta dalle cronache del tempo e passata poi in molti manuali di storia, la notizia, in assenza di una relazione ufficiale delle autorità militari, è stata poi messa fortemente in dubbio dagli storici sulla base delle testimonianze di alcuni dei personaggi che assistettero all’evento e che indicarono come punto dell’incontro il quadrivio di Taverna della Catena nel comune di Vairano Patenora, essendo peraltro vero che a Teano i due protagonisti si dettero il saluto di commiato, dopo aver cavalcato affiancati sin lì. Tale tesi, espressa nel 1909 da un generale (G. Del Bono) dell’Ufficio storico dello Stato Maggiore Esercito, benché contestata nel 1911 da uno studioso locale (V. Boragine) col sostegno di un altro ufficiale dello Stato Maggiore, è oggi ritenuta la più fondata e ha in questi ultimi anni ricevuto il conforto di ulteriori e bene documentate ricerche (A. Panarello, 2002; C. Antuono, 2011).    
Lo storico Adolfo Panarello è infatti arrivato a sfatare ogni dubbio pubblicando nel 2000, in inglese con traduzione italiana a fronte, due corrispondenze apparse il 5 e il 6 novembre 1860 sul Times e stilate dal corrispondente che aveva seguito le operazioni dei garibaldini. Il reportage è un racconto circostanziato e preciso: ci sono i soldati che nei paesi si consolano con caldarroste e fichi freschi, c’è la notte precedente l’incontro trascorsa da Garibaldi e dai suoi all’addiaccio tanto da doversi levare prima della sveglia inzuppati di densa rugiada, e c’è l'Eroe dei Due Mondi che avanzando a cavallo si toglie il cappello e “con voce resa un po’ rauca dall’emozione” chiama Vittorio Emanuele «Re d’Italia!». E c’è soprattutto la ripetuta e inequivocabile identificazione della Taverna della Catena come sito dell’incontro. La Taverna sta sempre al suo posto. Costruita agli inizi del Settecento, prendeva il nome dal fatto che l’adiacente quadrivio veniva chiuso con una catena quando i Borboni si recavano a caccia nella zona.
Carlo Antuono, apprezzato funzionario del Comune di Teano, ha pubblicato – qualche mese fa – un volume (non in vendita perché inserito nell’ambito delle manifestazione per il 150esimo dell’unità d’Italia -   dal titolo” Nuovi spunti sull’Incontro fra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi- 26 ottobre 1860”.
In esso l’autore smaschera il trucco attraverso il quale, per oltre un secolo e mezzo, Teano ha   fatto sua la storica stretta di mano. Infatti Antuono dimostra la scarsa attendibilità del documento, l’unico, che assegnerebbe a Teano il luogo dello storico incontro. Si tratta di una relazione dell’ufficio storico del ministero della guerra – anno 1926 – nella quale si attesta che la stretta di mano fra Garibaldi e Vittorio Emanuele era avvenuta in territorio di Teano. Un documento però dove non compare mai un timbro o un’intestazione del ministero. Una relazione scritta su carta bianca con l’unico timbro del rappresentante del “Fascio” di Teano.

Vincenzo Cortellessa assessore alla cultura di Vairano patenora: “si tratta di un autorevole riconoscimento  che fa chiarezza sul luogo dello storico incontro riportando a Vairano la verità storica dei fatti. Già nel ‘67 il Ministro della Pubblica Istruzione  dichiarò Taverna della Catena immobile di particoalre interesse per la Nazione”.

Ginapaolo D’Aiello vice sindaco di Teano: “per noi la relazione dello stato maggiore dell’esercito è l’unico documento veritiero dei fatti. Un atto troppo vicino all’avvenimento per poter sbagliare. Non esistono ancora argomenti capaci di smentire  quel documento.  Quanto scritto dalla Treccani non sposta la verità storica”.

Vairano Patenora - Spaccio di droga alla luce del sole, genitori allarmati

vairano patenora. Ci sarebbero dei luoghi, nel centro della città, dove  lo spaccio di droga avverrebbe “alla luce del sole”.
Tutti sanno ma nessuno interviene. E’ questa la protesta di alcune mamme della frazione Scalo che da tempo auspicano un intervento - da parte delle autorità competenti - per porre fine ad una situazione non più sostenibile. Secondo il racconto fornito da alcuni genitori, nel tardo pomeriggio lungo la strada che fiancheggià la villa comunale e che porta all’istituto Marconi avviene un sistematico spaccio di sostanze stupefacenti.
Altri, riferiscono che il piazzale della ferrovia, di notte, si trasforma in un mercatino delle sostanze stupefacenti. Il fenomeno della droga in paese, nonostante il costante impegno delle forze dell’ordine, sembra essere in aumento.
Per questo numerosi genitori chiedono controlli più serrati in quei luoghi che maggirmente si prestano allo smercio di droga.
Del resto le ripetute operazioni antidroga - attuate negli anni scorsi dalla Guardia di Finanza e dai Carabineri - hanno spesso  metto in evidenza la centralità dell’area Vairanese nello spaccio di droga. Preoccupa, inoltre, molti genitori, la facilità con cui i ragazzi, sempre più giovani, si avvicinano alla droga.  L’auspicio è che presto le forze dell’ordine possano bloccare il fenomen

Sant'Angelo D'Alife - Sogna un castello e lo realizza abusivamente, imprenditore sotto processo

Il castello abusivo realizzato nel cuore del parco del Matese
Sant'Angelo d’Alife. Castello abusivo, 46enne finisce sotto processo. Secondo l’accusa, Giuseppe D’Achille, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, procedeva alla realizzazione di variazioni di destinazioni d’uso, con esecuzione di opere, ove al posto di depositi, stalle e locali di conservazione di prodotti agricoli si riscontrano ambienti abitati. L’imputato costruiva anche un muro di sostegno e di recinsione, una piscina e ricavava un ulteriore vano interno da destinare a bagno su cui veniva sovrapposto un primo piano di uguali dimensioni e un balcone esterno, nonché due torri anteriori di forma circolare unite da un ingresso e un’altra torre posteriore ove si era in procinto di realizzare una scala per l’accesso al piano superiore. Un vero e proprio castello. D’Achille – sempre secondo la Procura della Repubblica – edificava tali strutture in cemento armato in assenza di un progetto esecutivo, di denuncia dei lavori dello Sportello Unico dell’Edilizia e senza la direzione da parte di un tecnico competente. Il tutto posto in essere in zona sottoposta a vincolo sismico. Fatto accertato il 16 aprile 2009 in contrada San Nicola a seguito di un’azione congiunta effettuata dalla polizia municipale santangiolese e dai carabinieri. Ieri mattina sarebbe dovuto scattare il processo a carico dell’uomo – residente ad Isernia – presso il Tribunale di Piedimonte Matese, ma il Got dott. Carmela Sorgente ha rinviato l’inizio dell’istruttoria al prossimo mese di maggio perché la causa deve essere trattata da un magistrato togato. Nel procedimento, il Comune di Sant’Angelo d’Alife e la Regione Campania risultano persone offese.
 Francesco Mantovani

Fontegreca - COntrasto alla povertà, il diritto "passa" da moglie in marito

fontegreca. E' stato pubblicato sull'albo pretorio on line la determina del responsabile dell'area amministrativa e contabile del comune di Fontegreca con la quale si è proceduto alla rimodulazione dei partecipanti al progetto di erogazione del contributo economico diretto ad integrazione del reddito per l'anno 2011, ex legge 328/2000. Cosa strana è che nel provvedimento il RUP  precisa dapprima che si prende atto dell'allegato elenco definitivo n. 03 istanze tenute agli atti del comune, in possesso dei requisiti richiesti dall'art. 2 del regolamento in capo ai richiedenti medesimi nelle persone di Delli Carpini Antoniella, Delli Carpini Nicoletta e Krivca Alberesha, come impiegati nel progetto di contrasto alla povertà, ed in un secondo momento, considerato che la Krivca  il 16/09/2011 ha comunicato la sua rinuncia di adesione al progetto, sbuca dal nulla una domanda di partecipazione e disponibilità (con tanto di protocollo) a partecipare al medesimo progetto da parte di Cambio Giovanni, marito della Krivca Alberesha, in base alla quale il dirigente dei servizi autorizza la sostituzione della moglie con il marito senza che lo stesso fosse stato precedentemente inserito in graduatoria, previa istanza, (come lo stesso responsabile comunale attesta nel corpo della determina quando riferisce che le istanze presentate nell'elenco definitivo erano individuate in 3 unità) e senza indire il benchè minimo avviso pubblico a garanzia di un procedimento amministrativo legale e trasparente.

Pignataro Maggiore - Sito di trasferenza, sotto processo ex sindaco e tecnico comunale

Il tecnico comunale Girolamo Parente
L'ex sindaco Giorgio Magliocca

pignataro maggiore. Sito di trasferanza momentaneo, il capo dell’ufficio tecnico comunale Girolamo Parente e l’ex sindaco Giorgio Magliocca dovranno essere processati. La prima udienza è fissata per il prossimo 20 gennaio. Lo ha stabilito il Gup (giudice per l’udienza preliminare) della 19esima sezione di Napoli. L’ex primo cittadino ha ffidato la propria difesa all’avvocato Mauro Iodice mentre Parente ha scelto l’avvocato Carlo De Stavola. Secondo la Procura avrebbero violato la norma che tutela l’ambiente e prodotto falso in atti d'ufficio. I fatti sono quelli realtivi alla realizzazione del sito di stoccaggio provvisorio  per arginare l'emergenza rifiuti, negli anni bui in cui le strade dei paesi erano sommersa da immondizia. Secondo gli inquirenti il sito  sarebbe stato realizzato in totale difformità dalle normative Arpac.
Secondo il gip, Alessandra Ferrigno, Magliocca e Parente, in concorso con Antonio Marotta, Giovanni Perillo e Guido Costanzo avrebbero creato un sistema di false attestazioni utili a realizzare una discarica in località Pezzatavolella, del tutto difforme da quanto contenuto nei progetti, consumando così il reato di falso in atti di ufficio. Magliocca, in particolare, avrebbe attestato l'idoneità e la conformità dei progetti per la gestione dei siti di trasferenza dell'immondizia non rispondenti alle prescrizioni dell'Arpac.Secondo l’accusa l'ex sindaco pignatarese, inoltre, con un'ordinanza sindacale attestava l'ultimazione e la regolare esecuzione dei lavori per la realizzazione del sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti.  Secondo l’accusa il capo dell’ufficio tecnico, Parente,  avrebbe invece omesso di vigilare sulla rispondenza tra progetto cartaceo e realizzazione dell'opera, attestando anche un computo di spesa errato. 
Tutte accuse respinte dagli imputati che si mostrano sereni e sicuri di poter dimostrare la propria innocenza durante il processo che partirà fr aqualche mese

Calvi Risorta - Risolta la crisi all'ufficio tecnico: Santillo ritorna

calvi risorta. L’ingegnere Sergio Santillo riprende in mano le redini dell’ufficio tecnico comunale. SI arealizza la speranza del sindaco Antonio Caparco che, nei giorni scorsi, non aveva voluto nemmeno prendere in considerazione la possibilità di valutare la scelta di un nuovo responsabile dell’Utc.
E’ lo stesso sindaco caleno ad annunciare il ritorno di Santillo: “l’ingegnere - precisa Caparco - è ritornato alla guida dell’ufficio tecnico. Per noi è motivo di grossa soddisfazione perchè Santillo è garanzia di professionalità e competenza. Lo abbiamo ritenuto sempre parte integrante del nostro gruppo.
E’ fallito - precisa Caparco - il tentativo diq ualche terrorist apolitico di destabilizzare la macchina comunale. Le dimissioni del tecnico comunale sono state la diretta conseguenza del clima politico incandescente che regna in paese. Una città dove non si fa più politica ma dove alcuni personaggi preferiscono attuare delle vere e prorpie intimidazioni. Ci sono figure che praticano un autentico terrorismo politico-amministrativo. Persone che pur di creare malcontento contro la mia persona preferiscono affosssare il paese non preoccupandosi che solo i cittadini pagano le conseguenze delle loro guerre personali. Noi siamo amministratori  autentici che antepongono il benessere dei propri cittadini a qualsaii altra cosa; per questo  aspettiamo questi terroristi politici alle prossime comunali, quando potranno schierarsi e dimsotrare la loro forza. Saranno i cittadini a bocciarli per quello che stanno facendo contro il paese”.

Pignataro Maggiore - Operaio schiacciato da una pressa, dramma in paese

Pignataro Maggiore - Dramma alla Rieter, schiacciato da una pressa muore operaio 33enne. L'incidente sul lavoro all'interno dello stabilimento della ditta zurighese che lavora per l'indotto Fiat



Tragica morte sul lavoro questa mattina a Pignataro Maggiore, nella sede della Rieter perde la vita schiacciato da una pressa un operaio di 33 anni. Lorenzo Borrelli, questo il nome dell'uomo, lavorava per la multinazionale svizzera con sede centrale a Zurigo e stabilimenti a Marcianise e Pignataro. Proprio qui nel 2009 era stata trasferita gran parte della produzione auto della fabbrica che evade commesse nel settore «Automotive» nell'indotto Fiat PADRE DI UN BAMBINO DI DUE ANNI - Secondo quanto emerge da fonti sindacali Borrelli, sposato e padre di un bambino di due anni, sarebbe rimasto stritolato da una pressa per l'ennesimo caso di morte bianca dall'inizio dell'anno in Italia. Sulle cause dell'incidente indagano le forze dell'ordine in collaborazione con la direzione aziendale. Sul posto il magistrato di turno del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e il personale del 118, ma per l'operaio ormai non c'era più niente da fare

martedì 27 settembre 2011

Riardo - Coppia di anziani derubati nel sonno. E' allarme sicurezza

riardo.  Una coppia di anziani derubata nel sonno. E’ accaduto nella prima periferia di Riardo nella notte fra domenica e lunedì.
Secondo alcune indiscrezioni raccolte in paese, gli anziani stavano dormendo e non si sarebbero accorti dell’arrivo dei ladri che hanno avuto tutto il tempo di frugrare in tutto l’appartamento alla ricerca di soldi e gioielli. I malviventi sono entrati anche in camera da letto per prendere i soldi contenuti all’intero della borsa della donna.
Hanno cercato con cura le chiavi dell’auto - una Opel Corsa - che è stata portata via.
L’accaduto è stato scorperto solo al mattino successivo, intorno alla ore sette, quando uno dei due coniugi si è alzato ed ha notato il cancello dell’abitazione aperto.
Immediata la denuncia alle forze dell’ordine che hanno effettuato il sopralluogo e raccolto la denuncia delle vittime.
L’episodio ha scosso il paese anche perchè interrompe un lungo periodo di tranquillità durante il quale i furti sembravano solo un lontano ricordo.
A preoccupare maggiormente sono le modalità con cui hanno agito i malviventi che entrano nelel case senza alcuni timore di essere scoperti dai proprietari.
Profondamente turbati dall’episodio i due anziani coniugi, vittime dei “soliti ignoti”.

Teano - Aumento della Tarsu, il Tar boccia il ricorso di Picierno

Il municipio di Teano
teano.  Il comune di Teano bocciato dal Tar che respinge il ricorso - presentato dall’ente sidicino - contro l’aumento della Tarsu imposto dalla provincia. La sentenza del Tar arriva sul ricorso  4305 del 2010, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Comune di Teano, rappresentato e difeso dall'Avv. Umberto Gentile contro la Provincia di Caserta e nei  confronti della GISEC S.p.A. che si occupa della  Gestione Impianti e Servizi Ecologici Casertani.
La giunta Picierno chiedeva l'annullamento del decreto del Presidente della Provincia di Caserta n. 9 del 28 maggio 2010, recante la determinazione del costo per la gestione dei rifiuti indifferenziati e della conseguente tariffa relativa all’anno 2010, in virtù dell’articolo 11, comma 5 bis, del d.l. 195 del 2009, convertito in legge n. 26 del 2010.
Il ricorrente chiede l’annullamento del decreto impugnato, unitamente agli atti indicati in epigrafe posti a base della determinazione tariffaria, per difetto di istruttoria e motivazione, contestando, in particolare, l’ammontare dei costi di trattamento dei rifiuti definiti con riguardo alle spese assorbite dal Consorzio Unico di Bacino, dalla GISEC S.p.A. e dalla gestione complessiva degli impianti e delle discariche provinciali; si duole, altresì, del fatto che è mancata qualsiasi forma di partecipazione, interpello o intesa con i Comuni interessati, in violazione dell’art. 7 della legge n. 241/1990 e della normativa nazionale e regionale di settore, in base alla quale la Provincia è tenuta a coinvolgere le amministrazioni comunali nei procedimenti determinativi delle tariffe sui rifiuti e delle relative modalità di riscossione; deduce, infine, l’illegittimità costituzionale dell’art. 11 della legge n. 26 del 2010, attributivo della competenza dell’amministrazione provinciale a decidere in materia, in relazione agli artt. 3, 53, 97, 118 e 119 Cost. La Provincia di Caserta resiste in giudizio, eccependo l'inammissibilità del ricorso e concludendo per la sua infondatezza nel merito.  Si è costituito in resistenza anche il Dipartimento Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’istanza cautelare è stata respinta con ordinanza n. 2018 del 6 ottobre 2010. Secondo il modello delineato in via eccezionale e temporalmente definita dal d.l. 195 del 2009, convertito nella legge n. 26 del 2010, in Campania i Presidenti delle province sono investiti del compito di fissare la tariffa provinciale per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati, con obbligo di copertura integrale dei costi mediante imposizione dei relativi oneri a carico dell’utenza. Pertanto, le critiche del Comune ricorrente vanno senza dubbio respinte, risolvendosi essenzialmente in una contestazione rivolta contro la citata disposizione di legge, nella parte in cui regola la distribuzione delle competenze ed affida alle amministrazioni comunali ed a quelle provinciali compiti distinti senza reciproca interferenza.

Vairano Patenora - Omicidio Casparrino, parlano gli assassini

Lucia, l'anziana madre di Bartolo Casparrino nel giorno del funerale del figlio, sorretta da alcuni parenti

Bartolomeo Casparrino, barbaramente ucciso da una banda di rapinatori
vairano patenora. Trinca Romolus è stato l’unico a parlare. Altri imputati si sono avvalsi delal facoltà di non rispondere ritenendo quanto detto ai magistrati giuà sufficientemente completo.
Trinca ha spiegato la sua versione dei fatti, secondo la quale lui e un altro complice, pur presenti nell’abitazione del 50enne Bartolome Casparrino, non avrebberopreso parte in alcun modo all’omocidio. Loro, ha precisa Trinca, cercavano i soldi e tenevano a pada l’anziana madre del bidello. Ad uccidere l’uomo sarebbe stata un certo Cosmin. Un autentico fantasma visto che non si è mai riuscito ad individuare.
La prossima udienza è stata fissata fra una decina di giorni quando saranno ascoltati altri imputati. Il bidello Bartolomeo Casparrino  fu uscciso per soffocamento, probabilmente con un cuscino pressato sul viso. Per legarlo e immobilizzarlointervennero almeno due persone. L’uomo lottò e tentò disperatamente di difendersi. Fu picchiato e maltrattato. L’agonia durò fra i quattro e sei minuti.  Tre degli imputati sono stati già assolti durante l’udienza preliminare perchè riconosciuti innocenti. Secondo il giudice, infatti, i tre non hanno avuto alcun legame con l’azione criminosa che portò all’uccisione del 50enne bidello vairanese. 
La sentenza emessa dal giudice Taglialatela scuote il castello accusatorio. Arseni Marius, Mutu Dorinel e Ciurea Costantin - accusati di rapina aggravata e difesi dall’avvocato Ernesto De Angelis - hanno scelto il rito abbreviato ed hannocosì definito la loro posizione processuale .   Dovranno affrontare il processo, invece, Razvan Eduard Uretu , Alexandru Onofreiciuc,  Ciurea Alexandru, Nicoleta Stefan, Ionel Sandu e  Romulus Trinca.  Fra gli imputati,  Razvan Eduard e Romulus Trinca sono gli unici ad aver confessato la partecipazione all’azione criminale. Entrambi però affermano di non aver preso parte all’omicidio perchè il loro ruolo era quello di tenere ferma la madre della vittima. Razvan, che si occupò di immobilizzare la mamma della vittima ha fornito importanti indizi per permettere di arrestare gli altri del gruppo. . Per compiere materialmente la rapina, sarebbero giunti a Vairano un gruppo di connazionali.  La madre del bidello - costituitasi parte civile - è difesa dall’avvocato Vincenzo Cortellessa

Piedimonte Matese - Sir, scatta la denuncia di Cappello

piedimonte matese.        Struttura sanitaria completata ma mai consegnata. Da anni l’Asl non riesce ad ottenere la fornitura di energia elettrica.  L’amministrazione di Piedimonte Matese - guidata dal sindaco Vincenzo Cappello - denuncia tutto alla Procura della Repubblica.
La speranza che possa arrivare quella svolta che si attende da tempo, anche per porrre freno allo sperpero di denaro pubblico. L’asl, infatti continuare a pagare il fitto dei locali dove sono ospitati i pazienti Sir, mentre il locale di sua proprietà, da tempo ultimato, continua ad esser chiuso.
Nei mesi scorsi c’era stata la  anche denuncia di Ermanno Preziosi, presidente dell’associazione disagiati psichici.
La vicenda, o meglio lo scandalo, riguarda un edificio totalmente nuovo che doveva ospitare i pazienti della Sir (Struttura Intermedia Residenziale).
Ora i venti utenti sono alloggiati in due strutture private. “Da diversi anni, più volte – ha precisato il sindaco Vincenzo Cappello – abbiamo sollecitato l’apertura ai vertici dell’Asl. Abbiamo avuto solo rassicurazioni alle quali non sono mai seguiti fatti concreti. Abbiamo richiesto  un nuovo incontro con il commissario Romano per  tentare di risolvere la vicenda”.
“Appare inspiegabile, precisa il presidente Preziosi, il mancato utilizzo di una nuova struttura, presso l’ospedale civile che doveva assorbire le necessità dei 17 Comuni della Comunità Montana e quelli afferenti. Oggi, conclude Preziosi, ci chiediamo chi ha collaudato la struttura? Chi ha autorizzato i pagamenti alle ditte appaltatrici? Chi è responsabile dei lavori non eseguiti correttamente?”. Servizi sanitaria negati.
Le proteste dei cittadini dell’Alto Casertano, trovano conferma anche in una recente  sentenza del Tar che definisce l’area  come 'zona disagiata' e impone quindi una presenza maggiore di medici sul territorio. La sentenza è in netto  contrasto con il nuovo piano sanitario regionale, proposto dal commissario Zuccatelli che, invece, prevede pesanti tagli al sistema sanitario nell’Alto Casertano.
Per i residenti dei 35 comuni compresi nell’area Matese – Alto Casertano ammalarsi è un lusso, troppo grande. Dopo la chiusura dell’ospedale di Teano resta attiva solo la struttura di Piedimonte Matese.  Un ospedale che dovrebbe garantire servizi e assistenza ad una vasta zona e che invece vive frequenti criticità dalle quali scaturiscono pesanti disservizi per l’utenza.  I residenti, per curarsi, sono costretti a continui pellegrinaggi verso le strutture del Molise, del Lazio oppure verso il capoluogo di Terra di Lavoro.
Dopo la chiusura dell’ospedale di Teano – unico in provincia di Caserta a possedere tutte le certificazioni di sicurezza previste dalle legge -  si riducono ulteriormente i posti letto per la popolazione dell’Alto Casertano. Ora, è disponibile poco meno di un posto letto per ogni 1000 abitanti. La media regionale  è invece di 3,2 posti letto per 1000 abitanti. Una media che sale ulteriormente per il capoluogo partenopeo.

Pignataro Maggiore - La municipalizzata verso la liquidazione

L'ingresso del municipio di Pignataro Maggiore
pignataro maggiore. La società municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti potrebbe essere avviata verso la messa in liquidazione.
Sarebbe già stato tutto deciso dai soci (cioè dall’amministrazione comunale).  Tutto rientrerebbe nell’ambito del contenimento delle spese pubbliche. Una cosa che il sindaco, Raimondo Cuccaro, ha più volte ribadito: “  Per la questione Patrimonio non possiamo che essere soddisfatti di come stiamo dipanando delle difficili vertenze interne, ereditate soprattutto dall'amministrazione passata che in precedenza aveva portato a molti squilibri gestionali ed economici. Abbiamo sbloccato tutti i pagamenti ai lavoratori, e pagato tutti capitoli che la Patrimonio doveva saldare.
Eliminando spese eccessive e posti dirigenziali costosissimi, abbiamo ridotto i prezzi che i pignataresi devono sostenere. Siamo passati da un consiglio di amministrazione di tre persone a un amministratore unico, con un risparmio notevolissimo su due poltrone e altrettanti stipendi che venivano pagati direttamente dalle tasche dei cittadini. Per questa ragione, e per altri tagli a spese inutili ed elevate, siamo riusciti già ad abbassare in maniera apprezzabile la Tarsu".

lunedì 26 settembre 2011

Piedimonte Matese - Minaccia di morte la moglie, denunciato


Piedimonte Matese - Ancora una vicenda fatta di violenze e minacce tra le mura domestiche scoperta grazie al provvidenziale intervento dei Carabinieri. N.L. 40enne di Piedimonte Matese, già da qualche mese, rientrando ubriaco a casa si scagliava per futili motivi contro la moglie, con continue percosse e minacce di morte. Aggressioni che avvenivano alla presenza dei figli minori della coppia. L’ultima minaccia, quella che avrebbe promesso di uccidere la moglie per metterla poi in un sacco e farla sparire nel fiume Volturno, ha fatto trovare alla donna il coraggio di chiedere aiuto ai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Piedimonte Matese. Così sono scattate le indagini che hanno portato ad una denuncia alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nei confronti del 40enne per minaccia aggravata, percosse e violenza privata aggravata. Per il momento la svolta nelle indagini da parte dei Carabinieri ha restituito un minimo di serenità alla vittima e alla sua famiglia. 

Piedimonte Matese - Treni cancellati, l'aberghiero rischia di perdere le classi

Il sindaco Vincenzo Cappello
L'assessore regionale ai trasport

piedimonte matese.  Treni dell’Alifana cancellati, intere classi rischiano di scomparire per l’impossibilità da parte degli studenti di arrivare in orario a scuola.
Gli studenti dell’Alberghiero di Piedimonte Matese e la dirigente dello stesso istituto scrivono alla Regione e alla direzione della Metro Campania per chiedere il ripristino delle corse.
Se ciò non avverrà in tempi brevi, le conseguenze potrebbero essere pesanti anche sulla stessa scuola matesina che potrebbe vedere persa una intera classe con conseguenze trasferimento di docenti e personale ausiliario.
I primi  “risultati concreti” della politica si trasporti pubblici, attuata dalla giunta di Stefano Caldoro, si vedono. Eccome. Pesano tutti su studenti e lavoratori.Al di là di quello che i vari assessori  dicono sui palchi e nelle conferenze ci sono poi i fatti concreti con cui fare i conti tutti i giorni. E si tratta di conti che danno origine solo a disagi e disservizi.
Pochi giorni, proprio a Piedimonte Matese, l’assessore Vetrella assicurava che la linea alifana era stata salvaguardata e presto potenziata. Parole.
“A seguito della segnalazione scritta e firmata da diversi alunni e personale di diversi Istituti, si chiede il ripristino delle fermate di Maddaloni inferiore e Cancello del treno 7864 proveniente da Napoli, in modo da permettere loro di raggiungere senza alcun disagio la città di Piedimonte Matese. Si precisa che l'organico di fatto (assegnazione docenti e personale ATA) della scuola risulterebbe non corrispondente alle richieste presentate all'Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale”.
Questo il documento inviato dalla dirigente scolastica, Anna Cirioli,  alla Regione Campania e all’azienda che gestisce  i trasporti dell’area.
Il documento segue alla richiesta  di circa 30 alunni - provenienti dall’area di Caserta - che non possono più raggiungere l’istituto a causa della decisione della Regione.
“La situazione - precisa il sindaco Vincenzo Cappello - si fa sempre più insostenibile. Le nostre zone sembrano le più penalizzate dalle scelte che attua la Regione. E’ incomprensibile come possano essere assunte decisioni capaci di penalizzare studenti e lavoratori.  In tal modo non si colpiscono solo i ragazi ma si penalizzano le scuole della zona e l’economia di un intero territorio. I fatti smentiscono -conclude Cappello - clamorosamente qaunto affermato pochi giorni fa dall’assessore ai trasporti Vetrella e dai vertici locali del PDl i quali assicuravano un ammodernamento della a linea alifana”.