Don Luigi De Rosa durante una festa con alcuni giovani della sua Parrocchia |
Vairano Patenora. Il
prossimo sindaco della città potrebbe essere un prete. Una lista di uomini “mai
stati in politica prima” per risollevare le sorti di un paese in evidente
declino. E’ la sfida lanciata dal parroco don Luigi De Rosa che punta alla
fascia tricolore del piccolo centro, snodo cruciale dei collegamenti fra la
Campania, il Molise e il Lazio. Intende candidarsi alle prossime amministrative
e per questo ha già chiesto la dispensa
ai propri superiori. E’ lo stesso parroco a scriverlo su Facebook: “ho
chiesto alla congregazione per il clero di concedermi una dispensa speciale e
candidarmi alle prossime elezioni amministrative”. Immediata la censura del
vice vescovo della diocesi di Teano – Calvi, Don Pasqualino De Robbio, che –
sempre attraverso Facebook – ha commentato: “spero, caro Don Luigi, che si
tratti solo di uno scherzo perché, sai, la politica divide”.
Il
parroco di Vairano Scalo e Marzanello fa sul serio e per rafforzare quanto
scritto poco prima in un post sul social network lancia l’appello a “tutti gli
uomini di buona volontà” affinché aderiscano alla sua idea e alla formazione
della lista. Con una condizione però: dovranno essere tutti come le vergini
spose. Cioè non saranno accettati coloro che si sono “macchiati” del peccato di
una precedente candidatura in qualsiasi schieramento e in qualsiasi epoca. Non
lascia alcun dubbio il messaggio del parroco sul Facebook: “Si reclutano
possibili candidati. Unico requisito richiesto: immune da precedenti
candidature”. Don Luigi è uomo d’azione, che non si perde dietro i preamboli ed
ama passare dalle promesse ai fatti. Assicura quindi assicura che i tempi
saranno brevissimi: “a giorni indico una riunione”.
Il
mondo di Facebook si è scatenato, immediatamente, sommergendo di commenti –
molti di sostegno – la bacheca del gruppo di discussione “I nostri politici
sono adeguati alla nuova Italia?”. “Devo
dire che in molti scrive Giulio Donato B. stanno richiedendo la condizione
necessaria "immune da precedenti candidature" per aggregarsi in una
lista”. Fra le poche critiche ricevute quella di Diego V. “non sono d'accordo,
ha tanto da fare come sacerdote verso la comunità che ha bisogno di ritrovare
nella Chiesa un pilastro fondante per la famiglia. Se vuol fare il politico lo
faccia, ma dismetta i panni del sacerdote, rinunci alla tonaca e potrà
candidarsi dove e come vuole”. Don Luigi
non si perde d’animo e rimarca che “chiederò una dispensa. Il che vuol dire che
rinuncio ad essere parroco, pur restando sacerdote ma senza parrocchia. In cinque
minuti ho avuto la disponibilità di 6
persone rispettabilissime”. E’ il suo ultimo commento sulla vicenda che ben
presto si tinge di giallo. In serata, infatti, l’intera discussione viene
rimossa dalla pagina Facebook e il parroco non ha inteso commentare in alcun
modo la vicenda. Le persone a lui più
vicine hanno ridimensionato il tutto assicurando che voleva essere solo uno
scherzo fra amici. Nessuno voleva generare polemiche. L’annuncio fatto da Don
Luigi ha gettato nel panico la politica locale che già lavora per la campagna elettorale della prossima
primavera. Una candidatura di Don Luigi – figura capace di calamitare numerosi
consensi - significherebbe la rottura di consolidati schemi. Giancarlo Izzo
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