Cerca nel blog

giovedì 22 settembre 2011

Presenzano - Centrale Enel inquinata, dopo l'esplosione dell'aprile 2010. La gente è preoccupata, l'azienda: nessun pericolo





PRESENZANO –  L’area della centrale idroelettrica di Presenzano è inquinata, dall’aprile del 2010. Lo certifica la Regione Campania, approvando, pochi giorni fa, il piano di caratterizzazione presentato dall'Enel e relativo alla centrale idroelettrica "Domenico Cimarosa". Il sito è contaminato dopo l’esplosione avvenuta  il primo aprile dello scorso anno. Da oltre un anno, quindi, l’area della centrale sarebbe  contaminata da sostanze inquinanti provenienti da idrocarburi. Sale l’allarme fra la popolazione, in particolar modo per le tante famiglie che abitano nei pressi della struttura. Perché servono oltre sedici mesi per presentare un piano di bonifica di un’area inquinata? Perché la popolazione non è stata avvisata dei possibili rischi? A cosa sono servite le azioni di bonifica attuate dall’Enel subito dopo l’esplosione.
Sono questi i maggiori dubbi fra la popolazione di Presenzano; sotto accusa finiscono l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Vincenzo D’Errico, è l’Enel, gestore dell’impianto.  Era loro preciso dovere – è il pensiero più diffuso fra i presenzanesi - informare i cittadini di ogni evoluzione della vicenda. Preoccupazioni che, secondo l’ufficio stampa dell’Enel, non hanno alcuna ragione di esistere: “Nessun allarme per le popolazioni – precisa Enel - con l’approvazione del Piano di caratterizzazione e relativa pubblicazione sul Burc che costituiscono normale prassi nell’ambito della Normativa ambientale vigente. Tutte le operazioni finora effettuate e quelle in corso sono state sempre discusse e concordate con gli Enti preposti alla vigilanza e controllo ambientale di tutela e salvaguardia del territorio nella massima trasparenza e collaborazione per cui non esiste alcuna preoccupazione per la popolazione.
‪‪Il Piano di caratterizzazione, approvato nel contesto della Conferenza di Servizi dai menzionati Enti,  consisterà nell’effettuazione di alcuni sondaggi in un fosso di scolo delle acque piovane e inizieranno nelle prossime due settimane. Alcuni sondaggi, come riportato nel Decreto, saranno effettuati in contraddittorio con l’Arpac competente nella logica della massima trasparenza. Attenzione confermata dalle schede tecniche degli oli utilizzati che non contengono PCB. Ad ulteriore garanzia del territorio e dell'ambiente – conclude la nota dell’ufficio stampa Enel – la nostra società ha ribadito in tutte le sedi di aver utilizzato materiali, mezzi, ditte e procedure all'avanguardia per la gestione dell'emergenza”. Gli ambientalisti della zona – che si sono sempre opposti alla centrale idroelettrica che ha portato allo sventramento di monte Cesima e alla creazione di un gigantesco invaso artificiale a valle – credono poco alle rassicurazioni dell’azienda e chiedono  un rapido chiarimento sull’intera vicenda. La conferenza dei servizi, necessaria per approvare il piano di caratterizzazione del sito inquinato, ha stabilito la linea d’azione da seguire. In particolare, la Regione Campania ha stabilito che il piano di investigazione dovrà essere effettuato in contraddittorio con Arpac per la validazione dei dati analitici; la stessa Arpac eseguirà alcuni sondaggi e prelievi dell’acqua in falda. Tutti i costi sostenuti dovranno essere corrisposti da Enel.  Giancarlo Izzo
                                                           

Nessun commento:

Posta un commento