pietramelara. Era accusato di aver perseguitato, maltratato, picchiato alcune figure del paese, coinvolte nello spaccio della droga. Con l’accusa di abuso d’ufficio, lesioni e minacce era finito sotto inchiesta l’appuntato dei carabinieri - in servizio presso la stazione di Pietramelara - Gennaro De Lisa.
La sentenza del giudice
Il giudice per l’udienza camerale, il dottor Baldassarre, ha stabilito che le accuse erano totalemnte infondate.
“L’appuntato De Lisa ha agito principalmente nell’ambito delle proprie funzioni, peseguendo unicamente gli interessi del proprio ufficio ed assolvendo perfettament eil proprio dovere”.
Questa, in sintesi, la decisione del giudice che ha accolto la richiesta di archiviazione proposta dal pubblico ministero, dottor Guarriello, che non aveva creduto alle denunce presentate da alcuni soggetti ben noti alla giustizia per fatti relativi al mondo della droga.
Le accuse
Secondo i querelanti l’appuntanto De Lisa aveva messo in atto un’azione persecutoria a loro danni. Ingiustamente, più volte, l’appuntato aveva condotto in caserma la presunta vittima nell’ambito di controlli. Avrebbe poi messo in atto azioni violente a loro danno.
Il proscioglimento
L’appuntanto, assistito dal proprio difnsore - l’avvocato Ernesto De Angelis - è però riuscito a dimostrare l’infondatezza delle accuse ottenendo così il proscioglimento da ogni accusa.
La lotta contro la droga
L’appuntanto De Lisa è ritenuto un investigatore molto valido e particolarmente attento nella lotta contro il fenomeno dello spaccio di droga. Diverse le operazioni che hanno visto la sua firma.
Quella più clamorasa avvenne circ aun anno fa quando una casa disabitata nel centro del paese di Riardo, De Lisa, riuscì ad individuare il nascondiglio nel quale alcuni spacciatori avevano nascoto oltre seicento dosi di droga, fra cui alcune pericolose sostanze chimiche.
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