Ailano - Questa mattina (17 novembre 2011) l'imprenditore Giovanni Malinconico, assistito dallo studio legale Giuseppe Stellato, sarà davanti al giudice per l'e indagini preliminari per l'interrogatorio. Ieri (16 novembre 2011), invece, è stato ascoltato dallo stesso Gip l'ex sindaco di Villa Literno, Enricdo Fabozzi.
Ha risposto alle domande del gip
Alberto Capuano il consigliere regionale ed ex sindaco Pd di
Villa Literno Enrico Fabozzi, arrestato ieri. Fabozzi ha
cercato pero' di dimostrare di non aver fornito appoggio
esterno ai Casalesi, favorendo un 'sistema' di potere basato
sul voto in cambio di appalti a imprenditori amici del clan.
Durante l'interrogatorio e' stato assistito dai legali Mario
Griffo e Umberto Del Basso De Caro, anche lui consigliere
regionale. Per l'accusa, presente il pm Antonello Ardituro.
Fabozzi avrebbe spiegato di essere stato vittima di
intimidazioni e che gli atti minatori subiti (tra l'altro, al
cancello della sua abitazione fu messa una testa di maiale
mozzata) hanno fatto seguito al suo rifiuto di incontrare i
vertici della fazione del boss Domenico Bidognetti. L'ex primo
cittadino ha sostenuto che documentazipone esistente presso il
Comune di Villa Literno dimostra l'assenza di assegnazioni di
lavori pubblici a soggetti imposti o suggeriti da malavitosi.
Ha poi spiegato che con Nicola Ferraro, ex consigliere
regionale Udeur arrestato in un a indagine analoga, ha avuto
soltanto rapporti politici e, in alcuni casi, di forte
contrapposizione, anche perche' militanti in partiti diversi.
Ha poi specificato che Ferraro aveva un credito di 500 mila
euro nei confronti del Comune maturato in precedenti gestioni e
che ha dovuto ricorrere alle vie legali per contrastare la sua
resistenza a pagare, nonostante il riconoscimento giudiziale
del credito. A sua difesa ha anche citato che Villa Literno e'
anche stato l'unico caso in provincia di Caserta di
amministrazione sciolta per infiltrazioni e poi reintegrata a
seguito di decisione del Tar. I legali di Fabozzi depositeranno
un ricorso al Riesame sulla misura cautelare e non escludono di
chiedere un nuovo interrogatorio al pm per chiarire i fatti
contestati e per produrre copiosa documentazione.
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