Diego Colaccio |
teano. Lite furibonda, ieri mattina, nel vecchio ospedale di Teano. Protagonisti della vicenda il direttore del distretto sanitario, Diego Colaccio e il vice direttore sanitario del vecchio ospedale, Michele Cucinella. Al centro della disputa il “possesso” di alcuni uffici nei quali, da sempre, Cucinella esercitava i propri doveri.
Locale che, invece, secondo Colaccio, dovevano passare in uso al distretto sanitario dopo il trasferimetno dello stesso nella sede del vecchio ospedale sidicino. Da qualche mese Colaccio chiedeva a Cucinella di liberare quelle stanze e da qualche mese Cucinella replicava che senza una precisa disposizione dell’Asl non poteva muoversi. Ieri mattina Colaccio ha tentato l’azione di forza facendo irruzione nella stanza del vice direttore sanitario. Si è accesa subito la discussione con Colaccio che insisteva nelle sue pretese e con Cucinella arroccato sulla propria difesiva. Improvvisamente, mentre i due parlano, Colaccio, scatta in avanti e con un balzo degno del più agile felino, agguanta un mazzo di chiavi dalla scrivania del vice direttore sanitario. Cucinella avrebbe tentato di riavere le chiavi spiegando che quel mazzo conteneva anche le chiavi di casa propria. Nulla da fare, la decisione di Colaccio non temeva confronti. Di più, innanzi all’insistenza di Cucinella, il direttore del distretto avrebbe anche utilizzato le mani. Tutto scritto in un referto del medico a cui Cucinella si sarebbe rivolto subito dopo i fatti. Il vice direttore sanitaro dell’ex ospedale si è recato, successivamente anche dai carbinieri per sporgere denuncia sui fatti accaduti ipotizzando anche una interruzione di pubblico servizio. Infatti per molte ore Cucinella è stato nella condizione di non poter utilizzare il suo stesso ufficio. Solo nel tardo pomeriggio, dopo il cambio delle serrature e lo “sgombero forzato” di ogni cosa, Colaccio - attraverso un suo dipendente - avrebbe restituito il mazzo di chiavi allo sfortunato Cucinella. Una vicenda che appare essere solo all’inizio e che troverà, quindi, la sua naturale conclusione, forse, nelle aule dei tribunali. Intanto,in serata è scatta la corsa ai botteghini del lotto per giocare i numeri: 52 (il pazzo), 46 (l’ospedale) e 70 (la lite).
Locale che, invece, secondo Colaccio, dovevano passare in uso al distretto sanitario dopo il trasferimetno dello stesso nella sede del vecchio ospedale sidicino. Da qualche mese Colaccio chiedeva a Cucinella di liberare quelle stanze e da qualche mese Cucinella replicava che senza una precisa disposizione dell’Asl non poteva muoversi. Ieri mattina Colaccio ha tentato l’azione di forza facendo irruzione nella stanza del vice direttore sanitario. Si è accesa subito la discussione con Colaccio che insisteva nelle sue pretese e con Cucinella arroccato sulla propria difesiva. Improvvisamente, mentre i due parlano, Colaccio, scatta in avanti e con un balzo degno del più agile felino, agguanta un mazzo di chiavi dalla scrivania del vice direttore sanitario. Cucinella avrebbe tentato di riavere le chiavi spiegando che quel mazzo conteneva anche le chiavi di casa propria. Nulla da fare, la decisione di Colaccio non temeva confronti. Di più, innanzi all’insistenza di Cucinella, il direttore del distretto avrebbe anche utilizzato le mani. Tutto scritto in un referto del medico a cui Cucinella si sarebbe rivolto subito dopo i fatti. Il vice direttore sanitaro dell’ex ospedale si è recato, successivamente anche dai carbinieri per sporgere denuncia sui fatti accaduti ipotizzando anche una interruzione di pubblico servizio. Infatti per molte ore Cucinella è stato nella condizione di non poter utilizzare il suo stesso ufficio. Solo nel tardo pomeriggio, dopo il cambio delle serrature e lo “sgombero forzato” di ogni cosa, Colaccio - attraverso un suo dipendente - avrebbe restituito il mazzo di chiavi allo sfortunato Cucinella. Una vicenda che appare essere solo all’inizio e che troverà, quindi, la sua naturale conclusione, forse, nelle aule dei tribunali. Intanto,in serata è scatta la corsa ai botteghini del lotto per giocare i numeri: 52 (il pazzo), 46 (l’ospedale) e 70 (la lite).
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