ciorlano. Scandalo eolico, tre imprenditori sotto processo per la costruzione della centrale della Dotto srl.
Gli imputati
Dovranno afforntare il processo Mario Saporiti, 61 anni, di Busto Arsizio titolare della Dotto Srl azienda committente; Cabiddu Maria Rosaria, 69 anni, di Sorrento titolare della ABN costruzioni, aggiudicatrice dei lavori.
Inoltre è sotto processo Saverio Barile, 66 anni di Gragnano titolare della Cedelt, ditta che ha eseguito materialmente l’opera. I tre sono accusati a vario titoli di violazione delle norme ambientali e paesaggiestiche, falso e vilazioni dei sigilli
Senza autorizzazione paesaggistica
Secondo l’accusa mossa dal pubblico ministero Guarriello l’impianto è stato realizzato senza alcuna autorizzazione paesaggistica. L’imputato Saporiti ometteva di segnalare, nella presentazione della Dia, la presneza del vincolo paesaggistico.
Torri difformi dal progetto
Non avrebbero esitato, si legge nel capo di imputazione, ad installare torri eoliche di misure difforme da quelel previste.
Strade e costruzioni abusive
Secondo l’accusa i tre, in concorso tra loro hanno realizzato diverse strade abusive e costruito strutture senze le necessarie autorizzazioni da parte del Parco del Matese.
La rottura dei sigilli
I tre imputati, pur di realizzare l’impianto, non si sono fermati davanti a niente. Nemmeno quando la Procura appose i sigilli in un’area della montagna i tre sodali si scoraggiarono.
Infatti ruppero i sigilli e proseguirano nello sventramento della montagna per realizzare la strada che avevano programmato. Un affare troppo grande per essere interrotto da un “semplice” sequestro.
Le parti offese
La Procura sta indicato come vittime dei reati contestati ai tre imprenditori,il comune di Ciorlano, l’ente di Pratella e il Cai del Matese.con procura attribuita all’Avvocato Benedetto Maria Iannitti. “Arriva così a compimento l’azione iniziata dalla Sezione nell’ormai lontano 2007, quando la compianta Giulia D’Angerio presentava la prima citazione contro la costruzione dell’impianto eolico di Ciorlano, in pieno Parco Regionale del Matese e diviene evidente che gli interessi illegali dietro la costruzione degli impianti per le energie rinnovabili sono arrivati ad inquinare anche il nostro territorio”. Questo il commento del presidente del Cai, Franco Panella.
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