riardo. Abusi edilizi, Palazzo Smaldone: slitta a marzo la prima udienza del processo. La decisione assunta dal tribunale per il cambio del presidente del collegio. Quindi, iniziare il processo ieri sarebbe stato praticamente inutile. Si tornerà in aula fra circa quattro mesi. Il caso vede coivolto l’imprenditore Domenico Smaldone. Tutto nasce dalla costruzione di una grossa strututra, ubicata nei pressi della villa comunale riardese, ancora oggi sotto sequestro. Con Smaldone sono imputati il tecnico comunale, Pietro Russo, e l’intera commissione edizia del 2005: Antonio Bonacci, Nicola Rocco, Ettore Pella, Rocco Maciariello e Vincenzo D’Angelo. Inoltre, l’accusa è rivolta anche contro il tecnico dell’impresa, Antonio Palmiero. Il processo scaturisce dalla denuncia di Giuliano Di Nardo, un vicino che si è ritenuto danneggiato dall’impresa. Lo stesso Di Nardo, assisito dall’avvocato Ernesto De Angelis, si è costitutito parte civile. Secondo la denuncia presentata dalla famiglia Di Nardo, l’intero procedimento che ha portato alla costruzione dell’edificio, sarebbe viziata da una serie di irregolarità e da diversi abusi edilizi.
Le argomentazioni di Di Nardo - difeso dall’avvocato Ernesto De Angelis - sono state accolte dai giudici che hanno deciso di non archiviare il procedimento - così come richeisto in precedenza - e di procedere ad ulteriori indagini - da svolgersi in un arco temporale di massimo sei mesi - per accertare eventuale responsabilità degli abusi commessi, secondo l’accusa, nella realizzazione del palazzo e nel rilascio delle relative licenze. Nel collegio difensivo degli imputati figurano, fra gli altri, gli avvocati Michele Mozzi, Raffaele Crisileo e Vincenzo Cortellessa.
Le argomentazioni di Di Nardo - difeso dall’avvocato Ernesto De Angelis - sono state accolte dai giudici che hanno deciso di non archiviare il procedimento - così come richeisto in precedenza - e di procedere ad ulteriori indagini - da svolgersi in un arco temporale di massimo sei mesi - per accertare eventuale responsabilità degli abusi commessi, secondo l’accusa, nella realizzazione del palazzo e nel rilascio delle relative licenze. Nel collegio difensivo degli imputati figurano, fra gli altri, gli avvocati Michele Mozzi, Raffaele Crisileo e Vincenzo Cortellessa.
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