piedimonte matese. Maltratta la moglie e le figlie. Un 51enne pedemontano condannato in primo grado a 10 mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali. Nel contempo, il giudice, dott. Sergio Enea, ha sospeso la pena. Si è concluso con questa sentenza il procedimento penale a carico di Pietro Grimaldi presso il tribunale monocratico del capoluogo matesino. Regge l’impianto accusatorio portato avanti dalla Procura sammaritana. L’uomo, insultando, picchiando e minacciando la moglie Concetta e le due figlie, nonché danneggiando gli arredi della loro abitazione, le sottoponeva ad un sistema protratto e sistematico di vessazioni. Inoltre, Grimaldi ometteva di provvedere alle esigenze familiari e pretendeva che una delle figlie gli consentisse di utilizzare l’autovettura di proprietà di quest’ultima anche contro la volontà della donna. Fatti accaduti sino al mese di ottobre del 2008. I maltrattamenti in famiglia integrano la fattispecie di reato prevista e punita dall'art. 572 del codice penale. Tale norma punisce, con la reclusione da uno a cinque anni, chiunque si renda colpevole dei maltrattamenti in famiglia prevedendo delle specifiche aggravanti se dalla condotta in esame derivino lesioni gravi o gravissime alla persona offesa. Si tratta di un delitto abituale. La condotta di maltrattamento può, secondo l'opinione prevalente, estrinsecarsi anche in contegni omissivi.
Francesco Mantovani
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