Indagano i carabinieri |
L’ultimo episodio
L’altra notte il fuoco è stato acceso contro il portone de “La dolce vita”. Anche in questo caso è stato usato un panno imbevuto di benzina e incastrato fra la serranda e la porta dell’attività commerciale. I titolari della struttura giurano di non aver mai ricevuto minacce ne richieste estorsive.
L’episodio di ottobre
Il 14 ottobre scorso fu colpito il locale di una parrucchiera, nel centro della città sidicina. Quella notte, qualcuno, incastrò un gionale ed alcuni stracci imbevuti di benzina fra la serranda e il portone del negozio. L’allarme lanciato da alcuni inquilini del palazzo evitò un bilancio più pesante. Pochi i dubbi che ad agire possa essere stata la mano del racket. Infatti l’ora in cui venne apiccato l’incendio e la metodologia usata sembra condurre all’intimidazione verso i titolari dell’attività artigianale. Secondo alcune indiscrezioni raccolte in paese, la titolare dell’attività artigianale - una donna di Sparanise - avrebbe escluso l’ipotesi del racket e quindi dell’intimidazione ipotizzando una specie dispetto, magari, attuato dalla concorrenza o da qualche ex collaboratore, deluso dalla fine del rapporto di lavoro.
L’episodio, tuttavia, in paese è visto con timore proprio perchè potrebbe nascondere l’affacciarsi di qualche banda dedita alle estorsioni. Fra le varie ipotesi trova spazio anche quella legata ad un atto di puro vandalismo, di quelli che negli ultimi periodi si registrano in diversi posti della città; attuati da ragazzi annoiati che intendono movimentare le notti insonni? Un dispetto personale o qualcosa di diverso?
La pizzeria in fiamme
Pochni giorni fa il fuoco ha divorato il deposito della pizzeria “Ma tu vuliv a pizza”. Una tanica ancora sporca di benzina, ritrovata fuori dal locale, spazza via ogni dubbio sull’orgine del rogo: sarebbe stato un atto doloso. Ne sembra convinto lo stesso proprietario del locale - Rendina - che racconta l’accaduto con preoccupazione. Il proprietario, meglio conosciuto come Sasà, è stato svegliato verso le 7 da una telefonata di un amico che lo ha informato di aver visto del fumo uscire dai locali che per anni hanno ospitato l’attività di pizzaiolo da qualche mese trasferita al Centro di Teano, in Piazza Marconi. Il lucchetto che chiudeva una delle due porte di ingresso nel lungo locale della pizzeria è risultato troncato di netto, giusto il tempo di aprire la porta che una nuvola di fumo acr
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