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Marco Andrea Zarone |
teano. Caso Acqua Ferrata, assolto Pasquale Riccio. Cadono i due capi di imputazione a carico dell’uomo. Il primo, quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni è venuto meno dopo che la contro parte ha rimesso la querela. Per quanto riguarda, invece, l‘occupazione del suolo pubblico, il giudice, la dottoressa Ninna, ha stabilito che il fatto non sussiste. Ricco Era accusato di occupazione di suolo pubblico ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Per questi motivi era fissato, per ieri, il processo a carico di Pasquale Riccio. L’udienza si è risolta con l’assoluzione dell’imputato. I fatti prendono corpo alcuni anni fa, dalla denuncia presentata dai coniugi Guarriello. Accadde quando Riccio e Giacca (quest’ultimo poi scagionato da ogni accusa) parcheggiarono alcuni mezzi lungo via “Acquaferrata” impedendo in tal modo, il passaggio ai coniugi Guarriello. Secondo l’accusa quella strada aveva una pertinenza demaniale e per questo i vigili urbani e il sindaco doveva intervenire per rimuovere i mezzi parcheggiati lungo di essa. Dall’altra parte, l’imputato, si difende affermando che quella strada, in sostanza, attraversa una proprietà privata e quindi non è pubblica. In merito della strada “Acquaferrata”, nei mesi scorsi, si è già definito innanzi al Tar il contenzioso fra Riccio e il comune di Teano con una sentenza che evidenza l’assenza di qualsiasi vincolo pubblico. Pasquale Riccio era assistito dagli avvocati Marco Andrea Zarone e Alberto Barletta
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