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Il senatore Carlo Sarro, all'epoca dei fatti era sindaco di Piedimonte Matese |
piedimonte matese. Abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. Due donne finiscono alla sbarra. Il 18 ottobre, dinanzi al Collegio B del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si è celebrata l'udienza penale che vede imputate la Dott.ssa Rosa Maria Di Marco (ex Responsabile dell'Ufficio Tecnico Dirigenziale del Comune di Piedimonte Matese) e Romilda Norfio (legale rappresentante della società E.P. s.p.a.). Su Di Marco pende l’accusa di abuso di ufficio perché - secondo la Procura sammaritana - emanava bando di asta pubblica per “l’affidamento del servizio di refezione scolastica agli alunni delle scuole materne e dell’obbligo, attuanti il tempo pieno e il tempo prolungato per gli anni scolastici 2005/2006 – 2006/2007” in violazione dell’art. 14 d.lgs. 157/95 e art. 44 Direttiva CE 2004/18. Non rapportava - sempre secondo i pm - nel bando stesso i requisiti della ditta aggiudicataria con l’oggetto dell’appalto, avendo richiesto: a) un fatturato pari a circa otto volte l’importo corrispettivo del bando; b) un numero di dipendenti pari ad 80 mentre per il servizio ne occorrevano al massimo 7; c), per aver previsto prescrizioni alla ditta aggiudicataria inutile con ingiustificato aggravio del procedimento; art. 3 l. 241/90 per non aver motivato l’atto amministrativo e le scelte in esso contenute e violando ogni norma e principio di eguaglianza e di buon amministrazione. Così attestava falsamente la tipologia dei requisiti concretamente necessari per partecipare alla gara in relazione al reale oggetto del servizio in via di affidamento. Inoltre impediva ad altre ditte aventi i requisiti di fatto di partecipare alla gara - in quanto venivano escluse in origine perché rese formalmente inidonee in virtù dei requisiti richiesti dal bando - . Condotta avuta al fine di favorire intenzionalmente la ditta E.P. spa, che, invece, aveva i requisiti richiesti dal bando e così determinando in favore di questa il vantaggio patrimoniale della aggiudicazione dell’appalto e comunque idonea ad arrecare agli altri aspiranti all’affidamento del servizio un ingiusto danno quale l’esclusione dalla gara. Fatto accertato in Piedimonte Matese il 2 settembre 2005. La sig.ra Norfio risulta, invece, imputata di falso in atto pubblico in quanto produceva una certificava falsa per la partecipazione alla gara della E.P. Spa in relazione ai requisiti di partecipazione. Il procedimento nasce dalla denuncia sporta da Giuseppe Betti, legale rappresentante della Soc. Verdi Follie srl la quale riteneva di essere praticamente esclusa dalla gara in ragione delle condizioni eccessivamente onerose imposte dal capitolato di appalto. Il Collegio Difensivo è rappresentato dagli avvocati Raffaele Pannone per la Dr.ssa Di Marco e Anna Savanelli per la Norfio. Il giudizio è stato rinviato al gennaio 2012 per ascoltare l'ultimo teste dell'accusa e i testi della difesa.
Francesco Mantovani
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