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giovedì 27 ottobre 2011

Piedimonte Matese - Le indennità per i "cervelli"

Vincenzo Cappello
piedimonte matese. L’amministrazione comunale piedimontese contrasta la fuga di cervelli e incentiva gli studenti meritevoli. La giunta guidata dal sindaco Vincenzo Cappello  rinuncia alle indennità e con parte di esse va a sostenere le spese universatire di giovani bravi e bisognosi. Fatto presente che l’amministrazione Comunale ha tra gli obiettivi l’attuazione dei programmi tesi a migliorare, anche se temporaneamente, le condizioni di vita e intervenire in situazioni di precarietà. Sono state così decise le erogazioni a favore di alcune famiglie piedimontesi per contribuire al mantenimento dei figli all’università. L’idea si innesta tra gli obiettivi dell’amministrazione che intende  promuovere azioni atte a sostenere quei cittadini che per motivi contingenti e/o straordinari si trovano a dover fronteggiare difficoltà di carattere socio-sanitario, economico, di inserimento.  La giunta Cappello intende privilegiare programmi e progetti che hanno come obiettivo il reinserimento e la fuoriuscita dall’esclusione sociale di soggetti versanti in condizione di disagio psico-fisico o di malessere che condizionano e compromettono fortemente la vita di relazione. La somma impeganta dall’amministrazione piedimontese, per i due obiettivi, non supererebbe i diecimila euro. Sin dal 2007, sindaco, assessori e consiglieri di Piedimonte Matese rinunciano agli emolumenti ed utilizzano quelle somme - più o meno 100mila euro all'anno - per interventi nel campo del sociale. Ma da quest'anno l'asticella si alza, con l'obiettivo di contribuire al sostentamento di circa 150 famiglie attraverso la realizzazione di progetti di lavori di pubblica utilità. «Nonostante il taglio drastico dei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione - spiega il primo cittadino, Vincenzo Cappello - abbiamo deciso di intensificare gli sforzi nell'azione di contrasto dalla povertà e di sostegno alle fasce più deboli. Ma ponendo in essere un'iniziativa che non si configurasse come una sorta di elemosina, bensì come un corrispettivo per un lavoro svolto, per salvaguardare la dignità degli individui. Attiveremo una serie di progetti per la piccola manutenzione degli edifici comunali, per la vigilanza davanti alle scuole e le pulizie negli uffici, che consentiranno a 150 persone di guadagnare almeno

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