piedimonte matese. Omicidio colposo. Un 28enne domiciliato a Piedimonte Matese finisce alla sbarra.
Secondo l’accusa, mossa dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Renato Pascale causò l’incidente stradale a seguito del quale perse la vita, dopo 12 ore di agonia, Renato Grippo. L’attuale imputato era alla guida di una motocicletta 500, mentre la vittima viaggiava a bordo di un motociclo 50. Il sinistro avvenne lo scorso otto dicembre del 2006 sulla strada provinciale 330 tra Alife e Sant’Angelo d’Alife. Il quadro probatorio si presenta di difficile ricostruzione. I veicoli furono rimossi dopo poco e i carabinieri intervenuti sul posto non trovarono alcun segno sull’asfalto. Il motorino venne ritrovato poggiato sul muretto. La moto, invece, scivolò sull’erba dopo il terribile impatto. E’ quanto emerso dalle dichiarazioni dei due testi escussi ieri mattina dal giudice Enea presso il tribunale monocratico del capoluogo matesino. Si tratta di un perito della Procura e di un carabiniere intervenuto sul posto al momento dei fatti. L’imputato è difeso dall’avvocato di fiducia, Mazziotti. Il giudice, sentiti i testi, ha disposto il rinvio della discussione in aula, per il prosieguo dell’istruttoria dibattimentale, al 2 aprile del 2012. Si attende la prossima udienza per capire come andarono effettivamente le cose. L’impianto accusatorio trova nell’incertezza del quadro probatorio un ostacolo che non sarà facile arginare. La difesa cercherà, dal canto suo, di far leva sulla difficoltà nel poter ricostruire la dinamica dell’incidente e sulla mancanza di prove che possano dimostrare in maniera incontrovertibile la responsabilità penale di Pascale. Ora si dovrà attendere la prossima udienza. Francesco Mantovani
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