Antonio Carusone, sindaco di Pontelatone |
Nel Periodo 2005/2006: Cutillo Alfonso, quale Sindaco di Pontelatone, Ragozzino Pietro (quale componente di Giunta di Pontelatone) e Carusone Antonio ( quale assessore e responsabile sia del procedimento che del servizio area di vigilanza) perché, con Monia Giannandrea, impedivano la gara con pubblico incanto o licitazione privata in relazione all'affidamento dei servizi ed alla la fornitura delta apparecchiatura elettronica, il servizio di assistenza e consulenza tecnica per il rilevamento dell'infrazione, della fornitura del materiale fotografico, in violazione dei doveri di imparzialità e legalità connessi ad una pubblica funzione. Antonio Della Valle e Monia Giannandrea, in seguito all'utilizzo del sistema di rilevamento delle infrazioni al codice della strada, elevavano verbali di infrazioni al codice della strada a numerosissimi utenti della viabilità, in violazione di legge e con false attestazioni, in particolare, perché l'accertamento non veniva effettuato dall'organo accertatore ma da incaricati della ditta avvalendosi dello stratagemma di far apparire la sanzione accertata dal responsabile della polizia municipale, circostanza non vera in quanto l'attività di stampa della fotografia e di inserimento dei dati dell'automobilista e l'invio del verbale con firma digitale, veniva integralmente svolta da incaricati della ditta indicata ed inoltre omettendo di indicare nel verbale il nominativo dell'appartenente alla polizia municipale presente sul posto al momento del rilievo dell'infrazione. Così determinavano l'ingiusto vantaggio patrimoniale per il Comune perché il suddetto responsabile del servizio di polizia municipale ed il suddetto titolare della ditta affidatario del servizio di rilevamento elettronico delle infrazioni stradali, trattavano illecitamente i dati personali dei conducenti.
CARUSONE Antonio, gli altri componenti della Giunta (Domenico Izzo, Vice Sindaco, Pasqualina Izzo, Assessore) e Antonio Della Valle, Comandante della Polizia Municipale, affermavano G.M. n.13 del 14.02.2008, contrariamente al vero, l'esistenza di un tratto stradale che per le sue caratteristiche presentava una potenziale possibilità di incidenti, circostanza della quale omettevano la documentazione, così creando la premessa formale per falsamente attestare l'urgenza di provvedere. Con l'aggravante di aver commesso il reato per eseguire quello indicati al capo che precede e in violazione dei doveri di imparzialità e legalità connessi ad una pubblica funzione. IZZO Domenico (quale vice sindaco) D'ANIELLO Domenico, IZZO Stefano, IZZO Pasqualina (quali assessori) non destinavano effettivamente il 50 % degli importi delle multe alle opere di sicurezza stradale ed alle altre destinazioni previste da tale norma. Sono queste, in sostanza, le accuse mosse dalla Procura della Repubblica controle dieci persone indagate nelal vicenda.
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