caiazzo. Armi e droga, slitta il procedimento a carico di due caiatini Antonio Palumbo e Maria Fernanda Pavia. Il Gup di Napoli, dott. D’Auria, si dichiara territorialmente incompetente e trasmette gli atti alla Procura sammaritana. Tutti gli altri imputati, coinvolti nell’operazione “White snake”, hanno optato per il rito abbreviato e saranno giudicati il prossimo mese di settembre. Su Pavia pende l’accusa di concorso in spaccio. Per Palumbo, invece, il Pubblico Ministero della DDA di Napoli ha modificato il capo di imputazione dalla abusiva modifica di armi per potenziarne la capacità offensiva in illecita detenzione di arma da fuoco non meglio identificata. Probabilmente, perché la stessa non è mai stata rinvenuta. In sostanza, egli ha derubricato il reato poiché la nuova contestazione è più lieve rispetto alla precedente. I due caiatini finiti sotto processo, insieme ad un altro imputato coinvolto nell’operazione “Pitone bianco”, sono gli unici ad aver chiesto il rito ordinario e lo hanno fatto tramite gli esperti avvocati di fiducia, Angelo Insero e Ciro Ferrucci (per Palumbo), e Ciro Ferrucci (per Pavia). Era durata circa un anno l’indagine della Squadra mobile di Caserta che aveva portato all’arresto di 26 persone per associazione finalizzata al traffico di cocaina, hashisc e droga di sintesi chimica. Gli inquirenti avevano stabilito sia come veniva smistata la sostanza stupefacente, sia la pericolosità del gruppo per il possesso di un arsenale costituito da pistole, fucili, mitra e numerose munizioni. L'operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, con l'intervento dei Reparti prevenzione crimine e dei bersaglieri della Brigata "Garibaldi", aveva permesso di fermare un gruppo criminale emergente comandato da tre fratelli. Era soprattutto a Caserta e provincia che l'organizzazione piazzava la droga attraverso una fitta rete di "pusher" e di "vedette".
Francesco Mantovani
Nessun commento:
Posta un commento