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sabato 16 luglio 2011

TEANO - Le ruspe dell'Anas cancellano l'antica via Latina


TEANO – Un’antica strada romana, la via Latina, cancellata dalla ruspe dell’Anas. E’ accaduto a Teano, in località Torricelle, dove è in costruzione una rotonda che dovrebbe servire per agevolare la circolazione proprio all’incrocio  fra la statale Casilina e la provinciale che conduce alla città dello storico incontro.
I lavori che hanno interessato una zona  archeologicamente ricca, hanno portato alla luce diverse decine di tombe che gli esperti classificano a partire dal IV secolo avanti Cristo. Insieme alle sepolture è venuta alla luce anche un tratto – molto ben conservato – della via Latina. In qualsiasi altra nazione del mondo sarebbe stata una buona occasione per il rilancio del turismo.
A Teano, invece, ieri mattina, le ruspe hanno “smontato” ciò che l’impero più importante del mondo realizzò oltre 2mila anni fa. Le basole sono state collocate in un angolo del cantiere, chissà quale sarà la loro destinazione.
Le tombe riportare alla luce e aperte dalla Soprintendenza avrebbero restituito dopo millenni ricchezze di inestimabile valore, come, ad esempio, il corredo di una figura che potrebbe rappresentare il sommelier dell’impero romano. Una sepoltura in cui si sarebbe conservato perfettamente il costume.
Teano è paragonata a Pompei per l’ampiezza dell’antica città ancora sepolta e in gran parte perfettamente conservata. Un’antichissima città sepolta da secoli e perfettamente conservata è stata individuata – grazie anche all’impiego di sofisticate apparecchiature elettroniche – in una vasta area intorno all’attuale centro abitato di Teano.  I rilievi hanno evidenziato un complesso abitativo ben articolato  che si estende per oltre 60 ettari. Determinanti, ai fini del risultato, le importanti scoperte archeologiche avvenute negli ultimi anni e le recenti prospezioni magnetometriche condotte dalla scuola britannica di Roma. Teano rappresenta un laboratorio ideale per lo scavo e la valorizzazione delle antichità. E’ questa la caratteristica che lo differisce da tutti gli altri centri archeologici della  Provincia. 

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