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venerdì 22 luglio 2011

Teano - Omicidio Mollicone, indagata anche la moglie dell'ex maresciallo Mottola

teano.  Sono diventati sei gli indagati per l'omicidio di Serena Mollicone, la studentessa di Arce trovata morta i primi giorni di giugno del 2001 in un boschetto di Anitrella. Alle prime cinque persone sottoposte a indagini si è aggiunta la moglie dell'ex maresciallo Franco Mottola.
L'inchiesta entra in una fase cruciale con l'udienza per l'incidente probatorio fissata dal gip Angelo Valerio Lanna, per il 27 luglio. Anche per la sesta persona indagata l'ipotesi di reato è di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Come le altre cinque persone, anche la moglie dell'ex maresciallo sarà sottoposta al test del Dna. Il loro profilo genetico sarà poi comparato con quello trovato sugli indumenti di Serena Mollicone.
Padre madre e figlio, tutti  di Teano, coinvolti nell’inchiesta sull’omicidio di Serena Mollicone. Franco Mottola, sua moglie e suo figlio Marco sono accusati - insieme ad altre tre persone - dell’assassinio della 18enne di Arce (in provincia di Frosinone).
Il 55enne Franco Mottola, all’epoca dei fatti era comandate della stazione dei carabinieri di Arce. Iil figlio, Marco, all’epoca dei fatti 19enne, aveva in rapporto di amicizia molto stretto con la vittima.
La Procura della Republbica di Cassino ha emesso avviso di garanzia nei confronti di Francesco Suprano - 43 anni residente a Sora - Michele Fioretti, 38 anni residente a Ripi, e di sua madre Rosina Partigianoni.
Secondo la Procura di Cassino, in concorso tra loro e/o con Ignoti, colpendo al cranio Serena Mollicone in prossimità della regione sopraccigliare sinistra con uno strumento contundente, legandole gli arti superiori dietro alle spalle e bloccandone le gambe con un nastro adesivo bianco e con fili accoppiati di ferro, nonché incappucciando il cranio con una busta dì plastica sigillata attorno al collo, ne cagionavano la morte, sopravvenuta a causa dello shoc traumatico e della asfissia meccanica, dopo ampio versamento ematico, con l'aggravante di avere agito con inutile crudeltà verso la vittima.
Inoltre i cinque indagati sono accusati perché, in concorso tra loro al fine di conseguire l'impunilà, occultavano il cadavere, trasportandolo in un viottolo recondito ed ivi abbandonandolo, dopo essersi impegnati, per ostacolarne il rintraccio, a ripiegare al di sopra della salma arbusti ivi vegetanti e ad utilizzare, come riparo, la sagoma di un contenitore metallico cilindrico.
Secondo la Procura Guglirlmo Mollicone, padre della vittima, è la parte offesa nel procedimento penale a carico dei cinque.
A dieci anni dall'omicidio di Serena Mollicone - la 18enne di Arce scomparsa il 1 giugno 2001 e il cui cadavere venne fatto ritrovare nel boschetto all’Anitrella - c'è una svolta nelle indagini. Cinque persone sarebbero infatti state iscritte nel registro degli indagati. Il primo giugno, a compimento del decimo compleanno dell’omicidio, il capo della procura cassinate aveva annunciato tempi brevi per la conclusione elle indagini dicendo anche: "Sono circa 30 le persone che stiamo ascoltando, alcune sono del posto, altre le riteniamo informate sui fatti".
"Noi abbiamo come elemento certissimo che sul nastro adesivo che legava le gambe di Serena vennero repertate due impronte papillari - ha spiegato il criminologo Carmelo Lavorino - una di queste impronte ha dodici punti, detti punti particolari, che sono stati ben definiti. Quindi abbiamo l’impronta papillare dell’assassino o del complice, che ha legato Serena. Mi sembra molto strano che all’epoca non abbiano fatto queste comparazioni anche perchè ricordo che presero le impronte di Michele Fioretti, della madre e anche del figlio del maresciallo". 

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