castello matese. Gli assalti dei lupi sul Matese si ripetono con costanza. Sbranati, negli ultimi tempi, diverse pecore ed anche un puledro. Enorme i danni per gli agricoltori che si sentono lasciati soli dalla Regione Campania che non vuole pagare i danni causati dai lupi. In tanti, fra i contadini della zona sono allo stremo e si dicono pronti ad imbracciare il fucile per difendere i propri armenti. Se la regione non interverrà il rischio è che i lupi possano essere sterminati a fucilate. In breve tempo potrebbe essere messa a rischio l’intera popolazione del predatore che dopo anni ritorna ad essere numerosa nei boschi del Matese. Sarebbe un grave danno per l’ecosistema ma anche per lo stesso territorio Matesino. I segnali sono già chiari e qualcuno ha inteso “avvertire” le autorità competenti che la misura è colma. Infatti, alcuni giorni fa, una giovane lupa, di circa cinque anni, fu abbattuta a fucilate e “consegnata” alle autorità come avvertimento. L’animale venne ucciso, con due colpi di fucile - uno alla pancia e l’altro al petto - nei boschi del Matese. Venne poi “imbustato” in un sacco nero (quelli normalmente utilizzati per l’immondizia) e sistemato in un spazio, ben in vista, nei pressi del lago di Castello Del Matese. Chi ha sparato, chi ha ucciso quell’animale voleva che venisse trovato perché doveva essere un chiaro segnale per le autorità. Doveva dimostrare che i pastori e tutti coloro che quotidianamente subiscono la perdita degli armenti per l’aggressione dei lupi, sono pronti a “farsi giustizia” da soli. “Se la regione non ci rimborsa le perdite che subiamo, allora siamo pronti a decimare la già esigua popolazione di lupi che da qualche tempo vive sul Massiccio del Matese”. Sembra essere stato questo, probabilmente, il segnale che l’ignoto cacciatore di lupi ha voluto lanciare alle autorità competenti le quali da anni negano il rimborso dei danni affermando che il lupo, sul Matese, non esiste.
Al di là di qualsiasi considerazione quanto accaduto su Matese è di una gravità assoluta e denota, anzitutto, l’assenza di controlli efficaci a tutela di un patrimonio - flora e fauna - ineguagliabile. Il lupo - anche grazie a particolari programmi ambientali - è stato reinserito, da alcuni anni nell’area del Matese. Dopo la creazione dell’area parco regionale, l’animale è riuscito a riprodursi con più frequenza. Quello che però per molti ambientalisti è visto con un autentico miracolo, per contro, da tanti allevatori della zona è considerato una vera maledizione. Quando un gruppo di lupi, infatti, attacca un gregge, le perdite sono notevoli. Dovrebbe essere scontato, a questo punto, l’intervento della Regione che dovrebbe compensare i danni subiti, proprio per evitare che qualcuno – disperato - imbracci il fucile. Il lupo ucciso e “imbustato” pochi giorni fa non è l’unico animale ad essere stato ucciso sul Matese; in precedenza, altri due predatori vennero ritrovati avvelenati. “I nostri allevatori – precisa il sindaco Antonio Montone – avanzano giuste richieste di risarcimento danni che la regione, invece, continua ad ignorare. Abbiamo già diverse volte, conclude Montone, sollecitato la Regione, senza tuttavia, avere riscontri concreti. Eppure in tutti le altre aree parco d’Italia sono previsti risarcimenti”.
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