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giovedì 21 luglio 2011

Letino - Grotta di Cauto, svelati i suoi misteri




letino. Una lunga e ripida scala in acciaio, illuminata, permetterà ai turisti e ai curiosi di visitare la grotta di Cauto.  E’ stata realizzata dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Antonio Orsi, attraverso un progetto che punta alla valorizzazione del sito. Sabato sarà inaugurata  la prima parte della struttura che scende per oltre 80 metri nel ventre del Matese. La grotta inghiotte, nella pianura delle Secene, il fiume Lete per restituirlo, più a valle, nel territorio di Prata Sannita. Come tutti i sistemi ipogei naturali, costituiscono anche uno stupefacente quanto delicato ecosistema biologico e ambientale, complesso e vulnerabile, nel quale convive una fauna cavernicola caratteristica e varia rappresenta¬ta da chirotteri e topici coleotteri, crostacei, aracnidi, ragni, acari, ortotteri, lepidotteri . Per tale motivo,  in prospettiva della tanto attesa fruizione delle grotte a scopo "turi¬stico" e speleologico (tal quale le più blasonate di San Canziano a cui sono state para¬gonate), il sito è stato oggetto di attenti studi da parte di esperti studiosi ai fini di una mi¬gliore conoscenza delle specie presenti e, attraverso una corretta ed oculata gestione eco-compatibile (periodi e modalità di accesso, tipi di percorsi, illuminazione artificiale, monitoraggi), alla loro naturale conservazione.
La presenza dei visitatori, infatti, costi¬tuisce una potenziale fonte di disturbo che deve essere tenuta costantemente sotto con¬trollo. Ricerche e monitoraggi av¬viati nel febbraio 2004 hanno accertato, all’interno della cavità, la presenza di alcune rare specie di pipistrello fra cui il Rinolofo Maggiore o Ferro di Cavallo ed il Rinolofo Minore, entrambi minacciati di estinzione.
Le grotte del Lete sono situate a ridosso della Diga del Lago di Letino, su due piani paralleli distanti mediamente 90 metri l'uno dall'altro, esse sono di indescrivibile bellezza, con giochi di stalattiti e stalagmiti. La galleria superiore si incunea nella montagna e presenta folta vegetazione e molte piccole cascate del fiume che precipita verso la Valle del Volturno. 

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