piedimonte matese. Saranno i giudici del Tar del Lazio, a definire la contesa fra comune e Consorzio Unico per la raccolta dei rifiuti, Fra pochi giorni, davanti ai giudizi amministrativi della capitale, si discuterà del ricorso presentato dai vertici del Cub, contro la decisione assunta dall’amministazione matesina di voler lascaire la struttura consortile per affidare il ritiro dei materiali ai privati.
Una decisione che è nata dai tanti disservizi che frequentemente i comuni sono costretti a subire. Piedimonte Matese, guidato dal sindaco Vincenzo Cappello, non sembra l’unico comune a voler lasciare il Cub.
Diversi comuni dell’Alto Casertano lasceranno il consorzio unico per i rifiuti. I continui disservizi non sono più tollerabili. L’amministrazione di Piedimonte Matese esce dal consorzio unico, anticipa gli stipendi ad alcuni dipendenti dello stesso ente, noleggia mezzi e attrezzature per effettuare la raccolta. Tutti i costi anticipati dalle casse del municipio saranno decurtati dalle competenze spettanti al Consorzio. Una iniziativa che probabilmente sarà seguita da numerosi altri comuni limitrofi. I comuni dell’Alto Casertano, fino a pochi mesi fa, rappresentavano l’eccellenza nella raccolta differenziata raggiungendo percentuali altissime.
Intanto la Procura della Repubblica indaga sul sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani. L’indagine è estesa a tutti i comuni di Terra di Lavoro che fanno ancora parte del Consorzio Unico di Bacino L’attenzione degli inquirenti è rivolta all’intero ciclo: dalla corretta separazione effettuata dal singolo cittadino, al ritiro effettuato dal personale del Consorzio, per finire al deposito dei materiali raccolti. Un lavoro che dovrà fornire ai magistrati un quadro esatto sulla situazione dei rifiuti in provincia di Caserta; probabilmente servirà anche a capire eventuali responsabilità nelle tante situazioni di emergenza che si ripresentano ciclicamente; così come potrebbe fornire prove di eventuali azioni di sabotaggio tese proprio a determinare l’inceppamento nel sistema di raccolta e smaltimento. Quindi la necessità di verificare e annullare eventuali infiltrazioni malavitose all’interno della struttura consortile. Infiltrazioni che potrebbero essere anche alla base dell’attuale situazione nella raccolta rifiuti; una situazione che sembra indicare l’esplosione di nuove emergenze. L’inchiesta, secondo alcune indiscrezioni, punterebbe, inoltre, a fornire un quadro completo di eventuali sprechi di risorse da parte dell’ente consortile, come ad esempio, quelli legati ai mezzi d’opera. Da alcuni mesi, inoltre, è in corso un’altra inchiesta – gestita dalla guardia di finanza di Piedimonte Matese – che mette sotto la lente la gestione dei rifiuti e bilanci comunali: la guardia di finanza indaga su 25 municipi compresi nell’area del Matese e dell’Alto Casertano. Gli inquirenti intendono conoscere i motivi che hanno determinato, in molti casi, la mancata erogazione di fondi al Consorzio per la gestione dei rifiuti. Il periodo interessato è quello che parte dal 2005 fino ad oggi. Baia e Latina, Dragoni, Alvignano, Caiazzo, Piana Di Monte Verna, Alife, Sant’Angelo D’Alife, Gioia Sannitica, Ruviano, Castel Campagnano, Vairano Patenora, Pietravaino, Raviscanina, Capriati al Volturno, Ciorlano, Ailano, Fontegreca, Gallo Matese, San Gregorio Matese, Castello Matese, Piedimonte Matese, San Potito Sannitico, Letino, Prata Sannita e Pratella sono i comuni – per ora – interessati dall’inchiesta. L’ipotesi di reato riguarda l’abuso d’ufficio e il falso in bilancio.
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