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lunedì 3 ottobre 2011

Calvi Risorta - Scandalo autovelox, nove indagati: ecco i nomi

L'ex sindaco di Calvi Risorta, Giacomo Zacchia
calvi risorta. Scandalo autovelox, nove avvisi di garanzia peconlcusin delle indagini. Nel registro degli indagati figurerebero i nomi dell’ex sindaco Giacomo Zacchia e degli ex assessori Remo Cipro,  Pietro Salerno, Carmelo Bonacci, Oreste Martino e Antonio Zona. Iscritti nel registro degli indagati anche l’ex responsabile dell’ufficio tecnico, Antonio Bonacci, il vigile urbano Gabriele Russo e il titolare della ditta Idea Luce, Nicola Feola.  
A tutti la Procura della repubblica, nei giorni scorsi, avrebbe notificato l’avvenuta conclusione delle indagini con realtivo avviso di garanzia.
Sono accusati di abuso d’ufficio e falso. Oltre 200 persone, tra cui sindaci, assessori e comandanti delle polizie municipali, furono indagati nell’ambito dell' 'operazione Autovelox’ dell’agosto del 2009.  I militari del Comando Compagnia Carabinieri di Capua e della Polizia Stradale di Caserta diedero esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di numerosi Comuni della provincia di Caserta e di numerose società e ditte. Le indagini riguardarono il rilevamento delle infrazioni svolto tramite apparecchiature autovelox, photored o similari dai Comuni e dalle Società/Ditte.
Sette autovelox in meno di trenta chilometri di statale. Degli otto comuni dell’Alto Casertano che affacciano sulla statale Casilina, solo il piccolo centro di Marzano Appio aveva rinunciato alla sorveglianza elettronica della velocità; tutti gli altri enti usavano impianti fissi o mobili – alcuni in noleggio, altri di proprietà - per multare le vetture che superano i limiti di velocità lungo una strada troppo stretta e inadeguata al traffico moderno, caratterizzata da continui dossi, curve e incroci. Iniziando dal territorio di Calvi Risorta per finire a quello di San Pietro Infine,  rispettare la velocità massima imposta dalla segnaletica diventava sicuramente difficile, a volte risultava addirittura complicato seguire la continua modifica del  limite massimo ad ogni curva, dosso o incrocio. Percorrere quel tratto di Casilina diventava un’avventura anche per il guidatore più prudente e rispettoso del codice.  Mediamente il limite massimo consentito è quello dei quaranta  chilometri orari.  Calvi Risorta, Teano, Vairano Patenora, Tora e Piccilli, Mignano Montelungo e San Pietro Infine, hanno già impianti attivi  per la rilevazione della velocità. Quasi tutti gli autovelox erano installati lungo il tratto di Casilina che attraversa il territorio comunale; un tratto di statale lungo cui affacciano una decina di abitazioni  mentre il resto del paese è collocato a monte della strada, ad alcuni chilometri di distanza. Questa è una caratteristica che accomuna quasi tutti gli impianti di autovelox realizzati dagli altri comuni; infatti, se si escludono i centri di Mignano Monte Lungo e quello di Vairano Patenora in cui la statale Casilina attraversa il centro abitato, per tutti gli altri la presenza di abitazioni è praticamente irrilevante. Ogni impianto produceva una enorme quantità di verbali determinando entrate consistenti per le casse degli enti locali e buoni profitti per le società che noleggiano gli impianti. In qualche caso, come quello specifico di Calvi Risorta, la super produzione di multe – circa 1200 al giorno - indusse il comando di polizia municipale a spegnere momentaneamente l’apparecchiatura per smaltire gli arretrati.  Super lavoro anche per l’impianto di Tora e Piccilli. Proprio contro le apparecchiature di questi due comuni si sono concretizzate le di alcuni automobilisti. L’autovelox di Calvi Risorta fu bersaglio di una scarica di pallettoni mentre quello nel comune di Tora e Piccilli venne iù volte dato alle fiamme o “invalidato” con vernice oscurante.

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